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Débâcle-Chiassai, ecco i voti mancanti. Ghinelli: "Capiamo i perché". Rabbia FdI: "Ora si cambia"

Durissima nota del coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia a seguito della vittoria di Polcri in Provincia: "Lui ha tradito e il Pd è stato incapace di proporre candidati. Adesso confronto interno". Il sindaco di Arezzo: "Cerchiamo i responsabili ma non roviniamo l'alleanza"

"In politica si vince e si perde, stavolta abbiamo perso. C'è stato un problema all'interno di quell'area di centrodestra che si definisce civica, evidentemente. A partire da Alessandro Polcri, il candidato alternativo a Chiassai, che ha tradito quanto era stato stabilito nella riunione con Ghinelli". A parlare è Francesco Lucacci, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, il partito più scottato dall'esito delle elezioni provinciali, avendo sostenuto con forza Chiassai. "E di certo non sono stati quelli di FdI a far mancare i propri voti", aggiunge. Il vertice a cui si riferisce Lucacci è quello che aveva voluto il primo cittadino di Arezzo e aveva riguardato tutti i sindaci di area centrodestra dell'Aretino: sul tavolo c'erano le proposte di candidatura di Silvia Chiassai, presidente della Provincia uscente e sindaca di Montevarchi, e quella di Alessandro Polcri, sindaco di Anghiari. Entrambi senza tessere di partito, ma vicini al centrodestra. In quella riunione si stabilì che la coalizione avrebbe dovuto puntare su Silvia Chiassai. "Ma Polcri ha deciso di percorrere comunque la sua strada. Il Pd, che non è stato in grado di trovare un candidato, si è agganciato. Ma alla base della sconfitta c'è la scorrettezza di una persona che non si è adeguata alla logica di coalizione", conclude il coordinatore di FdI. Poi, ovviamente, c'è il caso dei voti mancanti in seno al centrodestra: se tutti avessero rispettato gli ordini di scuderia, non ci sarebbe stata partita. E invece ci sono state importanti defezioni, franchi tiratori che hanno impallinato Chiassai votando contro o comunque non votando la candidata ufficiale della coalizione. I conti sono presto fatti, vista anche la separazione dei seggi dislocati tra Arezzo, Bibbiena e Sansepolcro. Aldilà dei centri minori, che avevano un peso ponderato minore, all'appello di Chiassai mancano tre voti di centrodestra del Comune di Arezzo e altrettanti a Bibbiena e Sansepolcro. Oltre a un'astensione di Terranuova e 1 voto mancante sia a Bucine che Montevarchi. Ecco le assenze di peso per il centrodestra. Il sindaco di Arezzo, tessitore del percorso che avrebbe dovuto portare alla rielezione di Chiassai, con una nota cerca invece di tenere insieme tutti i pezzi della coalizione: "Da una parte è necessario capire chi abbia rotto il fronte - scrive Ghinelli - ma credo che sia ancor più necessario capire perché, al fine di fare di questa sconfitta un evento isolato e non l’inizio di un’inversione di tendenza che sarebbe decisamente imperdonabile".

La nota di Fratelli d'Italia Arezzo

"È con profondo dispiacere e con grande amarezza che prendiamo atto della sconfitta di Silvia Chiassai Martini per il suo secondo mandato alla guida della Provincia di Arezzo - si legge nella nota di FdI -. Un percorso difficile fin dai primi mesi che l’ha vista caricarsi sulle spalle un ente locale ridotto ai minimi termini sia come risorse umane che economiche dalla pessima riforma voluta dal Pd, che però ha saputo rilanciare e valorizzare con tanti progetti messi a terra, proiettando il nostro territorio come esempio a livello nazionale, basti pensare alla istituzione della Cer (Comunità Energetica Rinnovabile) primi in Italia a portare avanti un progetto lungimirante e utile alla comunità. Il risultato delle elezioni provinciali dimostra ancora una volta che se la valutazione sul governo viene spostata dai cittadini alle consorterie trasversali ai partiti, i risultati di amministrazione vengono relegati sullo sfondo e appaiono in primo piano percorsi politici personali, piccole vendette locali, rancori e invidie che nulla hanno a che vedere con il bene dei cittadini, ma molto spesso invece con manovre di palazzo ben orchestrate. Non vogliamo sottrarci a un’analisi del voto, dalla quale emerge con chiarezza che la compagine di centro destra a livello provinciale non si è dimostrata compatta, pur avendo sulla carta i numeri per conseguire una vittoria importante. Sulla disomogeneità del voto per il centro destra hanno influito anche fenomeni personalistici, diffusi e trasversali a tutti gli schieramenti politici, che antepongono più a logiche individuali e locali che al comune interesse di territori più vasti come quello provinciale. Crediamo sia giunto il momento di aprire una riflessione all’interno di tutto il centrodestra, per capire a fondo le cause di questa sconfitta e lavorare ai prossimi appuntamenti elettorali, come primo partito italiano chiamato a guidare il centro destra spetta in primo luogo a noi l’onere di cambiare passo nelle modalità e nelle scelte che riguarderanno la coalizione. Verificheremo infine con attenzione la correttezza di tutte le procedure legate alla raccolta firme e al voto presso i seggi, per garantire piena legittimità della rappresentanza di secondo livello dei cittadini aretini".

L'intervento del sindaco Ghinelli

“Desidero ringraziare Silvia Chiassai - scrive il sindaco di Arezzo - per il lavoro che ha svolto in questi anni e che sarebbe stato opportuno continuasse a svolgere alla guida della provincia di Arezzo. E’ evidente che il centrodestra ha perso questo appuntamento elettorale, e lo ha perso per una altrettanto evidente mancanza di tenuta diffusa su più Comuni. Il Comune di Arezzo, garantendo comunque la maggioranza a Silvia Chiassai, non ha portato a casa tutto il risultato che avrebbe dovuto: i tre voti mancati sono “pesanti” e hanno reso la vittoria di Alessandro Polcri molto più agevole. Una vittoria tuttavia che si è determinata sommando alle “assenze” di consenso aretino una battuta di arresto nei cosiddetti Comuni medio grandi, quelli cioè fino a 30mila abitanti. Altre defezioni hanno fatto il resto. Come sempre in politica è la somma che fa il totale e in questo caso la somma di ciò che non è arrivato ha determinato la vittoria di Polcri. Queste elezioni sono state surreali per molte ragioni, l’ultima delle quali è quella che ha visto il centrodestra compatto sulla carta ma non compatto dentro le urne. Sono stato io a convocare i sindaci di area ragionando circa la disponibilità a candidarsi sia di Polcri che di Chiassai, entrambi a quel tempo parimenti sindaci civici espressione del centrodestra. Da quella riunione, legittimamente e fondatamente, è uscita la scelta di convergere su Silvia e al tempo stesso di farlo senza pagare il prezzo di una divisione che agli occhi di tutti non avrebbe dovuto esserci perché avrebbe aperto a scenari imprevedibili. Da quel momento in avanti le strade tra il centrodestra e il sindaco Polcri si sono separate, e la sua proposta non solo ha unito tutto ciò che centrodestra non è ma ha intercettato alcuni malumori che non vanno messi in conto a Silvia ma bensì all’intera coalizione, nessuno escluso. In politica si vince e si perde, e stavolta si è perso, e se quindi da una parte è necessario capire chi abbia rotto il fronte, credo che sia ancor più necessario capire perché, al fine di fare di questo evento un evento isolato e non l’inizio di un’inversione di tendenza che sarebbe decisamente imperdonabile. Detto questo, da sindaco della città capoluogo che per ben due volte ha fatto un passo di lato rispetto ad una elezione che naturalmente mi avrebbe visto candidato, faccio i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente, garantendo da parte del Comune di Arezzo piena lealtà istituzionale nell’interesse dei territori e delle tante sfide che ci attendono, nella speranza che l’ottimo lavoro fatto fino ad oggi, e che avrei sperato proseguisse, sia valorizzato e considerato un punto di partenza indipendentemente dalla parti politiche”.

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