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Elezioni 2022

Emergenza ungulati, Due Mari, lavoro e giovani: i temi della campagna elettorale di oggi

Ogni giorno Arezzo Notizie pubblica i principali temi della campagna elettorale dei candidati, dei partiti e delle coalizioni che si presentano alle politiche nei collegi aretini

Caro bollette, emergenza clima, lavoro, sanità, flussi migratori. Tanti i temi della campagna elettorale che si incrociano anche ad Arezzo. Sono infatti ben 20 i candidati aretini impegnati per il rinnovo del parlamento e per stabilire la nuova maggioranza di governo. Arezzo Notizie ogni giorno pubblica gli argomenti trattati da liste, coalizioni e candidati che saranno presenti nelle schede elettorali che si troveranno in mano gli elettori aretini.

Eenergia, acqua, ungulati, strategia per la montagna: incontro Cia e Vincenzo Ceccarelli (Pd)

Il costo dell’energia elettrica che si è impennato fino a toccare il 500 per cento rispetto all’anno precedente. E l’aumento del gas che ha raggiunto un pesante + 200%. I raccolti azzerati per i fenomeni meteorologici estremi, come è accaduto per il tabacco in Valdichiana spazzato via da una grandinata o i cereali in qualche caso dimezzati dalla siccità. O dagli ungulati che, in questo 2022 nero, hanno colpito duro colture e prodotti. La necessità di acqua per continuare a produrre, che in provincia di Arezzo ha risparmiato solo le aree della Valdichiana servite dai distretti irrigui, nell’estate più calda e siccitosa di sempre. A dimostrazione dell’importanza di potenziare al più presto le reti per sfruttare la grande risorsa del bacino di Montedoglio. La difficoltà a reperire manodopera che ha obbligato alcuni agricoltori a ritardare il raccolto o a lasciarne una parte sulle piante….

E’ partito da questa “fotografia” il racconto dell’agricoltura provinciale tracciato da Cia Arezzo in occasione dell’incontro con Vincenzo Ceccarelli candidato del Pd alla Camera nel collegio uninominale. Sono queste alcune delle difficoltà che hanno ispirato il piano lanciato da Cia Agricoltori Italiani per dare una chance di sviluppo all’agricoltura e al “made in”. Un documento in dieci punti consegnato a Ceccarelli al termine della riunione, a cui ha partecipato il direttivo provinciale e, che, oltre agli interventi della Presidente Serena Stefani e del Direttore Massimiliano Dindalini, ha avuto il contributo del Presidente di Cia Toscana Valentino Berni. Si è concluso così il secondo incontro con le forze politiche impegnate nelle elezioni del 25 settembre. Nella prossima settimana sono calendarizzati gli incontri con gli altri candidati a Camera e Senato.

“Incontrare le forze politiche in modo personalizzato ci consente di conoscere in modo più approfondito i programmi di ciascuna e di illustrare nel dettaglio le problematiche del nostro territorio, occupato per il 70 per cento dai rilievi dove è fondamentale adottare anche una strategia per la montagna. Servono investimenti per la messa in sicurezza dei territori, per frenare l'abbandono e creare servizi avvalendosi anche della presenza delle aziende agricole che potrebbero ritagliarsi un ruolo centrale”, ha detto Serena Stefani in apertura dei lavori.

La riunione si è conclusa con la consegna del documento in cui Cia spiega che il tempo è scaduto e che – per salvare il settore – occorrono fatti. Un appello già lanciato a Fratelli d’Italia e Pd che, nella prossima settimana, sarà esteso alle altre forze politiche impegnate nelle elezioni del 25 settembre.

Marco Simiani (Pd) interviene su lavoro e giovani

"Lavoro, conoscenza e giustizia sociale. Abbiamo un dovere: far diventare i giovani protagonisti del nostro territorio e del nostro Paese!

Un pilastro del nostro programma è quello della centralità del lavoro, della conoscenza e della giustizia sociale. Le disuguaglianze sono il freno a ogni prospettiva reale di crescita. Ridurre i divari è un imperativo, economico e morale. Per farlo vogliamo partire dalla dignità del lavoro di tutte e di tutti. Il lavoro come fondamento su cui costruiamo l’intera impalcatura della nostra società. L’Italia deve dare sempre più dignità ai lavoratori e alle lavoratrici, soprattutto a quelli oggi più vulnerabili. Ciò risulta ancora più urgente alla luce della precarizzazione che caratterizza il nostro mercato del lavoro, specie per i più giovani e per le donne, e che non è accettabile.

Gli sforzi fatti in quest’ultimo anno, con la riforma degli ammortizzatori sociali e con l’incentivazione all’occupazione di qualità hanno portato alcuni frutti: il tasso di occupazione nel mese di giugno 2022 ha raggiunto il massimo storico del 60,1%, trainato soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Al tempo stesso, tuttavia, crescono i contratti precari. Cresce il lavoro discontinuo e povero, soprattutto per i giovani. Ciò incide sui salari, tanto che le nostre retribuzioni sono tra le più basse d’Europa. Anche i divari occupazionali territoriali, di genere e di età continuano a essere condizioni strutturali e drammatiche del nostro Paese.

La quota consistente di lavoro sommerso costituisce poi una vera piaga sociale ed economica con importanti differenze a livello geografico. Spesso il sommerso riguarda cittadine e cittadini stranieri in particolari condizioni di vulnerabilità, il cui lavoro è ormai essenziale per interi settori produttivi, dalla ristorazione all’agro-alimentare, sino ai lavori di cura.

Tali criticità incidono inoltre notevolmente sulla sicurezza, perché condizioni non dignitose e salari bassi creano un lavoro insicuro. Non a caso gli incidenti sul lavoro, dai più lievi sino alle drammatiche morti bianche, sono sempre numerosissimi.

Dobbiamo dire basta al precariato, al lavoro povero e al lavoro nero, intervenendo drasticamente sulle diverse cause che alimentano i processi di una disuguaglianza radicata, diffusa e inaccettabile. Vogliamo utilizzare le ingenti risorse che abbiamo voluto inserire nel Pnrr per rafforzare le politiche attive, per far sì che l’Italia possa avere un sistema di servizi per l’impiego e di formazione in linea con le migliori esperienze europee. Nell’affrontare i temi del lavoro, dobbiamo costruire un Paese nel quale la lotta alle diseguaglianze sociali sappia coniugarsi con la lotta ai mutamenti climatici, forieri di un’altra forma di disuguaglianza: quella tra le generazioni presenti e quelle future, alle quali abbiamo il dovere di consegnare un pianeta migliore".

Alleanza Verdi e Sinistra - Arezzo

"Sono elezioni politiche, le scelte nazionali avranno dunque una ricaduta anche sulla nostra provincia. Di cosa abbiamo bisogno?

Un’azione decisa per mettere uno stop al prezzo delle energie, ottenere e usare gli extraprofitti che le compagnie hanno incamerato specie con la speculazione finanziaria sul gas e poi come effetto della guerra in Ucraina. I lavoratori, le imprese, le famiglie hanno bisogno, ora e non domani, di certezze e non magri bonus e a posteriori per affrontare una stagione che si prevede terribile. Poi una svolta decisa verso le rinnovabili, per garantire maggiore autonomia e per bloccare le emissioni che le fossili producono. Sostegno, in questo ambito, alle comunità energetiche locali e a tutti gli interventi volti ad assicurare il pieno utilizzo di energie pulite e rispettose dell'ambiente.

In tema di cambiamenti climatici servono fondi aggiuntivi a quelli del Pnnr per mettere il nostro territorio in condizione di non subire le ormai costanti siccità alternate a eventi alluvionali disastrosi: tante piccole opere per l’assetto idrogeologico, dalla montagna, alla collina, alle vallate, ai centri abitati, anche per non disperdere l’acqua con un reticolo di piccoli invasi, ovviamente a partire dalla messa a pieno regime della diga di Montedoglio, con la sua acqua sia per usi potabili che agricoli, ad esempio in Valdichiana.

Dal punto di vista infrastrutturale occorre mettere finalmente fine alla telenovela della Due mari E78, completando tutti i tratti mancanti in modo da godere dei benefici di un'arteria che colleghi Tirreno e Adriatico attraversando la nostra provincia. Altra nota dolente la non adeguata mobilità ferroviaria dei pendolari Arezzo-Valdarno-Firenze: tempi di percorrenza allungatisi negli anni, ritardi spesso dovuti ai conflitti di circolazione con i treni Av, guasti, orari non confacenti con le necessità di studio o di lavoro. Dunque, un’azione decisa per potenziare la circolazione e i collegamenti con il cuore della Toscana e per aggiungere altre fermate dei treni ad alta velocità nella stazione di Arezzo, strategica, anche per motivi turistici, perché è in centro e connessa con le linee minori Valichiana/Casentino, mentre l’ipotesi Medioetruria ci pare abbia tante criticità da rimanere una chimera.

Altro versante, il credito. E' un perno fondamentale per la tenuta e lo sviluppo dell'economia di un territorio, ad iniziare da tutto il settore manifatturiero, senza escludere ovviamente altri settori. Sviluppo che vogliamo di qualità, cioè in grado di produrre nuova e buona occupazione, quella che incorpora diritti e retribuzioni dignitose e non precariato e lavoro povero. Ci chiediamo: ma non servirebbe una banca pubblica come il Monte dei Paschi, localizzata in Toscana e in quella meridionale in particolare, con la precisa vocazione di sostenere le attuali e le nuove forme di imprenditorialità?

Infine, ultimo ma non ultimo, il tema della salute sul quale nel prossimo Parlamento si giocherà una partita decisiva: o si manterrà e si renderà più efficace il Servizio Sanitario pubblico per salvaguardare la salute di tutti i cittadini, o lo si indebolirà e lo si smembrerà consegnandolo ai privati. I nodi da affrontare seriamente nel prossimo immediato futuro riguardano l’incremento delle risorse economiche e delle dotazioni di personale da destinare al Servizio Sanitario Nazionale, con l’avvio effettivo dell’attività delle nuove strutture della sanità territoriale e la riqualificazione dei nostri ospedali. Questi sono impoveriti dalle politiche precedenti e registrano due fortissime criticità: i pronto soccorso e le lunghe liste di attesa. Soprattutto sulla sanità è pericolosa e da contrastare la proposta di autonomia differenziata portata avanti dalla destra. La pandemia ha dimostrato quanto sia sciagurata un’Italia spezzettata, con Regioni che vanno in direzioni diverse e opposte e con prestazioni alte o basse, tradendo il diritto alla salute uguale per tutti".

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