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Elezioni 2022

Giovani, scuola, acqua pubblica e il Terzo Polo che attacca la Cgil. La campagna elettorale di oggi

Ogni giorno Arezzo Notizie pubblica i principali temi della campagna elettorale dei candidati, dei partiti e delle coalizioni che si presentano alle politiche nei collegi aretini

Sono molti i temi della campagna elettorale che si incrociano anche ad Arezzo. Sono infatti ben 20 i candidati aretini impegnati per il rinnovo del parlamento e per stabilire la nuova maggioranza di governo. Arezzo Notizie ogni giorno pubblica gli argomenti trattati da liste, coalizioni e candidati che saranno presenti nelle schede elettorali che si troveranno in mano gli elettori aretini.

Terzo Polo “Cgil aretina invita solo candidati Pd, spirito di democrazia di un soviet”

“La Cgil aretina, con lo spirito di democrazia  tipico di un soviet, organizza un confronto fra candidati, pubblicizzato come tale anche sulla stampa aretina,  a cui invita solo i candidati del Pd, Ceccarelli, Casini e Boldrini”. Così in una nota Benedetta Frucci e Lucia Cherici, candidate aretine del Terzo Polo.

“Il confronto è  l’elemento principe di una democrazia. Con questo gravissimo episodio la Cgil aretina, a differenza del virtuoso esempio della sezione  senese del sindacato, si è posta fuori dall’agone del dibattito elettorale dimostrando scarso rispetto per il pluralismo. Ci auguriamo che ci sia una valida ragione per questa scelta e che siano fornite spiegazioni adeguate”. Concludono Frucci e Cherici.

Simona Petrucci (FDI): “Giovani, scuola e lavoro fondamento della nostra Repubblica”

“Il lavoro è il fondamento della nostra Repubblica, la base per la costruzione del futuro dei nostri giovani”, afferma Simona Petrucci, candidata Senato per centrodestra collegio Uninominale Grosseto-Siena-Arezzo.

“Per questo - prosegue Simona Petrucci - è necessario creare nuovi spazi di sviluppo per chi si affaccia al mondo del lavoro, ma contemporaneamente anche dotarli di adeguata preparazione. Per fare questo, occorre potenziare la scuola e la capacità di formare i lavoratori di domani creando percorsi adeguati, sicuri e veramente formativi per i nostri giovani, a partire da una revisione totale dell’alternanza scuola-lavoro che così strutturata, si è purtroppo rivelata uno strumento inadeguato”.

“Al fianco di questo - spiega la candidata al Senato del centrodestra - dobbiamo costruire giusti percorsi per agevolare le assunzioni da introdurre nel mondo del lavoro: sono moltissimi i giovani che scelgono di abbandonare l’Italia per cercare “fortuna” in altri Paesi e Nazioni. Quindi, diventa urgente creare il giusto ambiente affinché l’Italia sia all’altezza dei propri progetti, così che i nostri giovani possano rimanere con la certezza di avere le stesse possibilità economiche e di carriera che vengono offerte negli altri Paesi europei ed extraeuropei".

“Per fare tutto questo, occorre incentivare le assunzioni nelle aziende, agevolare il lavoro autonomo e nel contempo alleggerire la tassazione fiscale e la burocrazia, facilitando l’accesso al credito, con incentivi rivolti all’imprenditoria giovanile e femminile. Tutte azioni che, insieme, creano il tessuto necessario per lo sviluppo economico del Paese e, di conseguenza, consentono di restituire la dignità a lavoratori e famiglie”, conclude Simona Petrucci.

Cristiano Rossi (Unione Popolare):  "Acqua pubblica, il punto su siccità, condotte colabrodo, mancanza di fognature e grandi profitti"

Cristiano Rossi, candidato nel collegio uninominale di Arezzo per Unione Popolare interviene sul tema dell’acqua pubblica con un contributo di Stefano Buti, del Comitato Acqua Pubblica Arezzo, che si batte da anni per la ripubblicizzazione del servizio idrico locale.

“Il surriscaldamento globale, la spaventosa siccità dei grandi fiumi, le conseguenti crisi idriche, - racconta Buti - stanno facendo emergere le gravi responsabilità del sistema di gestione dell’acqua pubblica in Italia. Ad oggi, su tutto il territorio nazionale, a fronte delle emergenze idriche sempre più frequenti e drammatiche, non esistono piani di intervento ed investimenti infrastrutturali adeguati alla salvaguardia della risorsa acqua. I dati ISTAT riferiti al 2020 sulle perdite delle reti idriche sono impietosi: il 36,2% dell’acqua che scorre negli acquedotti non arriva alle utenze ma si disperde nel terreno”. Oggi i fautori del mercato e delle privatizzazioni sostengono che le tariffe applicate alle bollette non forniscono abbastanza soldi per la manutenzione delle reti idriche. Ma basta leggere i dati sugli utili delle aziende di gestione del servizio idrico per dimostrare il contrario: dal 2010 al 2016 le “4 grandi sorelle” della gestione dell’acqua in Italia (IREN, A2A, HERA e ACEA), società per azioni quotate in borsa, realizzano utili per 3 miliardi e 257 milioni di euro e distribuiscono dividendi per 2 miliardi e 983 milioni di euro (il 91% degli utili) ai soci, pubblici e privati. Nella sola Toscana, dal 2015 al 2021, le aziende di gestione del servizio idrico hanno realizzato profitti netti per oltre mezzo miliardo di euro, mentre le perdite di rete superano ancora la media nazionale e veniamo sanzionati dall’UE per infrazione delle norme sulla raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane a causa della mancata realizzazione di adeguate fognature e dei relativi impianti di depurazione.  

I dati quindi ci dicono in maniera inequivocabile che i soldi pagati in bolletta sono tanti, tantissimi, ma non sono impiegati per la difesa della risorsa acqua e del suo corretto ciclo. Ciò che conta è garantire enormi profitti agli azionisti. E’ evidente a tutti ormai che i cambiamenti climatici stiano causando siccità e riduzione delle riserve idriche. Di conseguenza, per la perversa logica del profitto, l’acqua sarà sempre più oggetto di contese (tra stati, territori, imprese multinazionali…). Per contrastare processi di privatizzazione e mercificazione l’Assemblea delle Nazioni Unite, già nel 2010 (risoluzione 64/92), ha riconosciuto che il “diritto all’acqua potabile ed ai servizi igienico sanitari è un diritto essenziale alla qualità della vita ed all’esercizio di tutti i diritti dell’uomo”. Nel 2011 la stragrande maggioranza degli elettori italiani (26 milioni) si sono espressi in modo inequivocabile con il voto su due referendum (favorevoli il 95% dei votanti) con cui è stato sancito che non può esserci alcun profitto nella gestione dell’acqua pubblica.

Quel referendum, espressione della volontà e sovranità popolare, è stato completamente disatteso, tradito. Si è continuato con la gestione dell’acqua affidata ad aziende miste pubblico privato, nelle quali i soci privati (multinazionali e s.p.a. quotate in borsa) hanno il sostanziale controllo delle aziende. Risultato: profitti miliardari, reti idriche fatiscenti, mancanza di fognature e impianti di depurazione insufficienti. A fronte di questo, Unione popolare con de Magistris propone: la ripubblicizzazione del servizio idrico con legge nazionale che preveda di trasformare la natura di tutte le aziende di gestione, attualmente società di diritto privato, in enti di diritto pubblico, dando piena attuazione al Referendum del 2011; La creazione di una azienda pubblica nazionale degli acquedotti che gestisca la rete idrica e metta fine alla piaga delle perdite idriche. L’acqua è il primo bene comune, come ha ricordato anche Papa Francesco, nella enciclica Laudato Sì. E' necessaria una radicale inversione di tendenza rispetto al modello attuale. Ciò è possibile, come ha dimostrato l’esperienza del Comune di Napoli con Luigi de Magistris sindaco, con la creazione di un’azienda speciale totalmente pubblica per la gestione dell’acqua potabile. Questo è il modello da perseguire, per la difesa dell’acqua bene comune.

Fabrizio Rossi (FDI): “Serve nuovo patto fiscale”

“Serve un nuovo patto fiscale per l’Italia, e non una semplice riforma del sistema tributario. Non solo un programma di semplificazione e riduzione della asfissiante pressione fiscale, divenuta un freno alla crescita della Nazione, ma una sfida molto più ambiziosa: inaugurare una nuova era nei rapporti tra Fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato”, è quanto afferma Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia-Toscana e candidato alla Camera per il centrodestra nel collegio Uninominale provincie Grosseto-Siena e Plurinominali lista Fratelli d’Italia provincie Grosseto-Siena-Arezzo-Livorno.

“Serve ridurre la pressione fiscale su imprese, - spiega Fabrizio Rossi - ma anche su famiglie e lavoratori, attraverso una riforma all’insegna dell’equità. Una vera riforma dell’Irpef, con progressiva introduzione del quoziente familiare; estensione della flat-tax per le partite Iva fino a 100Mila euro di fatturato e introduzione della flat-tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese, e progressiva eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi”.

“Altro aspetto importante è l’innalzamento del limite all’uso del denaro contante, - prosegue il candidato del centrodestra – allineando quest’ultimo alla media dell’Unione Europea. Basta con la miope politica dei cosiddetti “bonus a pioggia”, che di fatto non risolvono il problema e scontentano tutti. Occorrono invece misure stabili e durature, con revisione e razionalizzazione del sistema di detrazioni, deduzioni e agevolazioni”.

“Occorre proteggere il potere d’acquisto di lavoratori e famiglie, - continua Rossi - partendo ad esempio dalla detassazione degli straordinari e delle “mance” del settore turistico e della somministrazione, riducendo le tasse sui premi produzione. Importante potenziare anche il welfare aziendale, e l’ampliamento della platea dei beni con Iva ridotta, con particolare riferimento al carrello della spesa e ai prodotti per l’infanzia”.

“Occorre inoltre, - dice Rossi - stabilità della legislazione fiscale e divieto di introdurre norme fiscali retroattive, e al contempo garantire un fisco equo, e non vessatorio, partendo da un accordo fisco-contribuente per il pregresso. Per le cartelle in essere proporre un “saldo e stralcio” fino a 3mila euro per le persone in difficoltà, e per le situazioni che precedono la cartella esattoriale, una “Tregua fiscale” con la formula del 5+5: imposta definita attraverso una interlocuzione con l’Amministrazione finanziaria, sanzione forfettaria al 5% e rateizzazione automatica in 5 anni, per consentire la regolarizzazione del pregresso esigibile”.

“Lotta all’evasione fiscale a partire dagli evasori totali, grandi imprese, banche e grandi frodi sull’Iva. Riforma del contenzioso tributario e cancellazione dell’inversione dell’onere della prova, con introduzione del concordato preventivo con il Fisco anche per le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti e professionisti. Infine, riunire la disciplina normativa della materia tributaria in un unico codice”, conclude Fabrizio Rossi.  

La presentazione di Frucci e Cherici a Sansepolcro

Ieri sera, Lunedì 19 settembre, è stata una grande giornata per due delle candidate Toscane del "Terzo Polo di Calenda" a Sansepolcro; hanno potuto infatti presentarsi e parlare con le tante persone intervenute nella sala consiliare del comune di Sansepolcro, che hanno scelto di passare una serata all'insegna dell'informazione sul programma di quella che può essere definita la novità indiscussa a questa tornata elettorale di domenica prossima, 25 settembre: il Terzo Polo appunto, guidato da Carlo Calenda. Le candidate, Lucia Cherici, candidata nell’uninominale collegio di Arezzo alla Camera e Benedetta Frucci, candidata nel collegio plurinominale P02 (provincie di Arezzo, Siena e Grosseto) con l'aiuto del moderatore Francesco Del Siena, nonché coordinatore di Italia Viva per la Valtiberina, si sono presentate alla cittadinanza e hanno delineato argomenti importanti per il territorio della Valtiberina, visti però anche in un’ottica sia nazionale ma anche europeista. Si è parlato di Sanità con l’attenzione sull’Ospedale di Sansepolcro, di infrastrutture con E45, E78 e ferrovia, che ormai da anni non è più attiva nel capoluogo della Valtiberina, per poi arrivare a parlare della Diga di Montedoglio e della sua strategicità per il territorio, sia in ambito agricolo, ma potenzialmente anche in ambito turistico. Con chiarezza e determinazione, armate di un pragmatismo ben distinguibile, hanno enunciato i punti salienti del programma, partendo dalle emergenze nazionali e internazionali, come l'Energia, il Gas, l'Economia, puntando poi l'attenzione sui giovani, la scuola e il lavoro, con riferimenti anche diretti alle piccole medie imprese del territorio Valtiberino. Non sono stati tralasciati poi temi sociali, come, ad esempio, poter modificare il reddito di cittadinanza, per offrire il giusto aiuto a chi si trova momentaneamente in difficoltà, ma senza che la misura rimanga solo di tipo assistenziale, gravando dunque il meno possibile sulle casse dello stato, parlando poi di rispetto di genere e di pari opportunità. Sono intervenuti anche il coordinatore di Azione di Sansepolcro, Michele Gentili che è anche Responsabile regionale della comunicazione del partito di Calenda, Nicolò Canicchi referente locale per Italia Viva, oltre ad ex sindaci di Sansepolcro e altri volti noti della politica locale e provinciale che hanno animato il dibattito. Con loro presenti in sala anche giovani del territorio, che hanno ascoltato con attenzione i relatori, soprattutto sui temi dell’università, sull'alternanza scuola-lavoro, sulla legge n. 194/78 e sui diritti civili.

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