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Elezioni 2022

Ivv, obiettivo rifiuti zero e rimborsi alle pubbliche assistenze. I temi della campagna elettorale di oggi

Ogni giorno Arezzo Notizie pubblica i principali temi della campagna elettorale dei candidati, dei partiti e delle coalizioni che si presentano alle politiche nei collegi aretini

Sono molti i temi della campagna elettorale che si incrociano anche ad Arezzo. Sono infatti ben 20 i candidati aretini impegnati per il rinnovo del parlamento e per stabilire la nuova maggioranza di governo. Arezzo Notizie ogni giorno pubblica gli argomenti trattati da liste, coalizioni e candidati che saranno presenti nelle schede elettorali che si troveranno in mano gli elettori aretini.

Ricciardi e Pierazzi (M5S) all'Ivv

“Queste aziende chiedono al governo e alla Regione di avere risposte subito, altrimenti chiuderanno per sempre” è questo il grido di allarme Riccardo Ricciardi, vicepresidente del Movimento5Stelle e Tommaso Pierazzi, consigliere comunale, entrambi candidati alle prossime elezioni politiche hanno raccolto questa mattina nel corso della visita ad alcune importanti aziende valdarnesi.

 I due candidati 5 stelle hanno fatto tappa alla Ivv (Industria Vetreria Valdarnese) e alla Polynt, entrambe salite alla ribalta delle cronache regionali e nazionali per i contraccolpi del carobollette: “Si tratta di due realtà diverse, che operano in comparti diversi ma che soffrono allo stesso modo gli effetti dell’impennata dei prezzi del gas. Questo purtroppo conferma che avevamo ragione quando, già a fine 2021, in sede di discussione della legge di bilancio, chiedevamo interventi su questo fronte: i dati dimostrano che il primo importante rialzo dei prezzi si è registrato proprio in quella fase. Purtroppo Draghi è rimasto sordo alle nostre richieste. E’ stato perso già troppo tempo per questo – prosegue Ricciardi, elencando le soluzioni - il governo deve andare subito in Europa ed alzare la voce, per evitare che l’Italia resti vittima delle speculazioni in corso da oltre un anno alla borsa del gas. Il modello è quello di Conte durante la pandemia: dobbiamo tornare a battere i pugni sul tavolo delle Ue e dire che se affonda l’Italia affonda tutta l’Europa”. Il vicepresidente del Movimento rilancia la proposta dello scostamento di bilancio: “A queste aziende servono soldi veri, subito, per evitare la chiusura e sopravvivere. Le risposte devono essere istantanee, non solo per gli aiuti economici ma anche per la burocrazia: per Polynt è fondamentale avere risposte subito dalla Regione. Le istituzioni, tutte, in questa fase devono dimostrare di essere davvero al servizio dei cittadini” insiste Ricciardi.

Una crisi quella innescata dal carobollette che fa paura, anche per le ripercussioni a livello locale: “Ivv e Polynt insieme contano un totale di oltre 300 dipendenti – ricorda Tommaso Pierazzi - Sono due realtà fondamentali per la tenuta occupazionale ed economica di questo territorio. Queste aziende rappresentano in grande quello che succede nel resto della provincia in decine di piccole imprese. E lì la situazione è ancora più drammatica perché, le realtà più piccole hanno ancora meno strumenti e meno tempo per superare la crisi. Se chiudono ora, rischiano davvero di chiudere per sempre e questo territorio non se lo può permettere”.

Cristiano Rossi (Unione Popolare)

“Quando i miei figli mi hanno chiesto, per la prima volta, dove sarebbe finita la spazzatura del nostro piccolo contenitore dell’indifferenziato mi sono un po’ vergognato a rispondere loro che quel rifiuto sarebbe stato bruciato. Mi sembra impossibile che ancora nel 2022 si possa immaginare di incenerire materiali che possono essere recuperati e riutilizzati. Abbiamo le tecnologie e la capacità organizzativa per raggiungere l’obiettivo rifiuti zero.

E invece, anche ad Arezzo si cerca di fare business progettando addirittura il raddoppio dell’inceneritore di San Zeno, per raccogliere e bruciare la spazzatura di altre province e regioni.

Se vogliamo guardare al futuro per noi e per i nostri figli, l’unica strada che dobbiamo percorrere è quella della raccolta differenziata, che porti alla chiusura progressiva di tutti gli inceneritori e tutte le discariche del nostro paese".

Cristiano Rossi, candidato nel collegio uninominale di Arezzo alla Camera dei Deputati per Unione Popolare con De Magistris porta all’attenzione della campagna elettorale il tema della gestione del ciclo dei rifiuti.

"Il ciclo dei rifiuti deve essere gestito partendo, a monte, da una significativa riduzione, a partire dagli imballaggi e dai prodotti usa e getta, un riutilizzo di quanto può essere ancora funzionale, il recupero dei materiali e il loro riciclo, con la trasformazione dei materiali di scarto e rifiuti recuperati grazie alla raccolta differenziata.

Le nuove tecnologie consentono di separare e recuperare materiale fino alla loro quasi totalità e l’organizzazione di raccolta, il porta a porta in particolare e le isole ecologiche, consentono di raggiungere con successo l’obiettivo rifiuti zero. 

In questo modo inceneritori e discariche non avranno più alcuna necessità di esistere e potranno essere progressivamente dismessi.

Occorre promuovere leggi che:

- sottraggano completamente dalle regole  di mercato  la gestione dei rifiuti;

- rendano meno conveniente il mercato della grande distribuzione, che non può prescindere da un enorme produzione di imballaggi, e in ogni caso questi ultimi devono essere di dimensioni ridotte e obbligatoriamente in materiale riciclabile;

- introdurre obblighi e relative sanzioni per le aziende locali di gestione rifiuti affinché venga premiata in bolletta (e in mancanza sanzionata) la raccolta correttamente differenziata;

- assunzioni di numero sufficiente di ispettori che percorrano costantemente il territorio a scopo educativo (e dove serve sanzionatorio);

- nessuna agevolazione alle industrie e alle imprese commerciali che producono grandi quantità di rifiuti da imballaggio o inquinanti;

- tornare a dimensioni locali e non di grandi aree per le aziende (che devono essere esclusivamente pubbliche) per la raccolta dei rifiuti".

Lucia Tanti (Noi Moderati)

"La Toscana è una delle peggiori regioni del centronord per il calcolo dei rimborsi riconosciuto alle pubbliche assistenze". Così una nota di Lucia Tanti. "I rimborsi, infatti, eccezion fatta che per gli adeguamenti Istat, sono fermi ai calcoli fatti nel 2008/2010: si tratta di 36 centesimi a Km, una cifra che potrebbe essere adatta per una vecchia Panda non certo per un'ambulanza, e 17 euro ad uscita. A questa inadeguatezza si è aggiunta l'emergenza sanitaria nazionale ed un conseguente ridimensionamento del numero dei volontari, poi è arrivata la guerra in Ucraina che ha portato il costo del carburante e delle utenze alle stelle. 

Il sistema rischia il collasso sia per l'emergenza-urgenza sia per il trasporto sociale che riguarda disabili, malati oncologici, dializzati e molte altre persone in grave disagio di salute. Il rischio dietro l'angolo è evidente: per garantire il servizio di emergenza urgenza - che rischia però di essere sempre più fragile specialmente nei territori marginali ed insulari- cioè la presenza di autoambulanze in caso di gravi incidenti o fatti acuti, si smobiliterà piano piano il servizio del trasporto sociale a sostegno di cittadini in difficoltà e così ancora una volta cittadini e comuni saranno sempre più soli.  

E' quindi necessario dare una sterzata brusca mettendo insieme Stato, Regioni, Comuni - che stanno già cercando di fare fronte con le loro risorse, ma che rischiano di non farcela -, le pubbliche assistenze e il mondo del volontariato al quale troppo si è chiesto gravandolo di responsabilità esorbitanti. Ai volontari dobbiamo certo dire 'grazie' e la loro presenza è e sarà fondamentale, ma nessuno può pensare che il sistema pubblico si regga su di loro perché questo uno stato forte non lo può permettere". 

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