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Elezioni 2022

Caro bollette, scuola pubblica, lavoro e asili aziendali. I temi della campagna elettorale di oggi

Ogni giorno Arezzo Notizie pubblicherà i principali temi della campagna elettorale dei candidati, dei partiti e delle coalizioni che si presentano alle politiche nei collegi aretini

Caro bollette, voto per i fuorisede, scuola e politiche ambientali, sviluppo economico. Tanti i temi della campagna elettorale che si incrociano anche ad Arezzo. Sono infatti ben 20 i candidati aretini impegnati per il rinnovo del parlamento e per stabilire la nuova maggioranza di governo. Arezzo Notizie ogni giorno pubblica gli argomenti trattati da liste, coalizioni e candidati che saranno presenti nelle schede elettorali che si troveranno in mano gli elettori aretini.

Lucia Cherici: "Il comparto produttivo dell’aretino deve essere tutelato"

Tutti nodi vengono al pettine. È notizia recente che abbiamo appreso con molto sgomento quella della difficoltà di IVV vetreria Valdarnese di pagare una bolletta da oltre 200.000 € che probabilmente implicherà lo spegnimento del forno e la chiusura dell’attività con pregiudizio di oltre 50 lavoratori e relative famiglie. Lucia Cherici ha incontrato l’amministratore di IVV Simone Carresi per capire la problematica che affligge l’azienda che è una di quelle che si paleserà in danno di tantissime realtà produttive locali e chiaramente anche nazionali a partire dai prossimi giorni.

Se da una parte l'ulteriore drammatica crescita dei prezzi all'ingrosso dell'energia, legata al conflitto in Ucraina e alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia, ha portato l'Autorità Regolazione Energia Reti e Ambiente (ARERA) ad introdurre misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture e  dal 1° ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa), occorre prestare immediata attenzione alle esigenze del comparto produttivo. Se da un lato le famiglie sono a buon diritto  tutelate, analoga e adeguata tutela manca per le imprese.

L’aumento spropositato del gas naturale e di conseguenza l’aumento dell’approvvigionamento energetico, è un problema stringente sul quale Carlo Calenda è intervenuto con proposte serie e concludenti. Non è possibile pensare che l’Italia si fermi a causa delle enormi spese dovute all’approvvigionamento energetico ma è ciò che potrebbe accadere; per evitare questo effetto catastrofico è necessario che vi sia una immediata presa di posizione da parte del governo Draghi, attualmente ristretto all’ordinaria amministrazione per conseguenze derivanti dalla caduta del governo, della quale dobbiamo ringraziare, si ricorda, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e Lega, senza parlare di Fratelli d’Italia che non ha mai dato il suo appoggio e del governo che succederà post elezioni

Oltre ad esprimere la piena solidarietà a tutta la categoria industriale produttiva lavorativa del territorio è più ampiamente della nazione, Azione – Italia Viva esprime la necessità che siano introdotte forme di tutela anche per il comparto produttivo.

Gli imprenditori che dovranno tutti trovare adeguata copertura da parte dello Stato che dovrà farsi promotore di un sostegno immediato con sospensione e interventi volti a ottenere dal GSE rateizzazione delle bollette per permettere la continuità aziendale ovvero erogare garanzie se richieste per far fronte a costi imprevisti e straordinari. È evidente che l’interruzione della produzione avrebbe delle ricadute gravissime anche sul tessuto lavorativo con potenziale perdita di posti di lavoro e concreto pregiudizio per tutte le famiglie che dipendono dal settore industriale. Azione -Italia Viva intende portare avanti la sua proposta come avanzata da Carlo Calenda nel programma appena presentato “Italia sul serio” volta a ottenere una rimodulazione al ribasso del prezzo dell’energia per tutto il settore e comparto produttivo. Azione -Italia Viva interviene a sostegno dell’erogazione immediata di una copertura a salvaguardia delle aziende locali, tra cui IVV , e manifesta la necessità di una condivisione di programmi e prospettive per il bene del Paese.

M5S. Bonafede e Ricciardi: “Manteniamo le promesse. Saremo la sorpresa positiva del 25 settembre”

Una squadra “forte e coesa”, fatta di persone che “mantengono le promesse” e che lavorano con “onestà, competenza e cuore”: è questo l’identikit dei candidati toscani del Movimento5Stelle emerso in occasione dell’evento di presentazione al Caffè letterario delle Murate a Firenze, organizzato dal Movimento5Stelle Toscana sotto il coordinamento della referente Irene Galletti, capogruppo del Movimento5Stelle in consiglio regionale.

“Gli italiani in questo momento hanno paura e per questo meritano di sentire la vicinanza dello Stato. Noi faremo in modo che sia così con un una squadra forte” ha esordito Alfonso Bonafede, ex ministro della Giustizia, ricordando che le tante norme approvate durante il suo mandato da Guardasigilli – dal codice rosso alla norma spazzacorrotti - “hanno cambiato la vita delle persone, dimostrando che il M5S sa stare vicino ai cittadini e mantenere le promesse”. “Negli anni di governo abbiamo fatto davvero tanto. Adesso io torno al lavoro che amo, quello di avvocato, ma il percorso continua” ha concluso Bondafede. “Dopo due mandati, nel rispetto delle regole che ci siamo dati, Alfonso e io non ci ricandideremo, ma resteremo a disposizione del Movimento e accompagneremo i nuovi attivisti nel loro percorso di crescita, trasmettendo loro quello che abbiamo imparato” ha aggiunto Laura Bottici, senatrice e Questore del Senato. “Queste elezioni saranno uno spartiacque. Gli italiani devono decidere se proseguire sulla strada delle riforme avviata grazie alle risorse del Pnrr arrivate grazie al presidente Conte o se affidarsi a un partito conservatore, sovranista, nostalgico ma soprattutto ambiguo e contraddittorio. Noi ci presentiamo agli elettori con l’elenco delle tante cose fatte, con un boom di nuove iscrizioni al Movimento, con il nostro coraggio e la nostra passione” ha aggiunto il senatore Ettore Licheri.

“Siamo in crescita e sono certo che il 25 settembre saremo noi la sorpresa positiva delle elezioni” ha esordito Riccardo Ricciardi, vicepresidente del Movimento5Stelle e candidato anche lui nella sua Toscana. “ Noi abbiamo lottato e lottiamo per contrastare le scelte che la politica nazionale e il governo regionale stanno provando a calare dall’alto sulla Toscana contro il volere dei cittadini: penso all’ampliamento della base di Coltano, che rientra in una folle corsa all’aumento delle spese militari sostenuta praticamente da tutti i partiti e che per fortuna siamo riusciti a scongiurare; e penso al rigassificatore di Piombino, una risposta sbagliata per collazione e tempistica. L’emergenza dei costi dell’energia e del caro bollette, deve essere affrontata con altri strumenti. Quali? In primis il recupero dei 9 miliardi di extraprofitti persi per strada dal governo Draghi” ha dichiarato Ricciardi.

“Abbiamo lottato dai banchi dell’opposizione e poi governato questo Paese, raggiungendo grandi risultati: il reddito e la pensione di cittadinanza per oltre un milione e mezzo di nuclei familiari sotto la soglia della povertà, il Superbonus che ha risollevato le sorti dell’edilizia e generato un +6% di PIL, la legge Salvamare, la legge sulle Comunità energetiche, il carcere per i grandi evasori. Con l’aiuto del mondo civico vogliamo proseguire questo percorso, nostri candidati” ha concluso Irene Galletti che, nel ruolo di padrona di casa, ha presentato la “lista” del Movimento5Stelle Toscana.

M5S: "Tessera elettorale, l'ultima possibilità in mano agli italiani per cambiare il sistema"

Cosa è  successo l'8 ottobre del 2019? Venne approvata dalla Camera dei Deputati, in via definitiva, il testo di legge costituzionale che prevedeva il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera dei Deputati, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato della Repubblica. Il 25 settembre quando gli italiani andranno al voto, vedranno per la prima volta l'applicazione di questa legge, il cui merito è ascrivibile solo al Movimento 5 Stelle. L'intenzione era quella di candidare i migliori e, finalmente, lasciare a casa chi ormai frequentava il Parlamento da un numero imprecisato di legislature, qualunque fosse il simbolo di appartenenza. Purtroppo, a volte, la realtà supera la fantasia e, nonostante la legge sia stata pensata con le migliori intenzioni, quasi tutti i partiti sono riusciti, arrampicandosi sugli specchi, a candidare molti impresentabili. Ma l’ultima parola spetta agli italiani. Abbiamo l'occasione di far capire a questi "strateghi" da due soldi che il cambiamento non è più rinviabile. Premiate chi vuole realmente dare una svolta a questa Italia, non abboccate a chi parla di voto utile, a chi ha già  confermato che si sdoppierà tra amministratore locale e ruolo di parlamentare, a chi vi vuol far credere che è arrivato il momento di governare con nomi e programmi che altro non sono che minestre riscaldate. E soprattutto, andiamo tutti a votare.

Energia, Nisini (Lega): "Situazione allarmante. Servono misure forti"

"La situazione è drammatica. Si parla di migliaia di aziende allo stremo. Imprenditori disperati che non riescono più a fare fronte alle spese. Mentre il PD riflette sui massimi sistemi, l'Italia è al collasso. Non c'è solo la campagna elettorale, ma problemi seri che vanno affrontati con concretezza, come ha sempre fatto la Lega.
È necessario uno scostamento da 30 miliardi, ora, per evitare di doverne mettere il triplo tra qualche mese per pagare cassa integrazione e disoccupazione". Così in una nota il sottosegretario al ministero del lavoro e politiche sociali, Tiziana Nisini.

Tanti (Noi Moderati): "Sgravi alle imprese che costruiscono asili aziendali e facilitazioni per chi ne apre di privati domiciliari"

"Vincente la combinazione tra pubblico e privato: così ho portato il Comune di Arezzo a raggiungere l'obiettivo di liste di attesa "quasi a zero". L'impegno dei Comuni però non basta, serve un'alleanza con le imprese e più libertà di lavoro per giovani professionisti dell'educazione"

Il sistema pubblico - statale e municipale -  da solo non riesce a rispondere alle esigenze delle famiglie perché spesso è costruito più sulle esigenze sindacali di chi eroga i servizi, che di coloro i quali dei servizi hanno diritto.

Per questa ragione, oltre ad un forte investimento nel sistema pubblico, dobbiamo dare spazio al sistema privato sia sostenendo le aziende e - più in generale - i luoghi di lavoro che vogliono aprire nidi e asili aziendali, sia mettendo in condizione i tanti giovani laureati in scienze dell'educazione di poter svolgere il proprio lavoro come liberi professionisti.

Quello che abbiamo studiato è un piano nazionale per l'educazione che sia sempre più vicino alle necessità delle famiglie.

So, per averlo sperimentato direttamente i questi anni, che il modello unicamente pubblico non regge più perché è ancora pensato sull'Italia di trenta anni fa con un’offerta ormai incompatibile con le esigenze di una famiglia che oggi ha un’organizzazione dei tempi che regolano la vita quotidiana, profondamente diversa rispetto a come avveniva negli anni ottanta.

Quello che proponiamo è un super ammortamento per le aziende - il 110% dell'investimento- per aprire nidi e asili aziendali dedicati a tutte le famiglie residenti nel territorio dove operano e, al contempo, offrire facilitazioni ai giovani laureati in scienze dell'educazione per dare vita a nidi e asili domiciliari.

Solo la sinergia tra pubblico e privato potrà rendere il diritto all'educazione diffuso e personalizzato, e lo dico a ragion veduta: dal 2015 ad oggi ho assunto nel comune di Arezzo 35 educatori a tempo indeterminato, raggiunto l'obiettivo di liste di attesa "quasi a zero" con punte del 99% di soddisfazione delle domanda nella fascia dei bambini dai tre ai sei anni.

Ma da soli i Comuni non ce la possono fare. Da qui il “piano nazionale” per moltiplicare i centri di erogazione dei servizi: saranno poi i Comuni a controllare e a garantire percorsi di costante formazione e aggiornamento.

Rossi (Unione Popolare): "Per una scuola pubblica realmente inclusiva"

“Avete mai provato a entrare in una classe di 26, 28 studenti? Magari una prima elementare. Fare lezione in questi contesti, gestire la classe, stimolare interesse e curiosità, personalizzare la didattica è molto, molto difficile. Lo sanno gli insegnanti, lo sanno gli studenti, lo sanno le famiglie. La scuola, per funzionare bene, ha bisogno di ritrovare un giusto equilibrio: occorre riportare questi numeri ad un livello dignitoso, che favorisca l’inclusione di tutti. Durante la pandemia questo problema, generato dai tagli della riforma Gelmini-Tremonti del 2009 si è ulteriormente amplificato, ma nessuno lo ha mai preso in seria considerazione. Noi pensiamo che una classe, per funzionare, dovrebbe essere composta al massimo di 20 studenti”.

Cristiano Rossi, il preside-maestro candidato nel collegio uninominale di Arezzo alla Camera dei Deputati per Unione Popolare con De Magistris interviene sul tema della scuola, suo specifico ambito lavorativo, richiamando la necessità di una urgente e profonda revisione di alcuni aspetti particolarmente critici nella scuola pubblica italiana, in particolare il numero di studenti per classe e l'organico di docenti e collaboratori.

“Uno dei temi più rilevanti di questa campagna elettorale è, certamente, la scuola. Sentiamo parlare, in questi giorni, di promesse elettorali da parte di tutti gli schieramenti politici. 

Credo che su questo tema, che conosco bene, avendo lavorato 20 anni come insegnante e da tre anni come preside, possa offrire un contributo utile alla riflessione delle politiche scolastiche necessarie e non più rinviabili, se vogliamo una scuola pubblica di qualità, inclusiva e gratuita.”

Ridurre il numero di alunni per classe 

Le classi numerose sono la conseguenza degli sciagurati tagli che i ministri Gelmini-Tremonti hanno operato tra il 2008 e il 2010. Il dimensionamento prevede, infatti, la possibilità di accogliere, nelle classi, fino a 28 bambini e oltre. L’esperienza didattica ci dice, invece, che le classi, per essere gestite in modo efficace ed inclusivo, non devono superare le 20-22 unità, per garantire una personalizzazione degli apprendimenti e il diritto all’istruzione per tutti i bambini, ciascuno con i propri bisogni educativi speciali. 

Aumentare l’organico docenti e collaboratori 

Prima dei tagli della Gelmini, che ha ridotto l’organico docenti e ATA di quasi 150.000 unità, il rapporto docenti/classi alla primaria garantiva la copertura di un orario fino a 33 ore settimanali alla primaria e la possibilità di organizzare, gratuitamente, spazi compiti, attività extra scolastiche, corsi di recupero, momenti di compresenza per realizzare attività laboratoriali. 

In questi ultimi anni, per gestire la pandemia, sono stati assunti 50.000 docenti e collaboratori, che hanno consentito alle scuole di garantire maggiori e migliori servizi. Questo personale deve necessariamente essere integrato nell’organico dell’autonomia e riportato ai livelli precedenti ai tagli Gelmini/Tremonti, per consentire un’offerta formativa statale di qualità e gratuita.

Le nostre scuole non riescono, oggi, proprio per la scarsità di risorse assegnate, ad avere un numero sufficiente di collaboratori scolastici per sorvegliare le scuole, garantire la sicurezza e la cura delle bambine e dei bambini, garantire la necessaria cura e igiene dei locali. 

Rinnovare il contratto dei docenti 

Gli stipendi degli insegnanti Italiani sono tra i più bassi d’Europa, basti pensare che un maestro elementare inizia la sua carriera con uno stipendio di meno di 1300 euro al mese. In alcune regioni del nord mancano letteralmente docenti perché si preferiscono altri lavori più remunerati. Risulta urgente un adeguamento contrattuale non più rinviabile.

Una valorizzazione trasparente e democratica 

La recente proposta di valorizzare l’1% dei docenti che abbiano svolto particolari corsi di formazione non è accettabile: tutti gli studenti hanno diritto a docenti essere esperti e competenti. Prima Brunetta e poi Renzi avevano cercato di introdurre modalità premianti nella scuola che però hanno solo generato invidie e non hanno concorso in alcuna maniera al miglioramento del servizio formativo. Nella scuola esiste già una forma trasparente e democratica di meritocrazia: con la contrattazione integrativa preside e personale scolastico definiscono insieme come assegnare queste risorse in base all’effettivo valore aggiunto che ciascuno intende assumersi, prendendosi impegni aggiuntivi sulla base delle proprie competenze. Oggi questi docenti e collaboratori sono “premiati” con risorse scarse che se fossero, invece, incrementate, potrebbero essere un modo per valorizzare chi nella scuola vuole impegnarsi.

Franceschelli (PD): "Disoccupazione aree interne. Mio impegno per svolta territori"

Candidato Pd nel Collegio uninominale per il Senato della Repubblica Siena, Grosseto, Arezzo

“Il Governo e il nuovo Parlamento dovranno attivare immediatamente interventi contro lo spopolamento delle aree interne, vero motore e presidio del nostro Paese in termini identitari e di comunità”. Lo sottolinea Silvio Franceschelli candidato del Partito Democratico nel Collegio uninominale per il Senato della Repubblica Siena, Arezzo, Grosseto e nel collegio plurinominale Toscana.  “Il Consiglio regionale della Toscana – spiega Franceschelli - ha presentato il 16 marzo 2022 un’importante proposta di Legge per agevolazioni contributive, misure contro la disoccupazione e interventi in aree interne e depresse, che è stata iscritta agli atti del Senato con apposito Disegno di Legge il cui esame deve essere ancora avviato. Il mio impegno perché possa completare il suo iter parlamentare. Sarebbe una svolta fondamentale per i comuni delle aree interne della nostra Italia”.

“La Regione Toscana proprio a settembre varerà misure di sostegno in favore dei territori montani, così come la Strategia Nazionale Aree Interne che darà la possibilità di attingere a molte risorse della programmazione comunitaria che gestisce la regione. Ma occorre fare di più. Bene ha fatto la sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, annunciando l’uscita di due bandi di sostegno economico per chi apre una attività produttiva e per chi si trasferisce (affitto o acquisto casa) nel suo comune, a sostenere che senza politiche attive di altri enti e normative puntuali del Parlamento che sta per essere rinnovato le attività delle aree interne non potranno farcela.

Elezioni fuorisede, Fratoianni: "Impedirlo è una violazione. Chi ha paura del voto giovanile?"

“Impedire a studenti e lavoratori fuorisede di votare è una grave violazione dei diritti fondamentali di ogni cittadino. Per questo chiediamo al governo di deliberare al più presto il rimborso del 100% dei costi di trasporto per il voto dei fuorisede". Lo afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.

“Lo deve fare - prosegue il capolista di Verdi e Sinistra in Toscana - per mettere una pezza a questo grave vulnus democratico, rappresentato dall'astenzionismo involontario. Una barriera che esclude dal voto una fetta di elettorato fatta soprattutto di giovani: sono quasi 5 milioni gli studenti e i lavoratori che vivono in un luogo diverso da quello in cui devono votare, spesso lontano. Una situazione che va contro i principi della nostra Costituzione, che raccomanda allo Stato la rimozione di qualsiasi elemento che ostacola la vita democratica.”

“Trovo paradossale che per un italiano che vive in Nuova Zelanda votare sia semplice, mentre per uno studente fuorisede a Bologna sia impossibile. E il prossimo Parlamento deve trovare una soluzione a questa stortura. Le proposte già ci sono, dal voto in Prefettura a quello per corrispondenza. Nel frattempo, 100% di rimborso per tutte e tutti, una misura - conclude Fratoianni - da pochi milioni di euro ma importantissima per i diritti di chi vive lontano da casa. O il voto dei giovani fa così paura?”

Caro bollette. Petrucci (FdI): “Drammatiche ricadute su famiglie e imprese"

“Secondo le stime di Confcommercio, ma anche da quelle fatte da altre associazioni rappresentative di tutte le categorie, il caro bollette rischia di far chiudere in Italia circa 120 Mila aziende del terziario entro la metà del prossimo anno con conseguenti 370 Mila posti di lavoro che andranno in fumo, con gravi ripercussioni anche per le provincie di Grosseto, Siena e Arezzo”, commenta Simona Petrucci, candidata del centrodestra al Senato nel collegio Uninominale per le provincie di Grosseto, Siena e Arezzo, attualmente assessore all’Ambiente del comune di Grosseto e dirigente di spicco di Fratelli d’Italia in Toscana.

“Questo, - spiega Simona Petrucci - è solo un dato, la punta di iceberg, che dà la misura di come siamo messi e di quanto l’aumento dei costi dovuti all’energia pesi, generando così, come purtroppo già sta accadendo, una crisi economica enorme, con drammatiche ricadute sia sulle famiglie, che su aziende locali, che se non arginato con estrema urgenza, lascerà sul campo tantissime ferite a 360°. Il grido d’allarme giornaliero che leggiamo su tutti i giornali locali e vediamo in tantissime trasmissioni Tv, lanciato da parte di commercianti, artigiani, imprese, aziende, ma anche da normali famiglie dei nostri territori, è la classica cartina tornasole di tutto questa situazione”.

“Ma c’è di più, - prosegue Petrucci – l’enorme aumento dei ricavi da parte delle multinazionali produttrici e distributrici di energia ha raggiunto numeri astronomici a causa del rincaro del ‘prodotto energia’. Spetta pertanto al Governo centrale, attuare un intervento urgente, applicando un tetto ai costi del ‘prodotto energia’ e garantire sostegno sia alle famiglie che alle imprese e aziende locali, in quanto, visto il perdurare dell’attuale situazione, rischiano concretamente la chiusura definitiva delle loro attività”.

“Nell’immediato non si tratta di trovare nuovi metodi di approvvigionamento, anche se quest’ultimi sono utilissimi e di fondamentale importanza per la nostra autonomia energetica. In questo momento, qualunque sia il fornitore, i costi di gas ed energia elettrica hanno raggiunto livelli storici elevatissimi, verso i quali il Governo è chiamato ad intervenire per arginare e porre rimedi immediati. Oltre a questo, è necessario scindere anche il legame che intercorre tra le energie derivanti da fonti fossili, e quelle derivanti da fonti rinnovabili: visto che le seconde hanno un costo decisamente minore: un modo, quest’ultimo, per far risparmiare gli italiani e incentivare l’utilizzo di energia green e pulita”.

“In attesa del necessario accordo a livello europeo, l’unico in grado di mettere un reale freno all’attuale costo dell’energia, è lo Stato italiano, che intanto dovrebbe subito intervenire autonomamente per limitare i danni. Sono migliaia le imprese grossetane, senesi e aretine che rischiano di andare fuori mercato e chiudere: l’Italia, in questo momento post pandemico, non può permettersi e non si merita un’altra nuova crisi”, conclude Simona Petrucci, candidata al Senato, coalizione centrodestra e Fratelli d’Italia, per le provincie di Grosseto, Siena e Arezzo.

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