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Elezioni-2020

Donati si prende la scena: incontri sia con Ralli che Ghinelli. La strategia del "battitore libero"

Entro domenica il confronto con i duellanti del ballottaggio, ma l'ipotesi apparentamento non sembra convincere. Forse un'indicazione di voto, ma mani libere per giocare una partita da protagonista in Consiglio comunale

Sono i giorni di Marco Donati, senza dubbio. Non era ancora concluso lo spoglio che, assodata l'opzione ballottaggio, i riflettori si sono puntati su di lui e sul sostanzioso 9,2%, che potrebbe accorciare significativamente le distanze tra Ralli e Ghinelli (al momento ci sono quasi 12 dodici punti percentuali) oppure scavare un fossato incolmabile tra i due. Donati lo aveva capito, probabilmente da molto tempo, e adesso si prende la scena. Ieri in conferenza stampa ha annunciato l'incontro imminente con Luciano Ralli, già avvenuto. Nessuno sherpa al lavoro, un faccia a faccia senza mediatori (o disturbatori) delle parti rispettive. E lo stesso avverrà con Ghinelli, magari già oggi. Difficile che i tempi si allunghino oltre domani, anche perché poi i 3 leader dovranno conferire con le proprie liste. Nel mare magnum di opinioni, nel centrodestra, nel centrosinistra e pure nell'alveo donatiano, c'è un comune denominatore: la mancanza di accordo sull'apparentamento. Eventualità, sia sull'asse Donati-Ralli che su quello Donati-Ghinelli, che pare perdere quota, se mai nell'aria si sia mai librata. Anche se potrebbe garantire alle liste dell'ex deputato (Scelgo e Con Arezzo) più seggi in consiglio in caso di patto vincente al ballottaggio. E allora cosa resta? Un sostegno informale, tramite indicazione di voto. Certo, tra il dire e il fare poi ci son gli elettori di mezzo. Quella dell’accordo è però un’opzione che Donati non ha escluso ieri, a patto di un impegno concreto sulle istanze da lui rappresentate (sanità, sostegno alle imprese, partecipate trasparenti: è il refrain degli ultimi tre giorni). Già: il sostegno, ma a chi? Gli incontri potrebbero chiarirlo, anche se idealmente dovrebbero esserci meno gradi di separazione col centrosinistra, perché Donati viene da lì: assessore di Fanfani, onorevole renziano. Però non è detto: Donati formalmente ha lasciato aperta ogni porta e l'interlocuzione avviata con Ghinelli lo dimostra. Per ottenere cosa? Un assessorato? Una partecipata? Il diretto interessato ieri lo ha escluso con forza. E lo va ripetendo da giorni. Ben prima dei tempi di #EnricoStaiSereno la politica ha abituato a tutto e il suo contrario: ma forse c'è da credergli. E sarebbe anche l'unico modo per non avere vincoli entrando nel prossimo Consiglio comunale e agire così da "battitore libero", cercando di sfruttare una sua qualità, quella dialettica, per cercare di imporre temi nell'agenda politica locale, avere rilievo nel dibattito pubblico e dare seguito alla promessa di "far crescere" il suo progetto politico. In vista della prossima tornata elettorale, tra 5 anni. O prima.

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