Le Donne Dem chiedono democrazia e trasparenza alla giunta Ghinelli: "No alle fondazioni di diritto privato"
Così la conferenza delle Donne Democratiche della provincia di Arezzo prende di nuovo posizione in merito al progetto delle fondazioni per scuola e sociale al Comune di Arezzo
"Sono uscite parole per mezzo di vari rappresentanti della giunta Ghinelli che confermano i timori espressi dalla cittadinanza e dalla manifestazione organizzata domenica 9 maggio 2021 dalla Conferenza Provinciale delle Donne Democratiche sulla creazione delle Fondazioni per i servizi educativi e per i servizi sociali. Dall’attuale giunta, tanto per cambiare, proviene la solita retorica che non vuol dire niente se non che non hanno né idee né voglia di governare questa città."
Così la conferenza delle Donne Democratiche della provincia di Arezzo prende di nuovo posizione in merito al progetto delle fondazioni per scuola e sociale al Comune di Arezzo.
"In riferimento ai progetti delle Fondazioni – ripetiamo soggetti di diritto privato che toglieranno, e già tolgono, alla cittadinanza la capacità di incidere sulle politiche del Comune – si parla in maniera generica di ‘rinnovamento’, ‘miglioramento’ e “del più innovativo strumento di rinascita” senza che questa amministrazione si sia mai degnata di spiegare a nessuno, tanto meno alle aretine e agli aretini che dei servizi pubblici usufruiscono tutti i giorni, da cosa esattamente dovrebbe derivare il beneficio per loro nella creazione di queste Fondazioni. Come abbiamo ripetuto altre volte, la collaborazione pubblico-privato esiste già da tempo ed è regolata da leggi come la n. 65 del 2019 sul sistema educativo integrato (che ad Arezzo è già stato istituito con la delibera 100 del 2007), che contiene specifica progettazione su tutte le tipologie di servizi educativi e relativi finanziamenti.
Per tanto, ancora una volta come nel caso delle fallimentari candidature per Capitale italiana della Cultura 2022 e Capitale della Green Economy (tra l’altro neppure farina del loro sacco), la giunta Ghinelli dimostra: - di non avere elaborato una visione strategica della città; - di non avere proposte concrete per l’utilizzo degli importanti fondi e risorse che verranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; - di voler delegare le decisioni vitali per questa città all’esterno della politica, da coloro che sono eletti per prenderle quelle decisioni.
Infine proprio sull’ultimo elemento, quello della democrazia, rispondiamo a coloro che ci hanno attaccato, suggerendo di guardare bene alla propria parte politica, che dimostra anche con questi provvedimenti non avere a cuore il mandato dei loro stessi elettori e soprattutto di non avere a cuore il senso della democrazia in un ente pubblico locale come il Comune, di estrema prossimità con i cittadini che - anche grazie alle nuove tecnologie - potrebbero essere coinvolti e informati. Al contrario, si appresta a metterli da parte con Fondazioni che limitano la loro capacità di incidere nei processi decisionali. Inoltre, ci dispiace, ma non ci stupisce, che la maggioranza faccia quadrato attorno a decisioni politiche che mirano a escludere loro stessi da quei processi decisionali, forse per incapacità e un impegno limitato, che punta ad inibire la domanda dei bisogni della cittadinanza all’origine."