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Dai treni in ritardo ai finanziamenti per gli impianti sportivi. Le ultime dichiarazioni dei candidati

Ultimi lanci d'agenzia per i candidati aretini in pista per le elezioni politiche del 4 marzo. Tutti impegnati negli eventi di campagna elettorale non hanno rinunciato ad un'ultima dichiarazione. Stefano Mugnai candidato capolista di Forza Italia...

Ultimi lanci d'agenzia per i candidati aretini in pista per le elezioni politiche del 4 marzo. Tutti impegnati negli eventi di campagna elettorale non hanno rinunciato ad un'ultima dichiarazione.


Stefano Mugnai candidato capolista di Forza Italia nei listini plurinominali per la Camera dei Deputati nei collegi 3 (Firenze, Sesto Fiorentino, Empoli) e 4 (Arezzo, Siena, Grosseto), è passato all'attacco per i treni bloccati e i ritardi collegati al maltempo di questi giorni con notevoli disagi per i pendolari di Arezzo e Valdarno



«Nell’Italia dei treni bloccati da neve e gelo che ormai da giorni inanella invettive di tutti i generi contro i gestori della rete ferroviaria c’è una tratta, quella che da Firenze attraversa il Valdarno verso Arezzo, dove questo avviene quotidianamente. Oggi compreso, dato che proprio in questi minuti rimbalza sui social una realtà fatta di ritardi, dirottamenti sulla linea lenta, inchini all’alta velocità. Ormai la tratta valdarnese e aretina è divenuta l’oasi di tutela della specie faunistica ‘pendolare che non pendola’. Non è più tollerabile una cosa del genere». «Anche in questi minuti – denuncia – c’è chi sta tentando di viaggiare in particolare da Firenze verso Arezzo su treni bloccati in quel di Rovezzano, in ritardo di minuti preziosi che costringono mamme e papà a non riprendere i bimbi da scuola, rallentati da lavori più che programmati alla stazione di San Giovanni Valdarno. E se oggi è la neve, domani sarà il ghiaccio, ieri è stata la pioggia, d’estate è il caldo… non c’è meteo che tenga, i pendolari su quella tratta non hanno mai pace da anni, giorno dopo giorno. Sarebbe questa la famigerata ‘cura del ferro’ che i governi regionali predicavano per la Toscana? Forse si riferivano ai loro emocromi, perché sui binari di miglioramenti non se ne son visti».

Marco Donati, candidato del centro sinistra all'uninominale alla Camera annuncia invece i finanziamenti per gli impianti sportivi: "Dal Governo oltre mezzo milione di euro per gli impianti sportivi aretini"
In arrivo risorse dal Governo per lavori agli impianti sportivi anche nel territorio aretino. “Stiamo parlando di una cifra superiore al mezzo milione di euro per sette interventi - dichiara il candidato all’uninominale Marco Donati - ancora una volta un segnale di vicinanza da parte dell’esecutivo nazionale alla nostra provincia”. È notizia delle ultime ore che grazie ad un maggiore stanziamento di fondi, sono state accolte ulteriori domande di finanziamento per alcune società sportive aretine che avevano presentato i progetti. “Il Ministero dello Sport ha concesso altri 75 milioni di euro per il Fondo Sport e Periferie - dichiara Donati - le risorse andranno a quattro interventi per Arezzo e uno a testa per Castelfranco Piandiscò, Castiglion Fibocchi e Civitella in Valdichiana. È una prima risposta alle esigenze delle associazioni sportive del nostro territorio, nella prossima legislatura il mio impegno sarà rivolto a rafforzare ulteriormente questi interventi”.

Questa la ripartizione dei finanziamenti per comune, secondo quanto raccontato da Donati: Arezzo euro 255000, Castelfranco PiandiScò euro 100000, Castiglion Fibocchi euro 100000, Civitella Val di Chiana euro 46000

Felice Maurizio D’Ettore, candidato all’uninominale della Camera dei Deputati per il collegio 7 di Arezzo in rappresentanza della coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia, articola punto per punto le proprie priorità, quelle di un aretino a Roma:

  1. Impresa: «A chi fa impresa creando lavoro sul territorio – osserva D’Ettore – serve uno choc fiscale ben differente da quello odierno che vede, dati delle associazioni di categoria, una pressione fiscale complessiva del 61,2% sul reddito prodotto. Si tratta di un livello elevatissimo e iniquo. Il nostro choc fiscale sarà l’opposto, attraverso l’introduzione di sgravi fiscali ma anche di incentivi alla produzione, migliore accesso ai fondi europei e riduzione della pressione fiscale sui redditi d’impresa che si unisce agli interventi relativi alla manovra sull’Irpef per tutti i cittadini»

  2. Occupazione giovanile: «Oggi, anche nel nostro territorio, la mancata o cattiva occupazione dei giovani è un’autentica sofferenza sociale. Noi introdurremo misure di riduzione del costo del lavoro che generino nuova occupazione e incentivino la stabilizzazione di un precariato che costringe molti dei nostri ragazzi a non poter programmare il loro futuro, la loro famiglia… E’ una questione, quella dell’occupazione giovanile, che limita lo sviluppo economico ma anche e soprattutto quello sociale. Per questo ne faccio una priorità assoluta»

  3. Famiglia: «E’ la conseguenza di quanto ho appena affermato. La famiglia intesa nella sua accezione tradizionale necessita di valorizzazione sotto il profilo culturale, certo, ma soprattutto, in questo momento, di misure concrete ed urgenti di sostegno alla natalità e alla prima crescita del bambino, dotando anche gli enti locali degli strumenti necessari a poter strutturare ad esempio una rete di asili nido che consentano anche alle madri di poter conciliare impegni familiari e attività lavorativa. In questa ottica di tutela, cittadini e famiglie ‘azzerati’ dal cosiddetto decreto salvabanche avranno la restituzione dei loro risparmi»

  4. Sicurezza: «I cittadini hanno diritto di sentirsi al sicuro a casa loro, nelle loro strade e nelle loro piazze. L’escalation di furti e rapine a cui assistiamo sul territorio nazionale non lascia dubbi: è necessario implementare gli organici delle forze dell’ordine e istituire la figura del carabiniere e poliziotto di quartiere per restituire a ciascuno la vivibilità che gli spetta. Nel nostro programma c’è. Lo faremo, così come provvederemo al rimpatrio dei clandestini con la piena ripresa del controllo dei confini»

  5. Agroalimentare: «Già lo sapevo empiricamente, ma incontrando i rappresentanti del settore mi sono reso ancor più conto di quanto le normative, le burocrazie, la mancata o eccessiva governance del settore metta a repentaglio quello che per Arezzo e la sua provincia è un patrimonio peculiare da valorizzare, certo, ma prima ancora da proteggere dal malgoverno di sinistra. Tutela del Made in e delle tipicità locali sono e saranno il nostro pallino in quanto parte della nostra identità, così come l’istituzione di un Ministero dell’Alimentazione e l’effettiva tutela delle produzioni e materie prime di origine italiana»

  6. Beni storico-artistici: «Il settore manca totalmente di cornice normativa univoca, e oggi i Comuni sono lasciati soli a livello di promozione e valorizzazione. Alcuni Comuni come quello di Arezzo riescono a mettere in piedi azioni concrete ed efficaci ad esempio con il ricorso alle Fondazioni, ma tutti chiedono una disciplina nazionale innovativa in cui turismo e beni storico-artistici vadano di pari passo. Ecco: intendo rimediare a questo gap con una proposta di legge che regoli meglio il settore e dia impulso reale al turismo con un sostegno diffuso ai Comuni»

  7. Fisco: «Qui calcio a porta vuota. La pressione fiscale vede lo Stato ostile nei confronti di cittadini e imprese, quasi socio di maggioranza in ogni iniziativa. Quello a cui puntiamo per principio, e io mi batterò per questo, è il divieto di tassazione in assenza di reddito, poiché l’imposizione fiscale deve essere parametrata sull’effettiva capacità contributiva e per questo è necessaria una riforma del sistema. Oltre a ciò, ritengo che l’introduzione della flat-tax con estensione della no-tax area come è nel nostro programma potrà portare a una pace fiscale che da un lato dia sollievo a famiglie e imprese, dall’altro porti nelle casse dello stato maggior gettito grazie all’equità del sistema, così come sarà necessario introdurre una pace fiscale per tutti i piccoli contribuenti che si trovino in situazione di difficoltà, prevedendo altresì l’abolizione dell’inversione dell’onere della prova fiscale e la riforma del contenzioso tributario. Non deve essere il cittadino a dover subire la pretesa fiscale dovendo dare prova che il tributo non è dovuto, in quanto è il fisco che deve preventivamente dimostrare la fondatezza delle sue richieste».


Da Casapound invece arriva l'impegno preso con Coldiretti dalla candidata Silvia Neri:



Questa mattina la candidata per CasaPound Italia sul collegio aretino Silvia Neri si è recata presso gli uffici della Coldiretti di Arezzo, maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, per firmare il manifesto di cinque punti che affermano la sovranità alimentare, la difesa del prodotto italiano e la certificazione dei prodotti che verranno venduti in Italia. "Sono cinque proposte che porteranno vantaggi a tutto il settore agroalimentare italiano" - afferma la candidata - "non potevamo che sottoscrivere questo manifesto che mira a difendere il made in Italy, a tutelare la sovranità dell'intera filiera e la salute dei consumatori".

Fratelli d'Italia invece, con i candidati Lucacci e Carlettini attaccano Donati e chiedono quale sia la sua vera posizione su Nuove Acque:




Così Lucani: “Nel mare di promesse elettorali del Pd manca una goccia…d'acqua. Il candidato aretino (l'unico) Marco Donati ha elencato nel suo programma ogni possibile argomento: dalla riduzione del costo del lavoro al taglio dell'Ires, dalle elargizioni per tutti al mitico completamento della Due Mari. Dell'acqua, o meglio dell'acqua pubblica, nessuna traccia”.“Trova così conferma la palese contraddizione del Pd che parla di acqua pubblica ma proroga la concessione del servizio a Nuove Acque. Il silenzio di Donati è eloquente ma vorremmo, da parte di chi si etichetta "dalla tua parte" e cioè da quella dei cittadini, una parola chiara sul futuro della gestione del servizio pubblico”.

Così Giovanna Carlettini: “Noi di Fratelli d'Italia non abbiamo dubbi: l'esperienza di privatizzazione selvaggia a vantaggio di una multinazionale francese è finita e bisogna costruire una nuova governance pubblica, moderna ed efficiente, rispondente alle necessità delle famiglie e delle imprese. E il primo passo è scrivere la parola fine alla storia di Nuove Acque. Il candidato Marco Donati non pensa di dover dire una parola chiara agli elettori su un tema quale l'erogazione di un servizio pubblico essenziale? Attendiamo con ansia una risposta che non si presti a interpretazioni difformi, una in lingua italiana e l'altra in francese. E lo preghiamo, cortesemente, di non indossare la foglia di fico delle competenze istituzionali: è vero che la decisione spetta ai Sindaci ma lui (almeno fino al 4 marzo) è il massimo esponente del Pd locale. Ci aiuti a capire cosa pensano veramente sia lui che il suo partito”.

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