rotate-mobile
Politica

Cucciniello, un anno da consigliere comunale. "In politica per amore di Arezzo"

La famiglia, il lavoro da commercialista, l'impegno personale nel calcio e a Porta Santo Spirito, poi nel 2020 la candidatura con Fratelli d'Italia e le 189 preferenze che gli sono valse l'elezione: "E' un mondo con tanti influencer, io invece amo il profilo basso. Fondazione Comunità un grande obiettivo raggiunto, su edilizia popolare e hospice si può fare di più. Il politico che ho ammirato? Lucherini"

Ragioniere commercialista e revisore contabile, 55 anni, sposato con due figlie, consigliere e lucco del quartiere di Porta Santo Spirito, ex presidente di Orgoglio Amaranto, il comitato di azionariato popolare dell'Arezzo calcio, Roberto Cucciniello ha festeggiato da poco il primo anno di attività politica. Nel 2020 si è candidato con Fratelli d'Italia e ha raccolto 189 preferenze che lo hanno portato in consiglio comunale, all'interno della maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Ghinelli. Lui, che si definisce “un innamorato di Arezzo”, con mille impegni da gestire, ha scelto di aggiungerne un altro, buttandosi nell'agone più complicato.

Perché?

Perché penso di poter dare un contributo alla mia città, che amo in modo viscerale e a volte esagerato. Fra quattro anni poi tirerò un bilancio. Ma non ho nessuna ambizione personale, lo premetto.

Verità o bugia?

Verità assoluta. Ho un'idea della cosa pubblica alla vecchia maniera: tanta sostanza, poca apparenza. Invece oggi vedo più influencer che politici, a tutti i livelli. Anche ad Arezzo. A me piace il profilo basso.

Con Fratelli d'Italia per convinzione o opportunità?

Avrei potuto presentarmi solo per questo partito, sono sempre stato un elettore di destra. Ho contattato la dirigenza comunale, ci siamo confrontati, mi hanno candidato. Ed eccomi qua.

Domanda banale forse. Essere di destra oggi cosa vuol dire?

Avere ideali solidi e ben definiti. Vuol dire stare in Europa con convinzione ma senza smarrire identità. Privilegiare la meritocrazia. Combattere battaglie sociali a favore delle classi meno abbienti, battaglie che la destra ha sempre avuto nel dna.

Ce l'ha anche oggi?

A me pare di sì. Non credo si possa accusare Fratelli d'Italia di far parte di qualche lobby economica. La mia visione poi è sempre partita dal basso.

Cioè?

Tutela del ceto medio, delle piccole partite iva, dei lavoratori autonomi che sono il motore dell'Italia. Con la mia professione, in tanti anni di attività, certe situazioni le ho messe a fuoco molto nitidamente.

Com'è la politica vista da dentro?

Complessa. La macchina amministrativa ha norme ferree e tempi lunghi. Sto cominciando a capirla a fondo adesso, dopo un anno. Della politica non mi piacciono i compromessi, anche se all'interno di un consiglio comunale, o di una coalizione di governo, coesistono diverse sensibilità ed è normale cercare un punto d'incontro. Ma senza esagerare.

roberto cucciniello lucco porta santo spirito-2

Su cosa ha lavorato il consigliere Cucciniello in questo periodo?

Su tanti argomenti, soprattutto sulla Fondazione Comunità, uno strumento prezioso per offrire servizi importanti e delicati alla città.

Ci sono tante polemiche sulla Fondazione però.

Secondo me le cose migliori si fanno tutti insieme, sommando idee e risorse, pubblico e privato. E la Fondazione va in questa direzione. Poi le polemiche ci stanno, è normale. Però il clima non è mai stato teso. In aula ho apprezzato, anche se non ho condiviso, un intervento venuto dai banchi del Pd. E l'ho fatto presente.

Con i colleghi di opposizione che rapporto c'è?

Stimo quelli che si comportano in modo serio, ragionato. Altri invece fanno solo demagogia e qualunquismo.

Nomi?

No, non sarebbe elegante. Ma per fortuna i secondi sono meno numerosi.

Un voto alla giunta dopo un anno di lavoro.

Voti non ne do. Ho sintonia con alcuni assessori, con altri così così. Me ne sono fatto una ragione.

Dopo tanti anni di associazionismo in vari settori, che fotografia si può fare della città di Arezzo?

Il polso è buono. Arezzo viene raccontata male e denigrata troppo. I problemi sono quelli di tutti i comuni di dimensioni simili al nostro.

Raccontata male da chi?

Anche dagli aretini stessi. E da chi ne trae un tornaconto politico.

Dall'opposizione quindi?

Da tutte le opposizioni, una volta di centrodestra e una volta di centrosinistra. E' un vizio trasversale che ho sempre detestato e in cui spero di non cadere mai. Arezzo è pure oggi una città vivibile, con tanti giovani che studiano, lavorano, fanno volontariato, impiegano il tempo nei quartieri, nelle società sportive e in tante attività ricreative. Altro che giovani sbandati.

Luigi_Lucherini_archivio-2

E le classifiche degli istituti di ricerca che a volte non sono granché, le zone del degrado, la movida molesta del weekend facciamo finta di non vederle?

Le classifiche spesso sono provinciali e non comunali, vanno lette con attenzione. Poi nessuno nega le criticità. Ed è compito della politica trovare soluzioni efficaci. Ma certi ostacoli sono fisiologici, non esistono città senza zone degradate purtroppo.

Cosa ha fatto finora questa amministrazione che merita di essere messo in evidenza?

La Fondazione Comunità e il nuovo piano operativo. Sono due importanti obiettivi raggiunti.

E su cosa avrebbe dovuto fare di più?

Sulla sistemazione dell'hospice e l'area del Pionta. Mi rendo conto che gli attori sulla scena sono tanti e trovare una soluzione condivisa non è semplice, ma stimolare la concertazione è fondamentale.

Poi?

Vorrei vedere maggiore attenzione e cura per gli immobili di edilizia popolare. Anche sfruttando i bonus per le ristrutturazioni che resteranno in vigore altri due anni. E' una questione di decoro urbanistico e sociale.

Perché la gente non va più a votare?

Io ho sempre votato. Anche per i referendum oltre che per le elezioni.

Ma oggi se si va sopra la soglia del 60% è un successo. Ed è paradossale.

C'è disillusione in giro. A livello nazionale, gli ultimi governi non sono stati espressione del voto popolare ma sono nati dentro il Palazzo. La gente si è stancata. A livello locale è diverso. Anche se è vero che la disaffezione e il disinteresse sono ovunque ormai. Ed è un guaio.

Il politico amato o ammirato di più. Un nome solo.

Luigi Lucherini. Lo dico a prescindere da come è finita la sua esperienza in politica. Aveva un'anima aretina, visione e grandi capacità. E' stato un grande sindaco e un punto di riferimento.

Tra un anno come sarà Arezzo?

Arezzo è sempre bella. Spero sarà ancora migliore e di aver contribuito a risolvere qualche problema.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cucciniello, un anno da consigliere comunale. "In politica per amore di Arezzo"

ArezzoNotizie è in caricamento