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Agnelli attacca Polcri e Pd, centro destra verso la verifica a Cortona e Arezzo

Oggi il consiglio comunale di Arezzo è stato l'occasione per rimettere tutti uno di fronte all'altro. Ancora tensioni dopo il risultato elettorale per la presidenza della Provincia

Il consiglio comunale di oggi è stata la prima occasione di riguardarsi in faccia dopo il clamoroso risultato delle elezioni di secondo grado per la presidenza della Provincia di Arezzo. La vittoria di Alessandro Polcri ha sparigliato le carte, esponenti del centro destra in provincia di Arezzo e qualcuno tra i consiglieri comunali di maggioranza nel capoluogo l'hanno provocata (con schede bianche, nulle o con voti diretti a Polcri) con evidente spaccatura del fronte che pochi giorni prima si era pubblicamente presentato compatto al fianco di Silvia Chiassai Martini.

Tutto questo è aleggiato in aula con particolare riferimento ai rappresentanti di Fratelli d'Italia guidati in consiglio, ma anche a livello partitico provinciale, da Francesco Lucacci che pubblicando sui social un manifesto chiede le dimissioni di Polcri "perché eletto con il centro destra (a sindaco di Anghiari) è stato poi il candidato alla provincia del Pd".

Al centro dell'attenzione ci sono i voti che proprio dai consiglieri comunali del capoluogo sono mancati alla presidente uscente Chiassai. Ne ha presi 18 sui 21 che sarebbero potuti arrivare dalla sua parte politica. Sono i tre che sono andati direttamente a Polcri, oltre a quelli provenienti dai consiglieri di opposizione (7 tra Pd e Scelgo Arezzo)? Questo credono in molti, ma non è escluso del tutto che alcuni facciano parte del pacchetto delle tre schede lasciate in bianco e di quella invece risultata nulla. Le ipotesi stanno tutte in piedi e il diritto garantito alla segretezza del voto fa il resto. 

La presa di posizione del sindaco Agnelli

Tra coloro che hanno preso posizione pubblica nelle ultime ore c'è il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli. Parole dure su Polcri e giudizio sprezzante sul Partito Democratico sottolineando come abbia avuto bisogno di un candidato proveniente dal centro destra: "In tempi non sospetti avevo definito le elezioni provinciali di secondo grado una schifezza già nel metodo in cui si presentano dove non conta il suffragio popolare ma ad Arezzo siamo riusciti ad andare anche oltre. Il sindaco di Anghiari aveva definito la sua, una candidatura dal basso, evidentemente lo era veramente, ma dal basso degli inciuci della peggiore politica con alcuni inciuciatori che oramai risultano abbastanza noti. Polcri si è definito anche un "arbitro", quando invece non ha capito che è lui il primo ad essere giudicato per un "salto della quaglia" che ha pochi precedenti in Italia, tanto da far passare Giuda come un dilettante. Vero anche che la politica è l’arte del possibile ma adesso Polcri avrà in maggioranza il centro sinistra in provincia e in minoranza ad Anghiari? Lo ritengo politicamente inaffidabile e sono anche generoso nel giudizio, pertanto fatico a comprendere con tutti gli sforzi del caso, sindaci ed esponenti del Pd che dopo aver perso tutte le contese possibili, questa volta si sono accontentati di appoggiare persino un sindaco da sempre loro avversario che li ha anche sconfitti due volte di fila nel suo comune, rilegandoli all'opposizione. Come dice quel detto, "chi si contenta gode"."

Verifica di maggioranza?

Domani, quindi tra poche ore, i rappresentanti provinciali dei partiti del centro destra si riuniranno per la prima volta. La sensazione è che si apra una breve ma intensa stagione di verifica interna a quella che in alcuni comuni importanti, a partire dal capoluogo di Arezzo, rappresenta la maggioranza ed esprime giunte, sindaci e assessori. Il casus belli della convocazione della riunione, che ha una cronologia ben antecedente al caso della presidenza della Provincia, è quello di Cortona dove si è palesata una necessaria verifica per il sostegno alla giunta Meoni: probabile un rimpasto. Fratelli d'Italia chiede maggiore rappresentatività, ma Meoni non è d'accordo nel sacrificare la posizione di vicesindaco adesso ricoperta da Attesti (lista civica del sindaco). Per questo motivo al vertice ci saranno i portavoce comunali cortonesi dei partiti di centro destra.

Sarà proprio questa, ormai è confermato, l'occasione per capire a che livello sia la crisi del centro destra, se la spaccatura sia da ricondurre alla volontà dei singoli consiglieri cha hanno votato diversamente da come stabilito dai partiti, oppure se dietro ci sia stata una vera e propria regia che ha lavorato con strategia dietro le quinte delle elezioni provinciali. Dettagli politici, ma che possono fare la differenza.

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