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Scuola, Tari e bilancio di previsione. La lunga giornata del governo aretino

Nuova seduta del consiglio comunale di Arezzo. Questa mattina l'assise cittadina è tornata a riunirsi per discutere importanti ordini del giorno. Tra le principali notizie della giornata c'è quella che riguarda l'annuncio fatto dall'assessore...

Nuova seduta del consiglio comunale di Arezzo. Questa mattina l'assise cittadina è tornata a riunirsi per discutere importanti ordini del giorno. Tra le principali notizie della giornata c'è quella che riguarda l'annuncio fatto dall'assessore Lucia Tanti sul ritiro della delibera sulla riorganizzazione dei servizi scolastici.

Di seguito riportiamo in forma integrale le interrogazioni presentate durante la mattinata dai consiglieri di maggioranza ed opposizione.

Prima interrogazione dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Massimo Ricci e Paolo Lepri, sulle alternative alla parziale privatizzazione di Estra spa. “A oggi Estra è a capitale pubblico e opera in un settore strategico. La privatizzazione è funzionale al reperimento di capitale per partecipare alle prossime gare di affidamento del servizio. Modi di reperimento alternativi potrebbe però essere l'ingresso di altri comuni italiani nel capitale sociale, l'accesso al cosiddetto Fondo strategico italiano oppure la trasformazione di Estra in public company ad azionariato diffuso”.

Ancora i due consiglieri del Movimento 5 Stelle sulla assoggettabilità o meno alla Vas dell'area ex Lebole. “Alle destinazioni d'uso originarie, con il piano attuativo, sono state aggiunte nel comparto C1 la destinazione residenziale previste modifiche nella distribuzione e tipologia dei parcheggi. Una prima verifica ha sancito che l'area non va assoggettata a Vas perché le modifiche ai parcheggi sono state ritenute migliorative dal punto di vista ambientale. Noi abbiamo delle perplessità su questa conclusione. Chiediamo perciò l'annullamento di questa prima verifica che contrasta tra l'altro con la normativa nazionale”.

Roberto Lepri: “il piano interprovinciale sui rifiuti, per le province di Arezzo Siena e Grosseto, è stato adottato e pubblicato nel Burt. Entro due anni dalla sua pubblicazione deve essere approvato altrimenti decade. Il blocco del raddoppio di San Zeno dipende da questa fattispecie. Se il piano non venisse infatti approvato si tornerebbe al piano 2008 che lo prevede. Arezzo è già virtuosa e questo rende l'eventuale raddoppio una scelta obsoleta. Chiedo al sindaco di agire per fare approvare il piano dai consigli provinciali delle tre città”.

Alessandro Ghinelli: “da parte della provincia, non credo che l'approvazione sia un problema. Mi risulta che il Comune di Arezzo abbia presentato 3 osservazioni, altre 3 Aisa impianti, e credo siano state comunicate. Il presidente Vasai mi ha poi chiesto un incontro. Compiuto questo non ci saranno problemi. Sul raddoppio dell'inceneritore, personalmente non intendo procedervi, vedo semmai con favore l'aumento del tonnellaggio trattabile dalle attuali 42.000 tonnellate all’anno a 55.000 attraverso un progetto di rewamping per fare della gestione dei rifiuti un fattore economicamente trainante. Non nascondo che siamo in difficoltà con un gestore terzo che sta a Siena, era meglio prima con Aisa, la tariffa era molto più sotto controllo”.

Marcello Ricci: “chiediamo la tutela dei dipendenti con famiglie monoreddito della Cantarelli. Le maestranze di questa società hanno approvato il nuovo piano industriale che prevede il passaggio di centinaia di unità a una ditta neo-costituita. Tra i criteri di scelta di queste unità potrebbe essere favorita l'anzianità di servizio. Ci auguriamo che ne prevalgano altri come quello dei dipendenti citati all'inizio”.

Paolo Lepri: “devo ancora vedere la fine dell'attività della Valli Zabban, nonostante le assicurazioni della passata amministrazione. Non solo i cittadini di San Zeno a essere coinvolti, esistono scuole e impianti sportivi all'aperto nei dintorni. Sempre più abitanti sono colpiti da malattie per cui chiedo una relazione attuale dei lavori svolti dalla ditta per chiudere l'attività, fattispecie che doveva avvenire entro il 31 dicembre scorso. Inoltre chiedo se esiste la reale intenzione di delocalizzarsi e se, più in generale, non sia opportuno creare un registro tumori proprio per monitorare i flussi e i numeri di queste malattie”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha assicurato che “integreremo l'ordine del giorno della prossima conferenza dei sindaci del 5 agosto proprio con la richiesta di questo registro da parte della Asl”.

Giovanna Carlettini (Fratelli d'Italia) ha chiesto all'assessore Lucia Tanti se intende dare istruzione agli uffici per ripristinare la dizione di “padre” e “madre”, in luogo di “genitore 1” e “genitore 2” in tutti i moduli per l'iscrizione agli istituti scolastici di tutto il territorio comunale. “Non sono termini casuali, sono anzi cardini essenziali della nostra socialità e religione”.

Risposta positiva dell'assessore Lucia Tanti: “confermo che torneremo a 'padre' e 'madre', grazie a questa interrogazione che diventa un utile sollecito”.

Ancora Giovanna Carlettini: “torno sulla presenza del casottino in Piazza Guido Monaco a ridosso dell'attraversamento pedonale in direzione stazione. È pericoloso perché ostacola la visuale, anche per chi guida le auto. Non potrebbe essere posizionato in maniera diversa?”.

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini ha rilevato che “la situazione è nota: è stata una scelta infelice, non sono contrario né a spostarlo né a interrarlo”.

Francesco Macrì (Fratelli d'Italia): “a seguito dei noti fatti di carattere internazionale, la nostra nazione sta subendo un aumento dei flussi migratori. Richiedenti asilo e rifugiati stanno aumentando senza sosta e si tratta di soggetti spesso non in possesso dei requisiti per ottenere tale qualifica. Nella nostra provincia ci sono 3 bandi che stanziano 5 milioni di euro per la gestione del sistema dell'accoglienza. Risorse che non vanno ai nostri connazionali in difficoltà. Per non parlare dei costi indiretti a cui vanno incontro le amministrazioni. Il Comune di Arezzo in base a uno di questi bandi si vede assegnata quota 'zero' perché la città ha già dato e ospita oggi centinaia di persone. A differenza di tanti Comuni che hanno presenze nulle, Comuni amministrati dal centrosinistra. Come stiamo gestendo questa massa di disperati? E chiedo se si possono intraprendere immediate azioni, anche verso la Prefettura, per sensibilizzare sul problema e convocare il Comitato ordine pubblico, quale rappresentante del Comune capoluogo, per riportare alle loro responsabilità i sindaci di questa provincia”.

ghinelli_alessandro-5Il sindaco Alessandro Ghinelli: “il numero di immigrati ospitati a oggi è di 257. Questo Comune e io personalmente hanno tenuto sotto controllo la presenza degli immigrati dal giorno dell'insediamento. E ho chiesto, per ciascuno, dove sono fisicamente in modo tale da essere in grado di rintracciarli. Questo per quanto riguarda la logistica. Poi ho subito posto il problema in termini di sicurezza sanitaria perché ho avuto notizie da Grosseto di malattie portate da alcuni immigrati arrivati. Per tre soggetti arrivati ad Arezzo ho chiesto una verifica medica immediata, compiuta dalla Asl e che ha dato esito negativo. E ora, grazie anche all’intervento del Prefetto, abbiamo un ricovero provvisorio dei migranti appena arrivano dall'autostrada ed è questa la prima sicurezza. Alla Prefettura stiamo facendo ferma richiesta perché altri Comuni attivino percorsi di accoglienza. E dal momento che viene a mancare il filtro provinciale siamo andati a sostenere che in carenza di un atto di indirizzo di questo ente sia la regione a operare per la gestione dei flussi di accoglienza. Abbiamo avuto assicurazioni in tal senso. Se non otterremo una cambio di rotta, andremo a lamentarci in regione e sarebbe opportuno che l'intero Consiglio Comunale facesse una mozione con la quale possa essere data forza al Sindaco dinanzi a ogni livello istituzionale per dire: Arezzo è generosa e il suo lo fa, anzi è sopra gli impegni, altri Comuni della Provincia sono sotto. Il programma di accoglienza temo avrà anche dei costi sociali per i Comuni che dovranno mantenere i rifugiati che altri hanno ci hanno mandato”.

romizi_francesco-1Quattro le interrogazioni di Francesco Romizi (Arezzo in Comune): la prima su un edificio a Quarata che insiste sulla pubblica strada: “lo caratterizza un degrado igienico-sanitario ed è parzialmente crollato. La precedente amministrazione aveva impegnato 200.000 euro per la sua demolizione e il ripristino dell'area. Con procedura di urgenza è stata individuata la ditta esecutrice di questo lavoro. Perché a oggi non è ancora partito?”.

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini ha confermato di essere al corrente di questo problema: “i lavori partiranno da fine agosto e si esauriranno entro il 2015”.

Ancora Romizi: “i lavori sulla parte bassa di via Guido Monaco sono nel quadro unitario degli interventi agli assi ottocenteschi. Prevedono allargamento dei marciapiedi, inserimento delle alberature, la valorizzazione delle funzioni pedonale e ciclabile, la riduzione degli stalli per le auto. Sono apparse dichiarazioni a mezzo stampa che questo progetto deve essere 'rovesciato'. Tali affermazioni sono vere?”.

Il vicesindaco Gamurrini: “in realtà ho detto che stiamo valutando la possibilità di mantenere i posti auto esistenti a sostegno delle attività commerciali della zona e valuteremo se questa strada è percorribile”.

Romizi: “esiste un accordo di programma con la Regione Toscana con finanziamenti acquisiti per 4 milioni e 215 mila euro per il polo del digitale, il recupero del palazzo di via Pellicceria per il polo tecnologico del restauro e la viabilità a Ponte a Chiani. Progetti con un significato importante da cui deriva anche la crescita di settori produttivi. Verrà rispettato questo accordo?”.

“Non c'è dubbio – ha replicato Ghinelli – che intendiamo dare corso a questi progetti ma in maniera consapevole. Questa città ha realizzato grandi contenitori di grande pregio senza pensare al loro utilizzo. Fare la scatola non è difficile, è trovare ciò che ci si mette dentro è più difficile. Noi lavoriamo perché utilizzata la scatola ci siano soggetti in grado di produrre i servizi. Su Ponte a Chiani non è vero che è tutto a bilancio. Il privato pare ritirare il suo impegno. Lo incontrerò presto. Essendoci un privato, evidentemente non è un intervento a totale interesse pubblico. Valuteremo anche il caso del venire meno di questa parte di finanziamento, ripensando a tutto quel sistema di viabilità. Durante un progetto si cambia perché cambiano le condizioni”.

Infine Romizi sul Teatro Petrarca: “perché si insiste a negare la possibilità di tenervi il Polifonico che è il 20 agosto?”.

“Va detto – ha sostenuto Ghinelli – che il Petrarca riapre dopo un periodo lungo di chiusura e che ora l'impianto di condizionamento è una novità tecnica standardizzata. Chiaramente va fatta una gara anche per l'acquisto di impianti ad hoc per questo locale. Il Petrarca poi non è stato ancora collaudato, tanto perché sia chiaro a tutti: si vuole guardare con grande attenzione come il restauro è stato realizzato, nei minimi termini, anche perché la ditta esecutrice è in difficoltà. Devo dire che l'impatto che ho avuto, entrandovi, è stato molto bello”.

Egiziano Andreani (Lega nord): “ancora sui migranti, chiedo quanti ne sono arrivati dal primo gennaio al 30 giugno 2015 e quanti dal primo al 20 luglio. Quali soggetti, quali strutture ricettive o cooperative e associazioni li hanno in affidamento e quanti singolarmente ne gestiscono?”.

Ancora Andreani: “le visite mediche allo sbarco dei migranti sono molto sommarie, finisce che si rischia di trascurare malattie come la tbc. Finalmente dal 20 luglio risulta attivato all'ex centro oncologico un luogo dove viene effettuata su queste persone una visita seria. Tutti vengono sottoposti a uno screening completo? La tutela della salute nel nostro territorio è fondamentale”.

Il sindaco: “Chiederò le schede alla Asl per verificare se in effetti i controlli sono fatti su tutti”.

Alessandro Caneschi: “si è verificata la chiusura di un ponticello sul Vingone al Bagnoro, un fatto che crea disagi per i cittadini”.

Il vicesindaco Gamurrini: “si tratta di una strada vicinale con competenza dunque ripartita tra amministrazione e proprietari della zona. L'amministrazione si farà carico del problema ma non prima di un progetto che va fatto da parte dei cittadini. Questa è la procedura in caso di strada vicinale”.

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