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Consiglio Comunale. L'opposizione: "E' crisi di maggioranza. Torniamo alle urne"

L'interruzione del Consiglio Comunale per mancanza di numero legale ha portato le opposizioni a indurre una conferenza stampa introdotta dal portavoce della coalizione di centro-sinistra Matteo Bracciali: “non era mai successo che un Consiglio...

L'interruzione del Consiglio Comunale per mancanza di numero legale ha portato le opposizioni a indurre una conferenza stampa introdotta dal portavoce della coalizione di centro-sinistra Matteo Bracciali: “non era mai successo che un Consiglio Comunale si esaurisse con le interrogazioni. Bene, su una delibera importante, strategica, si è certificata l'inesistenza della maggioranza che si è sciolta come neve al sole. Chiediamoci se questa esperienza di governo arriverà al panettone. Aspettiamo quello che dirà il sindaco e la sua minoranza, di certo entrambi sono insufficienti a governare una città”.

Francesco Romizi di Arezzo in Comune: “una figura di punta della Lega Nord è uscito dal gruppo consiliare, un altro aspetto che non va sottovalutato: ci sono movimenti interessanti nel centro-destra. I banchi vuoti, della Lega Nord e di Fratelli d'Italia erano evidenti. La delibera Macrì, così la chiamo, mascherata da emendamento, stravolgeva la delibera dell'assessore sull'organizzazione della macchina comunale. Tanto per fare capire le divisioni interne alla maggioranza. Una piccola soddisfazione l'interruzione del Consiglio Comunale ce la regala, ovvero consentire alla Rsu del Comune di rientrare in gioco e avere 15 giorni di tempo per discutere i criteri organizzativi. Non si può il 6 giugno promettere in carta intestata una riorganizzazione condivisa e poi procedere per atti unilaterali. Oggi c’è stata una crisi in Consiglio Comunale ma i problemi istituzionali non si esauriscono qui ma si allargano ai rapporti con la Regione, Arezzo Fiere e le categorie economiche”.

Il capogruppo Pd, Luciano Ralli: “abbiamo fatto presente l'immobilità dell'amministrazione in tempi non sospetti, non c'è stato un Consiglio Comunale significativo dal giorno dell'insediamento, il primo atto importante era quello sulla struttura della macchina. Ebbene è accaduto qualcosa di grave, che esige spiegazioni da fornire alla città. Non volevamo fare le Cassandre ma sono mesi che denunciamo la mancanza di azione amministrativa”.

“È molte semplice – ha rincarato Elisa Bertoli – promettere il tutto e più di tutto in campagna elettorale e ritrovarsi dopo quattro mesi dinanzi alla prima crisi di maggioranza. Non è solo mancanza di partecipazione dei dipendenti al percorso amministrativo sulla delibera, ma è mancanza di partecipazione dei politici, di alcuni politici, guarda caso quelli che poi non erano in aula”.

Anche Paolo Lepri del Movimento 5 Stelle ha messo in risalto “che chi paga le conseguenze di una difficoltà amministrativa è la cittadinanza. La preoccupazione di ritornare alle urne è a questo punto nel novero delle ipotesi. Non è che sia preoccupato come Movimento 5 Stelle delle elezioni, che ci auguriamo di vincere perché crediamo di poter governare Arezzo meglio dei due schieramenti che ci hanno preceduto. Mi dispiace che chi subisce le conseguenze di queste lotte politiche interne sono i cittadini”.

La nota stampa diffusa dal Partito Democratico di Arezzo

Quello di oggi non è stato un incidente di percorso. Il Consiglio Comunale ha interrotto i suoi lavori prima ancora di iniziare a deliberare. Non a caso. Oggi si passava dalla chiacchiere ai fatti e cioè alla riorganizzazione del Comune. E alla prima prova, l’Amministrazione Ghinelli ha fatto il suo primo scivolone. Prevedibile.

Di fronte al vuoto progettuale, all’incertezza amministrativa e alla divisione politica interna, la “luna di miele” della nuova Giunta si è rapidamente eclissata.

Il bilancio amministrativo di questi primi mesi? Nessuna strategia: il programma di mandato illustrato al Consiglio è un elenco di buone intenzioni. Mancato rispetto degli impegni assunti: il SI del candidato, il NO del Sindaco alle richieste dei dipendenti. E’ andato a vuoto anche l’incontro in Prefettura e rimane lo stato di agitazione. Le azioni a favore della sicurezza si riducono all’annuncio di quelle sull’accattonaggio e non c’è alcuna azione concreta sul tema centrale del lavoro nonostante le emergenze Banca Etruria e Cantarelli. Abbiamo solo il tentativo di azzerare i progetti della precedente Giunta in fase avanzata.

Non migliore il bilancio politico. E’ svanita con il sole d’estate l’identità “civica” dell’amministrazione Ghinelli: questa è una Giunta di destra (lo si vede in modo particolare sui temi dei diritti civili, del welfare e dell’integrazione) che però perde pezzi a ritmo costante. Prima Fratelli d’Italia che non trova posto né in Giunta né alla Presidenza del Consiglio, poi l’uscita di Andreani dalla Lega Nord ed oggi la frattura interna sulla riorganizzazione dell’Ente si traduce nella chiusura anticipata della seduta consiliare. La maggioranza ha fatto mancare il numero legale

Il Pd, insieme alle altre opposizioni che si renderanno disponibili, intende presentare, entro la fine dell’anno, un progetto di governo alternativo al Nulla amministrativo che avanza. Come ne “La storia infinita” di Ende, il Nulla ha assunto, ad Arezzo, una dimensione reale che si muove rapidamente. Per evitare che i danni diventino irreparabili, si tratta di mettere punto un programma centrato su lavoro, occupazione, nuovo stato sociale, difesa delle persone più deboli. Ma anche sulla riaffermazione dei diritti civili, dell’integrazione, dello sviluppo armonico e non conflittuale della comunità locale.

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