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Consiglio Comunale. Ghinelli su programma di mandato: "Così cambieremo Arezzo"

E' stato durante la seduta odierna del consiglio comunale che il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli ha esposto davanti all'aula il programma di mandato. Una lunga e articolata presa di posizione dove il primo cittadino a sottolineato come, e...

E' stato durante la seduta odierna del consiglio comunale che il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli ha esposto davanti all'aula il programma di mandato. Una lunga e articolata presa di posizione dove il primo cittadino a sottolineato come, e in quali modi, il nuovo governo intende far crescere la città e il suo territorio.

In premessa il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato il percorso che la nostra città ha subito negli ultimi anni, passando dal secondo al 37esimo posto per qualità della vita, tra i Comuni capoluogo di provincia in Italia. Fatto questo imputabile sia alla crisi generale dell'Italia sia alla politica svolta dal governo cittadino negli ultimi anni. "Il cambiamento che l'amministrazione propone con le linee programmatiche di mandato è basato su cinque aree strategiche – ha così proseguito il sindaco. Le aree sono: la città affidabile, la città scrigno, la città innovativa, la città attrattiva, la città coesa. Con città affidabile intendiamo quella che sa indurre nel cittadino una maggiore fiducia, dunque le strategie saranno: la riforma della struttura organizzativa dell'Ente, azioni a favore della sicurezza, la riacquisizione di funzioni di indirizzo e di controllo in materia di erogazione dei servizi e una politica mirata all'abbattimento dei costi che concorrono alla formazione delle tariffe, l'assunzione da parte del sindaco della piena responsabilità sulla salute del cittadino e la riforma del sistema di relazioni fra cittadino e istituzioni per ridurre ogni componente burocratica. Con la città scrigno intendiamo aumentare la visibilità di Arezzo valorizzando il suo immenso patrimonio artistico e culturale per sfruttarlo turisticamente, dunque le strategie saranno la definizione di un brand Arezzo, la veicolazione di una nuova immagine di Arezzo nei media, la creazione di eventi e manifestazioni in funzione del turista, lo sviluppo di tutte le coniugazioni possibili del concetto di turismo, congressuale, sportivo, culturale, sanitario, ambientale ed eno-gastronomico e il miglioramento delle attuali condizioni di decoro urbano. Con la città innovativa vogliamo favorire la crescita delle imprese giovanili, dunque attenzione alle start-up, a strutture didattiche legate alle nuove professionalità, alla promozione di opportunità di finanziamento sfruttando in particolare il programma europeo Horizon 2020, alla promozione di strumenti innovativi finalizzati a ottimizzare i processi interni all'amministrazione e il suo rapporto con l'utenza. Con la città attrattiva intendiamo proporre Arezzo come porto di arrivo di nuove iniziative industriali e produttive, migliorando la rete stradale e infrastrutturale, compresa la manutenzione di aree verdi e immobili comunali, spingendo per una stazione ferroviaria di alta velocità nel territorio, altrimenti perdiamo il treno, è proprio il caso di dire, per il nord e il sud Italia, proponendo progetti in merito all'attraversamento del territorio da parte della Due Mari, recuperando quelli esistenti e funzionali alla città, e in merito alla tangenziale esterna alla città, realizzando una variante generale al piano strutturale e aggiornando il regolamento urbanistico. Con la città coesa vogliamo ricucire e rafforzare le maglie del tessuto sociale, dunque semplificare l'accesso dei cittadini ai servizi sociali, potenziare l'utilizzo della famiglia come strumento di azione sociale, valorizzare il sistema scolastico territoriale, mantenere il livello di efficienza ed efficacia dei servizi dell'infanzia e dei servizi educativi e scolastici in generale, promuovere progetti finalizzati all'aggregazione di giovani e adolescenti, valorizzare l'associazionismo sportivo, sviluppare un confronto con le culture presenti nel territorio, promuovere azioni finalizzate alla tutela degli animali".

"L'atteggiamento di questa opposizione è di collaborazione, lo abbiamo detto e non lo rinneghiamo – ha sostenuto Matteo Bracciali del Pd – ma a sentire le parole del sindaco, che parla di tradizione comunista, mi pare che ci siano premesse poco chiare. In ogni caso, la prima cosa che abbiano sentito non appena la nuova Giunta si è insediata è stato il pericolo di default. Pericolo che si è rivelato infondato e la conferma è stata data dall'approvazione proprio del bilancio consolidato, frutto del buon governo della precedente amministrazione. La crisi di Arezzo è figlia anche di una bolla immobiliare insostenibile. Il tema del disegno politico delle aree vaste non è toscano ma è un'architettura istituzionale anche della Lombardia e che dunque non risponde a disegni ideologici. Voglio poi capire: noi stiamo fuori dai centri decisionali di Ato o Sei Toscana? Tema sanità: benissimo che il sindaco controlli la conferenza dei sindaci. C'è un tema però: occhio a non marginalizzare Arezzo nella composizione della nuova Asl. La nostra è una sanità di eccellenza. La riforma della struttura dell'Ente: noi ci eravamo dati una scadenza, a ottobre-novembre ci doveva essere una soluzione sull'organizzazione del Comune. Qui, ancora silenzio. Quando l'amministrazione locale ha un grado di concretezza come quello che sta emergendo con la giunta Ghinelli non stiamo messi bene. Il tema della cultura è più ampio che rispolverare Piero della Francesca, non voglio diventi un modo per legare Comuni di centro-destra dell'Italia di mezzo. E di Icastica che volete fare? Non ritrovare poi in questa relazione un riferimento al terzo settore per la gestione dei servizi e per il monitoraggio della domanda di offerta sociale mi pare una premessa sbagliata: veicola inoltre l'idea di una città assediata per cui occorre trovare un rapporto diretto con le famiglie senza passare attraverso un mondo associativo ricchissimo e non ideologico".

"Questa relazione – ha rincarato Francesco Romizi – dimostra chiaramente che il sindaco Ghinelli non è il sindaco di tutti. Il suo è stato un discorso ideologico, di quelli che si possono sentire a un congresso di partito. Voglio citare, quando abbiamo preso l'incarico di governare la città alcuni luoghi: Fortezza, Petrarca, palazzo di Fraternita, ex Cadorna. In che stato erano e in che stato sono dopo il nostro governo? In tre frazioni abbiamo realizzato asili in immobili che il centro-destra voleva vendere. Arezzo non è poi devastata dall'immigrazione selvaggia come sostenete. Inoltre, noi abbiamo riportato la legalità in città e nell'ente pubblico, caduti in mano a faccendieri. I processi che hanno portato alla parziale privatizzazione di alcuni servizi sono state scelte prese sulla base di leggi nazionali, il centro-destra optò di privatizzare ad esempio le farmacie in modo autonomo. Chi è contrario al rilancio di Saracino e Antiquaria o Polifonico? Aspetto un dettaglio un po' più esaustivo delle vostre intenzioni politiche".

"Chiediamoci perché le elezioni sono andate come sono andate – ha sostenuto Francesco Macrì di Fratelli d'Italia, Alleanza per Arezzo – e auspichiamo dunque un po' di autocritica da parte dell'opposizione. Questa città ha attraversato un periodo difficile e aveva bisogno non di ordinaria amministrazione ma di azioni forti. Il centro-sinistra ha offerto il basso profilo e da qui discendono la vostra sconfitta e la nostra vittoria. Va bene ricordare l'aspetto legalitario e ricordare i comportamenti di certi esponenti del centro-destra ma vogliamo negare che interessi immobiliari sono gestiti da soggetti non certo ascrivibili alla nostra parte? Ovviamente questa relazione è una cornice, aspetteremo il documento unico di programmazione ma da ora cominciamoci a intendere: stop a esternalizzazioni così concepite ma non perché ideologicamente contrari ma perché sono state concepite male e perché hanno portato risultati non efficaci. La Afm: abbiamo privatizzato il servizio, all'epoca fu una scelta ottima che ci diede a disposizione importanti risorse con le quali ridisegnammo il volto di questa città. Inoltre, queste strutture societarie non sono concepite dal centro-destra per sistemare amici".

Anche per Massimo Ricci del Movimento 5 Stelle, "stamani abbiamo ascoltato tante belle parole, non è una novità ovviamente. La cosa grave è che a oggi non si siano agganciate a queste linee programmatiche norme che ne garantiscano l'attuazione".

Egiziano Andreani (Lega nord): "se questa città farà un cambiamento di rotta è perché noi vogliamo fermamente dare una svolta. Il nostro approccio culturale è positivo. Non ci sono poi solo parole. Vogliamo citare l'alta velocità, tema a noi caro da sempre come movimento politico? L'area vasta purtroppo tende a livellare verso il basso, senza premiare elementi di eccellenza".

Elisa Bertoli del Pd: "con queste linee di mandato si consente ad alcuni partiti politici di mettere un cappello sulla elezione di Ghinelli. Il tempo delle cornici è passato, in genere corrisponde alla campagna elettorale. Adesso c'è un secondo step importante: cosa volete veramente fare in 5 anni? Come organizzare, come investire. Dite di essere arrivati da poco? Quanto tempo serve per sviscerare le vostre linee programmatiche e superare la logica del documento?".

Roberto Bardelli di Forza Italia: "ma scherza il centro-sinistra quando parla di cose fatte? Ereditiamo una città devastata e siamo noi a doverla rimetterla in sesto".

Il sindaco ha replicato che: "le linee programmatiche di mandato sono un documento nel quale si indica l'obiettivo, e non il modo di raggiungerlo, compito questo del documento unico di programmazione (DUP). Una puntualizzazione di metodo che mi preme, perché forse non è stata compresa la ratio. E veniamo al merito: le aree vaste. Il primo Ato, che coinvolse Arezzo, relativo all'acqua ha portato a un buon servizio idrico al costo più caro d'Italia. Ma non bastava un Ato estesa alla provincia, dovevano inventarne uno ancora più ottimale di livello regionale, con evidente perdita di efficienza del sistema. Non possiamo uscire da tale sistema ma pretenderemo che i servizi siano svolti nelle condizioni migliori in funzione degli interessi del cittadino. E a tal proposito, da tutte queste società il Comune ottiene annualmente quote pari a circa 600.000 euro, una cosa minima rispetto al capitale che rappresenta. Riorganizzazione dell'ente: la giunta ha un documento pronto, lo esaminerà la commissione consiliare competente, poi arriverà in aula. Non mi paiono tempi biblici, considerando anche la questione del personale in sovra-numero della Provincia. La Fortezza a ben vedere è una scatola vuota, bellissima, che ci hanno consegnato i predecessori, ma cosa farci ce lo dobbiamo inventare. Le stesse Logge del Grano sono state portate a termine senza una chiara idea della loro funzione, presentano carenze funzionali per essere una sede dove circolano gli alimenti. Il Petrarca ospita questo fine settimana un convegno delle Acli. Bene, è una destinazione non adeguata. La sede naturale del turismo congressuale non è il Petrarca, ma l'auditorium di Arezzo Fiere e Congressi. E così, valorizzandolo in questo modo, potremo anche pensare a un progetto complessivo di ricucitura con ex Lebole e Pescaiola. Inoltre, Icastica non può essere l'evento principale dell'estate aretina. Non c'è dubbio che Icastica ha proposto forme d'arte che emozionano, però pochi. La terremo accesa ma concepita in modo diverso. Sono il sindaco di una città che continua a ospitare migranti, sono preoccupato per le conseguenze economiche di questi arrivi ma sono ancora il sindaco di una città accogliente a differenza di altre realtà territoriali toscane, anche in provincia di Arezzo, con maggioranze di diverso colore dalla mia. Il problema dei migranti è futuro, quando passeranno, economicamente e socialmente, dalla gestione statale a quella comunale. E sulla Afm posso chiedere: ma i cittadini hanno subito un danno da quella operazione? I cittadini hanno visto impoverirsi il servizio? No. La vendita di Aisa a Sei Toscana può essere paragonabile? No. Perché questa è stata una operazione che non ha introdotto nulla a livello economico, non efficiente e dunque perdente".

Durante le dichiarazioni di voto Giovanni Bonacci di Ora Ghinelli e Jacopo Apa di Forza Italia hanno rilevato come la maggioranza sarà a fianco del sindaco Ghinelli nella realizzazione di questo progetto di governo. Conferme di voto contrario da parte di Matteo Bracciali e Francesco Romizi.

Il documento è stato approvato con 20 voti favorevoli e 10 contrari.

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