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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coingas, sindaco in commissione? Forse. E per la mozione di sfiducia mancano una, anzi due firme

Le reazioni politiche, nel centro destra come nel centro sinistra. C'è attesa per i primi due appuntamenti ufficiali del Comune di Arezzo dopo lo scoppio dello scandalo Coingas

Commissione controllo e garanzia e poi il consiglio comunale. Due giorni cruciali per il confronto politico sulla questione Coingas dopo le varie prese di posizione che ci sono state. Del Pd, di Arezzo in Comune, di Angelo Rossi e Meri Cornacchini gli ex di Ora Ghinelli adesso in Forza Italia, del Movimento Cinque Stelle, di Rifondazione Comunista e della parlamentare aretina Maria Elena Boschi.

Lo stillicidio di notizie quotidiane uscite sulla grande inchiesta dell'estate aretina ha messo in queste settimane a dura prova la tenuta della giunta. Ma dalle riunioni, anche straordinarie, che si sono tenute è sempre uscito un messaggio compatto. Come quello sintetizzato all'indomani dello scoppio del caso Coingas dallo stesso sindaco Ghinelli: "Non c'è motivo per fare un passo indietro" disse riferendosi all'indagine nei confronti del suo assessore al bilancio e alle partecipate Alberto Merelli.

Adesso nell'indagine c'è anche il primo cittadino che si mostra comunque sereno e apparentemente in grado di gestire il momento e il presidente di Estra Francesco Macrì. Tradotto politicamente si parla di Ora Ghinelli e Fratelli d'Italia.

Forza Italia e Lega? Le voci incontrollate che si erano diffuse nei giorni scorsi sulle dimissioni della senatrice Tiziana Nisini dal ruolo di assessore, sono state da lei stessa smentite con un categorico "assolutamente no" e si sono, quindi, spente. Anche se a chiedere conto alla Lega del suo "comportamento" politico in questo preciso momento, ci sono gli esponenti dell'opposizione aretina e qualche frecciatina arriva, ancora una volta, da Forza Italia, soprattutto dal livello regionale. 

Poche ore fa è stato Stefano Mugnai a pronunciarsi con una certa fermezza usando più volte la parola "preoccupazione", ma anche "garantismo" e infine ha detto "che la giunta vada avanti con i lavori per la città fino all'appuntamento elettorale del 2020." 

"Siamo garantisti, ma preoccupati, perché sappiano leggere e anche sillabare"

Contro le polemiche innescate dall'opposizione si schiera Roberto Bardelli che annuncia che, come consiglieri di maggiornaza, saranno presenti alla commissione controllo e garanzia, ma che non sarebbe quella la sede giusta per discuterne. E' stata convocata dal presidente Francesco Romizi per le 14:15 di giovedì 18 luglio.

"Ed ecco apparire in perfetto stile il tribunale del popolo: la commissione consiliare controllo e garanzia, organo che non ha competenza su una vicenda del genere. Ma i consiglieri comunali di maggioranza ci saranno, perché non si tirano indietro e nulla hanno da nascondere. Mica siamo sonnambuli."

Bardelli:"Un'opposzione gas...ata dopo un lunghissimo letargo"

Ma come si comporterà il sindaco rispetto ai due appuntamenti? In consiglio comunale è praticamente d'obbligo la sua presenza e alle interrogazioni che si preannunciano corpose, dovrà rispondere, ma con la spada di Damocle delle indagini ancora aperte. Nella commissione controllo e garanzia è ancora da decidere la sua presenza o meno, è plausibile che si consulti prima con un avvocato di fiducia e poi decida, visto anche che nella maggioranza considerano usata scorrettamente questa commissione.

E la possibile mozione di sfiducia? Di solito è una procedura che attua l'opposizione, anche se politicamente consapevole che potrebbe non avere i numeri per ottenerne l'approvazione. Ma c'è una stortura, almeno da quando il numero dei consiglieri comunali è stato diminuito da 40 a 32. Il regolamento del consiglio comunale non è stato adeguato e quindi il calcolo dei 2/5 penalizza le opposizioni. Non bastano infatti per presentare la mozione di sfiducia, le firme di Pd, Arezzo in Comune e Movimento Cinque Stelle, anche alla luce del fatto che Massimo Ricci non frequenta l'aula da molti mesi. Dai calcoli fatti, manca, dunque, ufficialmente un consigliere, ma in realtà ne servono due. Partirà la ricerca di qualche firma tra i banchi della maggioranza? Potrebbe, anche solo con l'intento di far rispettare il ruolo dell'opposizione che il regolamento del consiglio comunale, nei principi, dovrebbe attuare, ma che, senza una modifica, non attua più.

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