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Liliana Segre cittadina onoraria di Castiglion Fiorentino. La richiesta dell'opposizione

"Un atto simbolico, ma di sostanza, significativo per ribadire che l’indifferenza e il minimizzare fatti anche gravi sono la premessa per tollerare situazioni sempre peggiori, il cui limite è indecifrabile e oltremodo pericoloso"

In vista del consiglio comunale di Castiglion Fiorentino, previsto per venerdì 22 novembre, il gruppo “Città al Centro” – presente nel parlamentino castiglionese col capogruppo Rossano Gallorini ed i consiglieri Bonci e Serafini – ha provveduto ad inviare nei giorni scorsi al sindaco Agnelli la proposta di un proprio ordine del giorno da inserire nella scaletta dei punti che verranno appunto dibattuti; l’iniziativa riguarda il conferimento della cittadinanza onoraria di Castiglion Fiorentino alla senatrice Liliana Segre.

"Così facendo, “Città al Centro” mostra di recepire l’invito che l’8 novembre il senatore Riccardo Nencini ha rivolto a tutti i consigli comunali della provincia di Arezzo per insignire la signora Segre del titolo simbolico di “cittadina onoraria” della propria città. Per dirla con le parole di Nencini, “Città al Centro” intende con questo suo gesto “compiere un atto di coraggio verso il mondo dei liberi, lanciando una pietra contro l’odio”.  Nel testo che abbiamo firmato, ribadiamo come  Liliana Segre sia “da anni impegnata nel diffondere in maniera seria e responsabile una cultura di pace, fatta di molti incontri nelle scuole di tutta Italia – dove - con toni pacati e per nulla rancorosi, racconta le tante atrocità da lei subite nel periodo sicuramente più buio della storia moderna”. La senatrice Liliana Segre ha voluto che nella stazione di Milano, esattamente al tristemente noto binario 21, nel Muro della Memoria, venisse incisa la parola “indifferenza” perché è stato proprio quando gli uomini hanno iniziato ad essere indifferenti che tutto è cominciato. “Città al Centro” asserisce che ”i valori di cui la Segre si fa portavoce, valori “sani” come la cultura della pace, la tolleranza, l’antirazzismo, la non violenza debbano essere condivisi dalla nostra comunità” con un atto forte e deciso, ancorché di natura simbolica come il conferimento della cittadinanza onoraria che possa in qualche modo fare memoria anche di tutte le persone cui in quegli anni è stata negata la libertà. Un atto simbolico, ma di sostanza, significativo per ribadire che l’indifferenza e il minimizzare fatti anche gravi sono la premessa per tollerare situazioni sempre peggiori, il cui limite è indecifrabile e oltremodo pericoloso".

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