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Città al centro: "La giunta Agnelli ha risposto a solo 2 interrogazioni su 6 presentate a luglio"

L'attacco dell'opposizione in consiglio comunale a Castiglion Fiorentino che chiede l’istituzione di un organo di controllo sull’operato di Sei nella raccolta dei rifiuti su tutto il territorio

In settimana si è tenuta la terza seduta del Consiglio Comunale di Castiglion Fiorentino dopo le elezioni amministrative dello scorso maggio. "Il giorno precedente, il nostro gruppo - scrivono i consiglieri di Città al centro - aveva inviato al sindaco, Mario Agnelli, la richiesta di inserire nell’ordine del giorno un punto, per poi essere discusso e votato, riguardante l’istituzione di un organo di controllo sull’operato di SEI nella raccolta dei rifiuti su tutto il territorio che – come sostenevamo già in campagna elettorale – potesse poi portare anche ad una diminuzione dei costi per i cittadini, qualora venissero registrati effettivi disservizi.

Diciamo che a questo argomento il sindaco ha dedicato forse un po’ a sorpresa gran parte del Consiglio, sottolineando le mancanze che ha detto di aver trovato nelle nostre argomentazioni e producendosi in quella che in pratica potremmo definire una sorta di “Lectio magistralis”, sostenuto in questo anche dai corposi interventi del vicesindaco e della responsabile dell’Ufficio Ambiente. Chiaramente il nostro o.d.g. non è stato approvato, ma restiamo fermamente convinti che a Castiglioni il controllo sia su come si svolge il conferimento di rifiuti (in estate non sarebbe stato così difficile cogliere in fallo certi cittadini sicuramente inadempienti), sia su come questi vengano successivamente smaltiti sia un qualcosa che di certo vada rafforzato.

Città al centro, il resto del Consiglio

Successivamente, il Gruppo “Città al Centro” ha presentato tutta una serie di interrogazioni ed interpellanze che andiamo di seguito a riassumere, prendendoci l’impegno di pubblicarle per intero nei prossimi giorni sulla nostra pagina fb, fornendo un servizio che conferma il nostro motto “Un Comune in Comune coi cittadini” e che dopo il precedente Consiglio ha riscontrato l’interesse ed il gradimento di tantissime persone, evidentemente interessate non solo alle feste ed alle celebrazioni, ma anche a cercare di comprendere almeno alcuni aspetti della vita amministrativa del Comune, che non deve essere patrimonio esclusivo di pochi, ma a parere nostro capìta , spiegata e assolutamente trasparente Gli argomenti trattati dal capogruppo Gallorini e dai consiglieri Bonci e Serafini nei quesiti posti al sindaco ed alla Giunta sono stati:

- l’ingiustificata tolleranza circa la sosta selvaggia di autoveicoli in diversi punti del paese e le problematiche relative ai parcheggi a pagamento

- i problemi domestici ed ambientali derivati da alcune falle nella organizzazione della raccolta differenziata

- i mancati introiti per il Comune derivanti da una possibile mal gestione della raccolta pubblicitaria attraverso la cartellonistica posta lungo la sr71 e l’impatto della medesima sulla vista del paese, tutelata ai sensi del D.Lgs 42/04 (bellezze naturali)

- i problemi arrecati nel centro storico e nelle sue immediate adiacenze al decoro urbano ed alla civile convivenza da emissioni acustiche probabilmente fuori norma e da incontrollati assembramenti di persone specialmente nei fine settimana

- la presenza di somme di residui attivi nel bilancio comunale ascritte in realtà ad imposte molto datate, ma mai realmente introitate dall’ Amministrazione e che, se non eliminate in tempi brevi, potrebbero alla lunga rappresentare un problema certificando una disponibilità di cassa solo virtuale e quindi intralci per il bilancio dell’Ente

- le affermazioni pubblicate sui social da parte del vicesindaco circa l’effettivo ruolo dell’opposizione nel parlamentino castiglionese. Con esse, lo stesso vicesindaco, nonché plenipotenziario assessore, aveva criticato il nostro operato e quello delle altre forze presenti in Consiglio invitandoci praticamente ad abbandonare la carica affidataci dall’elettorato, sostenendo che con le nostre legittime richieste di chiarimenti staremmo recando danni all’attività degli Uffici Comunali. Ci è parso che il vicesindaco abbia usato il presunto ma mai confermato affanno dei dipendenti per dimostrare come il ruolo anche di controllo che la democrazia affida alle opposizioni non risulti a lui troppo gradito o costituisca in qualche modo una poco piacevole novità.

La tattica degli amministratori – assolutamente consentita dal regolamento comunale - pare sia diventata quella di non accennare a nessuna risposta verbale alle varie interrogazioni ed interpellanze in sede consiliare, in attesa di fornire quelle scritte che noi puntualmente richiediamo. A questo proposito facciamo notare che, tralasciandone modi e contenuti, solo per 2 delle 6 presentate il 26 luglio durante il Consiglio Comunale è stata inviata risposta e che il citato regolamento dava come tempo massimo perché ciò avvenisse proprio la data del recente Consiglio Comunale. Non è un bel segnale e vedremo come comportarci al riguardo. Solo l’interrogazione rivolta al vicesindaco ha provocato mercoledì scorso la veemente risposta del primo cittadino che ha voluto anch’egli contestare i modi con cui svolgiamo il nostro ruolo, accusandoci di non aver ben compreso il confine tra l’azione politica e quella tecnica. Ci rimane difficile pensare che un domani anche la possibile condivisione da parte nostra di una scelta politica, ma messa poi in essere con azioni che non ci dovessero convincere sotto vari aspetti, sarà sufficiente a non farci esercitare il ruolo di controllo e a rinunciare alla richiesta di chiarimenti. E se causa tempi tecnici dovuti all’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, di certe scelte politiche non siamo stati partecipi, come quella della famosa Area Attrezzata in Val di Chio, non è comunque detto che per questo si debba prendere tutto a scatola chiusa. Senza stare a commentare periodi più o meno recenti della vita amministrativa di Castiglioni che non ci hanno visti protagonisti, viste le suddette reazioni, viene da pensare che anche solo l’ipotesi di un civile contraddittorio sia sufficiente a causare negli attuali amministratori castiglionesi fortissimi mal di pancia.

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