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Dalla polemica Mandrioli ai fondi per la altre strade, Chiassai torna all'attacco di Ceccarelli

La presidente della Provincia di Arezzo: "La strada chiusa in Emilia Romagna? Deve occuparsene. Per il resto, i fondi per i lavori ad oggi mancano, se nel frattempo sono stati deliberati, bene, l'assessore ha fatto il suo dovere".

Continua la querelle a distanza tra la poresidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai e l'assessore regionale della Toscana alle instrafrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli. Al centro del botta e risposta c'è la chiusura di un tratto stradale del Passo dei Mandrioli che collega il Casentino con l'Emilia Romagna. Per pericolo di caduta massi, è stato infatti posto sotto sequestro un pezzo dell'arteria, anche se nel versante della provincia di Forlì.

Chiassai aveva scritto a Ceccarelli, chiedendo che intervenisse sollecitando lavori e riapertura al presidente della Regione Emilia Romagna. Ceccarelli aveva risposto di essersi già interessato con la Provincia di competenza (quella di Forlì), facendo però notare a Chiassai come la Regione Toscana poco potesse avere a che fare con un sequestro avvenuto in un territorio di un'altra Regione. A quel punto Chiassai ha controreplicato sul tema del Passo dei Mandrioli dicendo che aveva chiesto l'interessamento della Regione Toscana perché non si creasse una situazione simile a quella del viadotto Puleto, con un'infrastruttura sequestrata per settimane e conseguenti disagi. Oltre a questo, nel comunicato di Chiassai, c'erano altre polemiche sui fondi per la manutenzione delle strade in arrivo da Regione a Provincia, che sarebbero stati tagliati. Ceccarelli ha cercato di chiudure la querelle del Passo sostenendo che, pur non potendo fare materialmente nulla, era in costante contatto con le autorità romagnole per capire le tempistiche della riapertura, suggerendo a Chiassai di fare altrettanto.

Rispondendo poi sui finanziamenti delle strade che non ci sarebbe stato alcun taglio, anzi, ha attaccato Ceccarelli: "Nel 2020 la Provincia di Arezzo ha già ricevuto il 60 per cento di quanto dovuto, il resto nei prossimi mesi. Come spendere queste risorse – puntualizza - lo decide la Provincia in autonomia, nella gestione ordinaria delle strade che gli sono affidate dalla Regione. Se lo faccia spiegare, la presidente, dall’eccellente staff di cui dispone, che magari le può anche spiegare perché gli pio veranno sulla testa altri 2.5 milioni, deliberati lunedì scorso dalla Giunta regionale, di cui lei pare non conoscere l’esistenza e per i quali sarebbe bene che si impegnasse a garantire che il progetto sia predisposto al più presto e l’intervento realizzato. E questo la dice lunga sulle qualità amministrative". L'ultimo capitolo della polemica lo scrive ancora Chiassai dicendo che la strada dei Mandrioli è di competenza della Regione Toscana, anche se il sequestro è avvenuto nel tratto forlivese: "Capisco che dopo 70 anni è dura avere un contraddittorio. La strada dei Mandrioli è di competenza della Regione, perché invece di giudicare il mio operato, l’assessore non risponde mai nel merito, ma offende la Provincia che gli ha ricordato i suoi doveri".

"Tipico atteggiamento borioso - scrive Chiassai  - di chi non è abituato al confronto. La musica è cambiata, non temo di dire alla Regione ciò che non funziona nel territorio aretino senza omissioni o ingiustificata sudditanza. Non parlo mai senza atti alla mano e tutte le osservazioni che ho osato fare alla Regione sono il risultato del confronto che ho avuto con gli eccellenti tecnici che sono sempre gli stessi dei suoi tempi, che hanno semplicemente elencato le criticità e gli interventi di manutenzione straordinaria di cui la strada Regionale ha bisogno, mi dispiace per lei ma ciò che ho dichiarato sulle mancanze e i soldi che dovrebbero arrivare sono state condivise proprio con i tecnici. Invece, le decisioni sono politiche e da questo punto di vista la Regione è parecchio latitante e presente solo per gli annunci. I fondi ad oggi non ci sono. Se li ha deliberati lunedì, ci fa piacere, ha semplicemente fatto i compiti a casa visto che la competenza della manutenzione spetta proprio alla Regione e che tutto è nato dal crollo del Ponte Morandi, e avete tentato di correre ai ripari dopo anni di trascuratezza.
Rivangare Berlusconi, il vecchio nemico della sinistra fa sempre comodo lo capisco, peccato che io non abbia leader a cui obbedire, ma non per tutti è così è chiaro, stia al presente o meglio al passato prossimo di un Governo Renzi, che ha evitato accuratamente di nominare, chissà perché, grande artefice della Riforma del Rio che ha distrutto le Province ma che i cittadini hanno punito chiaramente, ed una Regione che ha depotenziato al massimo la nostra Provincia più di ogni altra Regione per attuare la volontà dell’allora leader. Forse dovremmo piuttosto interrogarci sul ruolo delle Regioni. Facile governare quando Berta filava e addirittura accendendo 200 mutui che graveranno sui cittadini fino al 2045 e che in questi anni di estrema difficoltà per chiudere i bilanci pesano come macigni sull’ente. Ecco l'abilità dei predecessori.Infine, in campagna elettorale c’è l’assessore che più ci si avvicina alla data e più snocciola soldi che promette a pioggia perché l’usanza di chi ci ha governato per 70 anni è promettere lavori da usare per la campagna elettorale.

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