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Centrodestra replica al Pd: "Provincia Montevarchi centrica? Si parla del nulla"

La replica del gruppo di maggioranza e della presidente Chiassai Martini alle questioni poste dai consiglieri di opposizione

"È una replica che vogliamo rivolgere soprattutto ai cittadini ai quali è giusto dare informazioni corrette e non falsità". Sono i consiglieri di provinciali di centrodestra, insieme alla presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini, a replicare al Partito Democratico che, durante una conferenza stampa, ha dato conto di una serie di interrogazioni poste all'assise provinciale riguardanti vari temi.

“I consiglieri del centrosinistra - si legge nella nota che porta la firma di Rosaria Migliore, Alessandro Rivi, Laura Seghi, Ezio Lucacci, Marco Morbidelli, Roberto Bardelli e Silvia Chiassai Martini - intervengono per porre interrogativi strumentali che stavolta, in maniera puerile, arrivano a toccare il colore azzurro o su quello tricolore della fascia che indossa la presidente della Provincia Silvia Chiassai Martini nonché sindaco di Montevarchi, orgogliosamente, in rappresentanza dei territori.

Si parte con la questione dei 678 purificatori per la quale gli esponenti del Pd hanno mostrato perplessità in merito ad una gara indetta e poi ritirata in via cautelare per ulteriori accertamenti scientifici riguardo ad una materia, quella pandemica del Covid-19, sulle cui varianti il mondo scientifico dell’intero pianeta, meno ovviamente i consiglieri di minoranza, si sta ancora interrogando, senza farsi minimamente sfiorare dall’idea che quando si tratta di salute pubblica, un amministratore responsabile ha il dovere di effettuare sempre ogni approfondimento del caso. L’opposizione dovrebbe apprezzare che, soprattutto per quanto concerne la salute dei nostri ragazzi, la gara sia stata condotta in modo serio e ponderato, ricordando loro che la tutela della stessa viene prima del risultato a tutti i costi. Ci preme rassicurali che questa amministrazione sta lavorando seriamente valutando tutte le migliori soluzioni possibili.

Per quanto riguarda il Comune di Montevarchi, i prodotti sono stati già acquistati, sia con i fondi messi a disposizione per fronteggiare l’emergenza Covid, sia grazie alla straordinaria iniziativa di solidarietà di alcune aziende e della nostra comunità che, attraverso il fondo emergenza Coronavirus, si sono generosamente attivati per la realizzazione di un progetto unico nel suo genere. Forse, ci chiediamo, è il risultato positivo sotto gli occhi di tutti che preoccupa così tanto gli artefici della futile polemica? Forse la loro preoccupazione è che Montevarchi sia il primo comune in Italia ad aver dotato tutte le scuole del comune di purificatori d’aria che possano aumentare la sicurezza per i nostri figli?

Sulla questione relativa all’annullamento di un concorso e le loro preoccupazioni per il futuro del Ced crediamo che questi consiglieri non abbiano mai applicato il concetto di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, avendo provveduto con quella decisione solo alla valorizzazione della società in house Artel che con le precedenti amministrazioni, questo dovrebbero saperlo bene, aveva generato solo un costo per la Provincia.

In merito al concorso di dirigente tecnico in Provincia, a loro dire minato da presunte illegittimità per presunti conflitti di interesse, preme informarli che questi presunti conflitti sono presenti soltanto nella loro immaginazione, perché come ricorda lo stesso Consiglio di Stato, "i rapporti personali di colleganza tra alcuni componenti della commissione e determinati candidati non configurano un vizio della composizione della commissione stessa". Aspetto questo che è stato pure evidenziato anche dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, nella recente delibera del 15 gennaio 2020 che ha chiuso definitivamente la questione. Non soltanto dimostrano una palese ignoranza in materia, con l’intento inqualificabile di screditare un concorso, bensì anche una strana miopia nel momento in cui nell’ interrogazione citano solo alcuni membri della commissione che a loro dire sarebbero in conflitto e, molto casualmente, ne dimenticano altri che sempre secondo le loro fantasiose argomentazioni giuridiche, dovrebbero esserlo altrettanto.

Da ultimo poi, la questione dell’incarico fiduciario dato a Mauro Mancini Proietti. Qui cominciamo davvero a dubitare che più che le due lauree, i due master universitari, l’abilitazione forense, l’insegnamento nelle università di Siena e Firenze, la docenza e le pubblicazioni, a preoccupare sia davvero il suo passato di vice questore e la sua propensione a perseguire gli illeciti. E non tanto quelli che finora sono venuti fuori in termini di sperpero di denaro pubblico, quanto piuttosto a quello che potrebbe emergere ancora.

Ci sembra, quindi, che si faccia di tutto per parlare del niente, evitando invece di intervenire sui problemi seri che interessano il territorio. Ci dicano i consiglieri del Pd cosa ne pensano dello sfruttamento intensivo del Valdarno che sta lottando contro un ulteriore ampliamento della discarica di Podere Rota funzionale a smaltire i rifiuti di Firenze, mentre lo stesso gestore Sei Toscana sta bloccando l’efficientamento di San Zeno per impedire alla nostra Provincia di raggiungere un’autosufficienza sui rifiuti con la garanzia del contenimento dei costi, delle tariffe e del rispetto dell’ambiente. Parlino di questo, invece di starsene come il loro partito a livello regionale e provinciale in un silenzio tombale".

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