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Centrodestra nella bufera: la Lega si spacca. Morbidelli: "Silvia i tuoi mi devono chiedere scusa”

Dopo l'ultima seduta del consiglio provinciale di Arezzo, continuano a volare stracci nel centrodestra

Mare grosso nel centrodestra. All’indomani dell’ultima seduta del consiglio provinciale, quella in cui il bilancio previsionale è stato approvato, continuano a volare stracci tra le fila di Lega, FdI e Prima Montevarchi. Ruggini che hanno trovato genesi nella mancata rielezione della sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, alla guida dell’ente. L’ultima occasione di attrito, come detto, è quella relativa all’approvazione del previsionale. Se tale documento non fosse stato avallato l'ente avrebbe rischiato il commissario.Tra i contrari all’approvazione si conta il coordinamento provinciale della Lega che, di fatto, ha preferito lasciare a casa la propria consigliera Cinzia Santoni. Una scelta per nulla condivisa dalla sezione valdarnese del partito del Carroccio che, per voce del segretario Fabio Foschi, ha utilizzato toni per nulla teneri. “La Lega era un partito che dava voce ai territori, negli ultimi periodi invece le nostre sezioni comunali sono state completamente scavalcate dagli organi provinciali e regionali con decisioni al quanto discutibili. Come si fa a sposare delle scelte se non si sente la voce e il pensiero delle sezioni comunali, segretari, militanti e sostenitori? Trovo questo una mancanza di rispetto enorme per chi, giorno dopo giorno, porta avanti un’idea politica volta a ottenere il massimo risultato per il proprio partito. Lo stesso partito che poi prende decisioni senza considerare il pensiero e il lavoro svolto nei comuni”.

L'affare Morbidelli-Prima Montevarchi

Tempesta anche tra Marco Morbidelli e Prima Montevarchi, gruppo civico che sostiene la sindaca Chiassai a palazzo pretorio tra le fila della maggioranza. Contro l’ex primo cittadino di Castelfranco di Sopra sono volate parole grosse a seguito del voto favorevole al bilancio. Una scelta che il gruppo “Prima Montevarchi” ha definito “utile solo a mantenersi la poltrona all’interno di Arezzo Innovazione”. Attribuzioni mal digerite dal gruppo Comuni per la Provincia (schieramento che racchiude Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi moderati) che, dopo il comunicato al vetriolo di Prima Montevarchi ha chiesto “rispetto, toni più civili e una riflessione un po' più matura sulla sconfitta di Chiassai”, ricordando anche che sulla vicenda del bilancio “abbiamo agito in maniera corretta e coerente seguendo le indicazioni della maggioranza dei sindaci di centrodestra e di tre delle quattro forze politiche che ci compongono. Abbiamo dato un voto positivo a un atto che era stato predisposto in gran parte dalla presidente Chiassai e la cui approvazione garantisce risorse ai territori. La condotta di Prima Montevarchi è il termometro di un modo di fare ottuso, supponente e un po' padronale. Gli attacchi contro Morbidelli appaiono i più squalificanti per chi li ha scritti e chiediamo a Chiassai di prendere pubblicamente le distanze dai toni di questo gruppo ricordandole che, in qualità di prima cittadina ha il dovere di rappresentare tutto il centrodestra e che un avallo a questo comunicato avrà, da parte nostra una lettura di tipo politico che potrebbe anche richiedere un necessario chiarimento reciproco. Cogliamo, infine, questa occasione per verificare se non sia arrivato il momento di voltare pagina iniziando a fare un'analisi della sconfitta della presidente Chiassai - sua e quindi nostra - in maniera meno infantile e un po' più politicamente evoluta”.

“Cara Silvia sono offeso”: la lettera di Morbidelli

Ed è proprio l’attacco frontale di Prima Montevarchi che Marco Mobidelli ha scelto di replicare con una lunga lettera indirizzata alla sindaca Chiassai. “Cara Silvia non pensavo che tu fossi la mandante di un’aggressione feroce all’ultimo tuo baluardo in provincia. Non mi sorprende però, credimi, ne ho viste fin troppe di purghe distribuite a presunti traditori anche se speravo nella riflessione. Avrebbe fatto bene alla tua immagine. Mi spiace veramente anche per i tuoi consiglieri, i toni divisivi sono sicuro appartengono solo a chi ha scritto. Cara Silvia farmi definire Pilato e  autoreferenziale mi autorizza a difendere la mia onorabilità. Vado a ritroso: sono stato io a fare accesso ai documenti per verificare la regolarità delle elezioni del 18 dicembre scorso, io ti ho dato sostegno e conforto già il lunedì 19 e ti ho indicato la linea per restare in corsa e guidare il gruppo di centrodestra che ti aveva sostenuto fino alla scadenza. Perché mi state screditando? Nel  2018 sei stata eletta presidente grazie anche ai miei voti civici, dei 3.850 voti ricevuti nemmeno il tuo è arrivato da Montevarchi. Ricordo che mi riservasti un incarico di staff mentre ad altri desti la presidenza della Fondazione. Ma io non avevo avanzato pretese. Ho rappresentato te in ogni manifestazione e occasione, dicevi che di me ti fidavi per capacità ed esperienza. E ti ho dato riscontro di questa fiducia sempre. Ho tenuto i rapporti coi sindaci dei comuni piccoli e lontani, un legame che serviva a te. Tutto questo io te l’ho garantito anche a dicembre 2022. Altri ti hanno tradita, altri si sono vendicati nelle urne. Non pensi che qualcosa sia dipeso anche da te, te lo sei mai chiesto? Sei sicura che i rapporti che hai tenuto in questi anni, non abbiano alimentato invidie e gelosie, magari semplici antipatie di concorrenti schiacciati dalla tua macchina da guerra. Non puoi negare che in qualche modo ti ho messo sull’avviso più volte. Ascoltare è un dono che non ti appartiene sempre. Sei troppo sicura di essere arrivata e nel giusto, per accettare consigli da chi ti contraddice. Contornarsi di yes woman non è prudente, tanto meno se poi questi yes hanno convenienza a non contraddirti. Ho raccolto molte volte malumori, nei tuoi collaboratori più vicini e nei consiglieri ed ho tentato di rappresentarteli. Chi te le ha nascoste non ha fatto il tuo bene. Con queste ultime inutili aggressioni personali tu abbia giocato molte opportunità future. Io sono ben poca cosa, ma non devi permetterti di farmi trattare così. Non ti fa recuperare consensi, anzi, potresti rendere tutto poco credibile.Ho rivendicato i tuoi meriti pubblicamente e mi fai dire che era una giustificazione ipocrita, ho dato atto che il bilancio era il tuo, che senso avrebbe avuto differenziarmi da un voto che è solo istituzionale. Dire e far dire che io sto lì per un posto di presidente della Fondazione Arezzo Innovazione, è l’offesa più grande. Sai che è un ruolo di servizio, gratuito, che non dà alcuna visibilità esterna, che porta solo responsabilità personali e che dà lavoro a dei dipendenti che non possono essere abbandonati. Spero tu abbia modo di  riflettere. Non ti fa bene avere troppi nemici. Io sono solo un amico offeso. I tuoi devono chiedere scusa”.

Lega Valdarno: “Apriamo a Polcri”

La vicenda del bilancio di previsione è stata anche l’occasione per la sezione valdarnese della Lega di esprimere pubblicamente le proprie considerazioni circa la ex presidente Chiassai e l’attuale Polcri. “Rimango basito delle dispute riguardanti il presidente della provincia Polcri e le questioni territoriali sul Valdarno aretino - scrive il segretario leghista Fabio Foschi - Per quanto riguarda la faccenda Polcri, non capisco questo schieramento pro sindaca di Montevarchi che, neanche troppo tempo fa, ha usato parole non certo tenere nei nostri confronti e boicottato l’evento con Matteo Salvini all’inizio della campagna elettorale per le amministrative a Montevarchi. Chiassai è la stessa sindaca che pur professandosi civica si vede spesso in compagnia di personaggi facenti parte di partiti politici. Non trovo né coerenza né bisogno di sostenere tale sindaca, per questo credo che Polcri, nonostante sia stato spinto da partiti non amici della Lega, sia stato umile ad aprire al centrodestra, polo a cui è sempre stato vicino. Credo che aprire un dialogo col nuovo presidente possa giovare mentre, posizioni come quelle assunte senza ascoltare il territorio sono deleterie, non ci portano da nessuna parte e irrigidiscono eventuali rapporti su elezioni amministrative future per le quali lavoriamo tutti i giorni mettendoci la faccia”.

Patto Civico: “Noi fuori dalle ammucchiate”

Tra coloro che invece non hanno votato in favore del bilancio c’è Patto Civico. “Il bilancio provinciale è stato sostenuto da tutti i partiti, dal Pd a Fratelli d’Italia - scrivono in una nota - Patto Civico è rimasta l'unica forza politica che ha avuto il coraggio di distinguersi da questa “grande ammucchiata”, astenendosi convintamente e con coerenza. Non ci si nasconda dietro la responsabilità, qui la scelta è politica. Una grande ammucchiata per fare della Provincia un vero e proprio poltronificio, con buona pace dei territori e dei loro bisogni. Non intendiamo essere complici di questa partita a scacchi, che nei prossimi mesi continuerà a tenere bloccato un ente che invece deve dare risposte concrete ed urgenti ai bisogni delle comunità aretine”.

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