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Tanti: “Chiedere di riaprire i centri di aggregazione sociale è veramente surreale"

La replica del consigliere di minoranza Romizi: "Nella mia interrogazione urgente non ho caldeggiato una riapertura scriteriata dei Cas, tutt'altro"

Durante l'odierna seduta del consiglio comunale il capogruppo di Arezzo in Comune Francesco Romizi ha interrogato l'assessore Lucia Tanti sui centri di aggregazione sociale: “colpiti dalla pandemia nella loro stessa essenza. Servono risposte urgenti. Si tratta di spazi, come noto, a servizio di soggetti come gli anziani che in questi mesi hanno particolarmente sofferto. La risposta della giunta per ora è stata una lettura restrittiva del dpcm che ne ha impedito sine die la riapertura. Qual è la road map che l’amministrazione comunale intende seguire, ha in mente sostegni economici a favore di tali strutture, i loro spazi all’aperto possono essere usati per attività estive a favore dei bambini di Arezzo? Capisco che alcuni di questi centri abbiamo locali ridotti, ma altri dispongono di esterni sufficienti a garantire una situazione gestibile”.

Non si è fatta attendere la risposta dell'assessore Tanti che ha definito "surreale chiedere la riapertura dei cas".

“Se c'è una cosa che tutti abbiamo capito - ma proprio tutti - è che la Fase 2 non è un ritorno alla totale normalità, che la pandemia ancora è in corso, che Covid19 non è ancora sconfitto e che le persone meno giovani sono da considerarsi più a rischio. Da ogni parte medici e scienziati ci invitano a tener alta la guardia, a non cedere a posizioni irresponsabili e superficiali e a tenere ben presente che esiste il rischio di una recrudescenza del virus. Ecco: alla luce di tutto questo la sinistra aretina mi chiede di riaprire i centri di aggregazione sociale, che già nel nome stesso dimostrano con  chiarezza che hanno l'obiettivo di "aggregare" e in particolare di aggregare persone non più giovanissime. 

A parte il fatto che le linee governative, giustamente, impediscono la riapertura dei centri sociali, ma la domanda è: abbiamo ad Arezzo una sinistra anti Governo Conte oltre che anti Giunta Ghinelli? Abbiamo ad Arezzo una sinistra che, nonostante gli appelli alla prudenza e alla cautela, soffia sul fuoco spingendo a riaperture imprudenti e pericolose? Fa comodo, lo capiamo, dare ragione a tutti ma non fa onore farlo. 

I centri di aggregazione sociale sono luoghi fondamentali e importantissimi, ma in questo momento sono luoghi la cui riapertura comporterebbe rischi veri. A meno che non si pretenda di aprire i centri per poi tenerli vuoti, va da sé che i luoghi di aggregazione sono tra i più pericolosi sulla faccia della terra - per la loro natura e per la loro utenza prevalente - e io dovrei riaprirli andando contro le linee del Governo e del buon senso? Non andrà tutto bene se qualcuno fa finta che la pandemia sia finita, perché non è così”.   

La replica del consigliere Romizi

“Non voglio replicare all'assessora Lucia Tanti perché, nel suo comunicato stampa sui centri di aggregazione sociale, ha scritto solo delle falsità. 

Nella mia interrogazione urgente non ho caldeggiato una riapertura scriteriata dei Cas, tutt'altro. Ho voluto semplicemente sollevare le perplessità e le preoccupazioni dei dirigenti e dei soci dei molti centri di aggregazione sociale della nostra città. Ho domandato quali scelte l'amministrazione comunale intende mettere in atto per sostenerli. Ho chiesto quali agevolazioni fiscali il Comune sta cercando e quale potrebbe essere, questo sì, la road map per una riapertura futura.

Ricordo che i Cas sono uno straordinario spazio di aggregazione e di sostegno alla cittadinanza, in special modo per gli anziani. Mi sarebbe piaciuto sapere dall'assessora perché, dal settembre 2019, non viene convocato il coordinamento dei Cas, il vero organo di partecipazione e di condivisione tra Comune e Centri, riunione che sarebbe fondamentale in questo momento proprio per concordare le azioni di sostegno del Comune.

Infine ho rivolto un accorato appello all'amministrazione comunale affinché gli spazi dei Cas, soprattutto quelli all'aperto, vengano utilizzati per realizzare campi estivi per i bambini e le bambine di Arezzo.

Come si può capire, sono toni e contenuti completamente diversi da quelli censurati dall'assessora Tanti nel suo comunicato, che alla mia interrogazione non ha dato neanche una risposta”.

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