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Castelfranco Piandiscò, tensione in consiglio comunale. Lista Civica: "Una seduta imbarazzante"

Il dibattito sulla Multiutility accende la polemica. L'opposizione: "Sindaco intollerante, valutiamo istanza alla magistratura. La sua gestione scriteriata deve chiudersi qui"

Riceviamo e pubblichiamo dai consiglieri comunali Marco Morbidelli, Orietta Gagliardi, Gianmarco Brunetti (Lista Civica di Castelfranco Piandiscò).

"Imbarazzante! Quello che è successo al Consiglio Comunale di ieri sera, 28 febbraio, è difficile da descrivere. A noi interessa sottolineare l’inconsistenza di questa maggioranza che approva un bilancio con solo 7 voti a favore e 6 contrari. Segno che la maggioranza del Pd a Castelfranco Piandiscò si è dispersa in soli 3 anni. I motivi stanno nella storia dell’amministrazione Cacioli. Non sfuggiranno i ripetuti momenti controversi e schizofrenici della sua gestione ormai novennale. Ma ieri si è passato ogni limite.

Ieri il consiglio si è svolto finalmente con un dialogo disteso e di reciproco rispetto. Ma non poteva durare. Il sindaco ha perso l’aplomb proprio nella fase aperta al pubblico, ai comitati, ai sindacati, alle associazioni che numerosi si erano affollati per discutere della Multiutility. Quella operazione che, se pur in ritardo, finalmente avevamo avuto il modo di portare alla discussione. Voleva essere un contributo che i gruppi di opposizione davano ai cittadini e all’amministrazione. per fare scelte consapevoli e informate, come spesso si usa dire oggi, ma non si usa fare.

Togliere il microfono ai comitati allo scadere del quinto minuto di intervento è stata la prima provocazione del sindaco, tacitare il pubblico fino alla sua espulsione dall’aula per un applauso di sostegno alle cose dette contro la Multiutility è stato il culmine della intolleranza al pensiero democratico. Tutto preceduto da un battibecco fra una cittadina (ex sindaco Pd) e il sindaco Cacioli. Un dibattito che ha mostrato tutta la tensione che regna in quel partito, ma anche un forte grado di spregiudicatezza e mancanza di rispetto verso le istituzioni, da entrambi i contendenti. E noi, la Lista Civica a tentare di riportare le cose nel dibattito democratico. Si, perché nel frattempo, due consiglieri della maggioranza (Casprini e Renzi) hanno abbandonato l’aula dichiarando al segretario il loro abbandono.

Il sindaco, visto che sarebbe stato in minoranza, ha maldestramente dichiarato la chiusura della seduta del consiglio che invece prevedeva il voto sulla nostra mozione. Ci siamo opposti, abbiamo chiesto di continuare e abbiamo consentito una lunga pausa di molti minuti in cui il gruppo del Pd si è ricomposto fuori dall’aula per rientrare tutti allineati e mogi alle loro postazioni. Ma almeno dovevano esporsi.

Questa è la cosa più grave: un sindaco che abbandonato dalla sua maggioranza intenderebbe chiudere la seduta per non andare in minoranza e salvare anche il voto contrario alla Multiutiliy. Perché alla fine voto contrario sarebbe stato. E crisi politica in comune.

Non sappiamo quanto sia regolare quella seduta del Consiglio, una cosa è certa: non ci fermeremo al voto (7 contrari e 6 favorevoli a fermare la Multiutility, come chiedeva la nostra mozione) ma ci rivolgeremo in tutte le sedi utili a valutare la regolarità di quanto è successo. Il tutto è avvenuto alla presenza di amministratore delegato e presidente della società Alia, diretti interessati della Multiutility ai quali è stato concesso di fare la loro sponsorizzazione delle buone pratiche da seguire, mentre i comitati contrari alla Multiutility sono stati cacciati fuori.

Tutto è accaduto alla presenza delle forze dell’ordine e dei vigili urbani. L’assenza nel sito del comune della registrazione del consiglio ci fa temere che oltre a questo abuso d’ufficio il sindaco possa dover rispondere anche di altro, come l’occultamento di filmati (se non anche della manipolazione) qualora non si rendesse pubblico quanto avvenuto.

Chiederemo al sindaco spiegazioni altrimenti faremo istanza alla magistratura. Questa gestione personale, scriteriata e fantasiosa dell’amministrazione di Castelfranco Piandiscò deve concludersi qui".

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