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Caso Macrì, Fdi lo difende: "Tar poco convincente". Ma il Pd attacca: "Danni al bene collettivo"

Il partito si schiera a fianco dell'ex presidente di Estra, mentre Gallo, vicesegretario del Partito Democratico, punta il dito contro la sconfitta politica del teorema del centrodestra. Il vicesindaco Tanti: "Sorpresa dalla sentenza"

Reazioni opposte sul fronte politico dopo la decisione di ieri del Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso presentato da Francesco Macrì in merito alla legittimità della delibera di Anac con cui era decaduto dal ruolo di presidente di Estra. 

Fratelli d'Italia: "Non ci convince la decisione del Tar"

"Fratelli d'Italia Arezzo - si legge in una nota del partito - prende atto della sentenza del Tar augurandosi che il Consiglio di Stato, qualora fosse deciso di farvi ricorso, riformi questa decisione che non ci sembra corretta. In ogni caso, ripartendo dal provvedimento dell'Anac, Fratelli d'Italia ribadisce il concetto che la nomina di Francesco Macrì del 2016 era regolare, con conseguente assenza dei presupposti dell'esistenza di alcun reato, e che invece per Anac la nomina/conferma del 2017, con delle deleghe, necessitasse del periodo di congelamento. Questo periodo di congelamento scadrà nei primi mesi del 2023.
Tanto premesso, Fratelli d'Italia Arezzo ritiene che una volta che si sia compiuto questo periodo di congelamento, Francesco Macrì debba tornare alla presidenza di Estra dove molto bene ha operato, affinché questa società abbia il supporto di un valido manager, profondo conoscitore del settore, e possa affrontare al meglio le difficili sfide che si prospettano alla multiutility Estra".

Partito Democratico: "Una vicenda che ha comportato danni economici di rilievo al bene collettivo"

Il vicesegretario del Pd di Arezzo, Filippo Gallo: "Diciamolo subito a scanso di equivoci: a noi non piace commentare eventi legati alla giustizia e alle storie personali e lo diciamo forte per affetto delle istituzioni, purtroppo continuamente offese da una maggioranza locale che non dimostra di averne rispetto, ancor più quando la sentenza era nota ai soggetti coinvolti fin da giugno. È in difesa di queste istituzioni che sentiamo il dovere di intervenire sull’ennesima puntata del tormentone Estra. Oggi non un ricorso, ma tre ricorsi sono stati respinti dal TAR del Lazio. Quello del protagonista, quello del Comune di Arezzo, quello di Coingas. Materialmente sarebbe già il minimo che i responsabili politici provvedessero personalmente ad accollarsi gli oneri legali. Nel merito della giustizia non entriamo con commenti scomposti, anche se altri non avrebbero usato stesso rispetto. Sottolineiamo a tutti i cittadini che il maggiore teorema sostenuto dalla destra locale, quello per cui Estra non sia una società di diritto privato sotto controllo pubblico, asse portante della difesa anche di altri procedimenti in corso, batte una sonora “musata” e viene definitivamente messo da parte. Politicamente, l’impatto di questo teorema era già di per sé una sconfitta. Perché evidenziava con clamorosa naturalezza l’idea che questa maggioranza locale ha delle partecipate: un bene privato, un bene loro dei pochi della cerchia, di cui disporre in barba alle norme e alla etica pubblica e forse anche alla decenza. Infine, si continuano ad usare Estra, Coingas e persino il Comune come ostaggio di vicende personali. Impedendo lo sviluppo di ragionamenti su piani industriali e servizi ai cittadini. In un periodo di bollette salatissime e di tariffe alle stelle, troviamo inaccettabile anche solo il doverne continuare a parlare. Nel Nord della Toscana si avviano multiutility, in tutto l’occidente si cerca di trovare una quadra per sollevare cittadini e imprese da inflazione e fatture energetiche salate, noi inquadriamo a notizia solo pochi destini personali. Non è più solo il danno all’immagine, ma sono occasioni perse e danni economici di rilievo al bene collettivo. Quello che preme a noi".

Il vicesindaco Lucia Tanti: "Continuo ad essere convinta della correttezza della nomina"

“Ammetto che sono sorpresa circa gli esiti dei ricorsi al Tar promossi da Francesco Macrì e dal Comune di Arezzo. Mi pareva allora - e continua a parermi ora - che gli estremi ci fossero tutti per poter dimostrare la totale fondatezza di quella nomina. Sono anche convintissima - e questa è una mia personale opinione - che Macrì sia stato un ottimo presidente e abbia lavorato con profitto nell'interesse di tutto il territorio aretino e di tutta l'azienda".

Così il vicesindaco di Arezzo Lucia Tanti che ha seguito tutti gli aspetti della vicenda in questione e che li seguirà anche nel prossimo futuro.

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