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Casa delle culture e Fraternita, Liberi e Uguali: "L’amministrazione smantella le cose buone e impoverisce Arezzo"

Liberi e Uguali è contraria alla paventata chiusura della Casa delle Culture di Arezzo. Ecco come spiega le sue ragioni: "L'insieme delle attività svolte da questa esperienza rappresenta un pezzo di futuro costruito per la nostra città...

Liberi e Uguali è contraria alla paventata chiusura della Casa delle Culture di Arezzo. Ecco come spiega le sue ragioni:

"L'insieme delle attività svolte da questa esperienza rappresenta un pezzo di futuro costruito per la nostra città. Un'amministrazione comunale lungimirante scommetterebbe su questo valore e non ne priverebbe la propria comunità. Prima di prendere una decisione irreparabile, invitiamo sindaco, assessori, consiglieri comunali a vedere di persona la sinergia positiva che lì si realizza. Bambini che sciamano dal doposcuola, adulti che frequentano vari corsi, animazione nella ricca e qualificata sala di lettura, disbrigo di complicate pratiche con personale specializzato, attività culturali di svariato genere che mettono insieme giovani e adulti, vecchi e nuovi aretini. Quello che comunemente si chiama coesione sociale, integrazione, serenità, sicurezza, che tutti perseguiamo, lì sta già avvenendo. E tutto questo è un investimento sul futuro che merita giuste e non insostenibili risorse che torneranno utili a tutti i cittadini. La chiusura della Casa delle Culture non è un atto amministrativo qualsiasi e se dovesse essere attuato sarà solo per ragioni politiche e non di merito. Recenti dichiarazioni del Sindaco confermano una pericolosa involuzione in atto. Da un lato l’integrazione è declassata a “educazione civica” con in testa un mero modello assimilazionistico; dall’altro si pretende di dettare alle associazioni “i percorsi educativi e formativi da fornire alla città”, in ciò minando libertà e autonomia di chi, volontariamente e con passione, dona alla comunità il proprio tempo. Infine si colpevolizza la Fraternita dei Laici - risibilmente giudicata associazione pro-migranti, quando invece con essi riceveva risorse per tutti -, alla quale s’ordina di fare del conservatorismo compassionevole più che contribuire alla promozione di ogni persona in difficoltà. La parola d’ordine dell’amministrazione è smantellamento. Tanti fatti lo testimoniano: lo svuotamento della Casa Diritta, l’abolizione di Icastica, il naufragio del progetto “Supermagico” all’ex mercato di Pescaiola, il restringimento dei servizi per l’infanzia ed ora la Casa delle Culture. Per pregiudizio politico si vuole cancellare quanto riconosciuto valido o germoglio positivo non da questa o quella giunta, ma da larga parte della comunità aretina. Qualunque amministrazione, di qualunque segno, dovrebbe salvaguardare le cose buone, unire la città e non spaccarla e impoverirla come, invece, sta facendo l’amministrazione comunale a danno di tutti."

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