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Campagna elettorale, D’Ettore con Salvini. Lucacci sull'ondata di furti ad Arezzo

Arezzo crocevia di leader nazionali. Oggi è toccato a Salvini che per la terza volta in poco più di due anni ha fatto il suo comizio di fronte alla ex sede storica di Banca Etruria, con lui anche Felice Maurizio D'Ettore candidato all’uninominale...

Arezzo crocevia di leader nazionali. Oggi è toccato a Salvini che per la terza volta in poco più di due anni ha fatto il suo comizio di fronte alla ex sede storica di Banca Etruria, con lui anche Felice Maurizio D'Ettore candidato all’uninominale della Camera dei Deputati per il collegio 7, quello di Arezzo, in rappresentanza della coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi per l’Italia:
«Insieme ai nostri alleati, come sempre saldamente dalla parte dei risparmiatori azzerati di Banca Etruria e degli altri istituti interessati dal cosiddetto decreto salvabanche. Nella prossima legislatura renderemo giustizia a chi ha perso i propri denari: lo abbiamo scritto nel programma». E sulle banche: "Sarà importante – afferma – riconsiderare la riforma delle banche popolari e ristabilire la funzione fondamentale dell'ordinamento bancario come volano per lo sviluppo economico, garantendo altresì la piena attuazione dell’articolo 47 della nostra Costituzione che tutela il risparmio popolare. Quello che vogliamo mettere a punto è un sistema bancario che dia slancio all’economia italiana rafforzandosi sulla scena europea tutelando al contempo gli investitori e i risparmiatori».
Va da sé: «Io non avrei mai contribuito ad approvare un’angheria politica come il decreto salva banche, del tutto irragionevole nelle sue conseguenze tecniche e sociali. E pensare che invece subito dopo il suo varo Marco Donati dal Pd ebbe a definirlo in un comunicato stampa come “segnale positivo per il territorio, i dipendenti, i correntisti e la clientela”. Il punto – conclude D’Ettore – è che in questo territorio più che mai con questa vicenda il Pd ha ulteriormente dimostrato di scegliere i poteri forti della finanza, rispetto agli interessi del territorio, delle imprese e delle famiglie che fondano la loro quotidianità sul lavoro, sull’investimento non meramente speculativo e sul risparmio. Con orgoglio agli elettori posso dire che il centrodestra è differente».

Francesco Lucacci

Punta sulla sicurezza invece Francesco Lucacci, candidato per Fratelli d'Italia che esprime la propria indignazione in merito alla serie di furti in Arezzo e provincia e chiama in causa il prefetto:
"Questo e' un fallimento delle attuali misure di prevenzione dei crimini e l'ennesima prova che il calo del numero delle denunce non e' assolutamente un indice credibile per accertare l'effettivo livello dei crimini. E' un altro duro colpo per la serenita' della Provincia di Arezzo e dei suoi cittadini". Continua Lucacci: "Certamente il fallimento delle misure di prevenzione del crimine ha radici nelle politiche del governo a targa PD atte a svuotare le carceri, invece che a tenervi i delinquenti, ma il Prefetto deve attivare immediatamente nuove misure di prevenzione e concentrare le forze per catturare al piu' presto le bande che assaltano case, ville e negozi".


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