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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Buoni spesa, Tanti risponde al Pd: "Vivete su Marte. I problemi ci sono stati ovunque"

L'assessore: "Il buono arriva direttamente nel cellulare e nella mail senza far fare le file agli uffici, lunghe e forse mortificanti, e si parla di migliaia di cittadini e non poche decine"

E' Lucia Tanti, assessore alle politiche sociali, a rispondere al Partito Democratico sulla lentezza nella distribuzione dei buoni spesa alle famiglie aretine bisognose.

“Triste chi fa politica costretto a strumentalizzare le difficoltà dei cittadini", dice. Il Pd aveva scritto sabato scorso: "Dopo settimane di attesa, giovedì sono finalmente uscite le graduatorie per l’ottenimento dei buoni spesa finanziati dal Governo. I cittadini che hanno fatto richiesta e sono risultati ammessi al finanziamento, hanno scoperto che i buoni non sono ancora disponibili. Infatti al momento della richiesta viene risposto con un messaggio automatico che gli uffici del Comune chiudono il giovedì pomeriggio e riaprono il lunedì mattina. In pratica I buoni spesa annunciati giovedì saranno disponibili (forse) da lunedì e spediti in via telematica. Risultano poi richieste correttamente inviate ma non ricevute dagli uffici comunali".

Tanti: "Problemi in ogni città"

Prima di rispondere, l'assessore fa un lungo elenco di disagi registrati altrove: "La scelta dei buoni spesa ha creato in ogni città diversi problemi, nella Prato del Pd su 5000 domande, 2000 cittadini si sono visti sbattere la porta in faccia e non è andata meglio a Milano, Torino e Napoli dove si è iniziato subito ma subito si sono anche finiti i soldi e ora se ne chiedono altri perché ci sono molti cittadini che non hanno nemmeno fatto in tempo a fare la domanda. C'è poi Roma governata dalla grillina Raggi dove il Tar ha impugnato la gara per la scelta della ditta che distribuisce i buoni (e non è la sola città). Al sud invece file folli, proteste e così via". E aggiunge: "Mi preme dire che questa lista delle criticità non la faccio per voler stigmatizzare il lavoro di altri sindaci e assessori, perché ognuno di noi ha capito bene in queste settimane che gestire questa provvidenza dei buoni spesa ha determinato per tutti problemi e dubbi di intervento. Sono costretta però a farla, perché l'opposizione aretina pare francamente vivere su Marte, apparendo ogni tanto all'orizzonte per darci lezioncine di come si fa, non accorgendosi che ci propongono modelli dove si è fatto peggio. Il coronavirus ha diviso la politica in due parti, tra chi fa e chi si diletta a far perdere tempo: spiace che una parte della nostra opposizione sia in questa seconda categoria".

La spiegazione dell'assessore

Tanti poi continua: "Venendo al tema, ad Arezzo su oltre 2.500 cittadini che stanno ricevendo i buoni spesa in queste ore (uffici aperti anche nel fine settimana, grazie a chi lavora senza sosta), il Pd ne ha trovato uno che due giorni fa ha fatto sapere di non averli ancora ricevuti. Che la segnalazione sia vera è assolutamente possibile, visto che i cittadini devono comunque sbloccare la ricezione dei buoni, il cui numero consistente da erogare insieme alla diversificazione dell’invio può anche generare un leggero ritardo. Sono situazioni del tutto ricorrenti, quando si tratta di distribuire a quasi il 3% degli aretini, nelle stesse ore, una sorta di sussidio economico. Se comunque la richiesta dei cittadini è sempre legittima, anche là dove non dovesse tenere conto di alcune obiettive condizioni, fa invece un po' di “compassione politica” chi fa polemica di parte su un bisogno, peraltro anche da verificare: e questo, in una Città dove i buoni spesa in via di principio si daranno a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta. Ad Arezzo infatti, chi ha la richiesta "sospesa" può raccontare la sua storia di necessità e avrà la risposta che merita. In una città dove il buono arriva direttamente nel cellulare e nella mail senza far fare le file agli uffici, file lunghe e forse mortificanti, e si parla di migliaia di cittadini e non poche decine; in una città dove hanno potuto aderire gli esercenti che hanno voluto, tramite le categorie, con IVA al 2,5% e non al 4%; in una città dove il buono arriva fino a 490 euro e non si ferma a 200 come in molte realtà; in una città dove i buoni avranno validità fino al 31 luglio 2020; in una città dove tutti sono stati presi in carico con stessi parametri e non con bandi multipli che si sono riaperti nel tempo; in una città dove non ha "vinto" chi è arrivato prima ma tutti hanno avuto lo stesso tempo per lo stesso diritto; in una città dove nessuno si sentirà dire che io soldi sono finiti perchè non solo non sono finiti e bastano per chi ha fatto richiesta, ma vi sono anche risorse aggiuntive per chi dovesse avere ulteriori necessità; in una città dove la misura di giudizio è stata unica, ampia, equa e soprattutto non discrezionale; in una città dove il sistema dei servizi sociali ci ha permesso di attivare meccanismi il più giusti possibile in quanto le emergenze dell'oggi sul domani erano già, e sono già monitorate giorno per giorno. In una città dove si è avuto rispetto per gli aretini e per i soldi degli italiani stride un po' una opposizione alla ricerca dello “scandalo” a tutti i costi. Misura ancora una volta di uno stile non all'altezza di un momento così difficile come quello che stiamo vivendo".​

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