"La storia di Banca Etruria - scrive la sottosegretaria sulla propria pagina Facebook - viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all'ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro, ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi".

Numerose le reazioni da parte del mondo politico nazionale. Primi tra tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle e lo stesso Beppe Grillo che chiedono a gran voce le dimissioni dell'ex ministro anche dalla sua carica di sottosegretario.
Stessa richiesta anche da parte del leader della Lega Nord Matteo Salvini e Giorgia Meloni che rincara: "Mozione di sfiducia non solo per la Boschi ma per tutto il governo Gentiloni".
Dall'altra parte della palizzata ecco la replica del Partito Democratico: "È vergognoso e strumentale l'attacco M5s a Boschi teso unicamente a coprire i disastri di Roma o l'inchiesta sulle firme false a Palermo. Si occupino dei problemi della gente e non di fare gli aspiranti pm, visto che non hanno né le qualità morali né le capacità giuridiche".

La reazione dell'associazione Vittime del Salva-Banche
Non ci stupiamo affatto delle dichiarazioni di De Bartoli, riguardo il fatto che l'allora Ministro alle Riforme Maria Elena Boschi, nel 2015, (quando il suo babbo era Vice-presidente di Banca Etruria), non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit per una possibile acquisizione della Banca aretina. Le dichiarazioni di De Bortoli appaiono verosimili vista la successiva azione del Governo, che pur di salvare l'istituto e i suoi manager, decise addirittura di anticipare un regolamento europeo pericoloso e prematuro come il Bail in che ancora non era neppure in vigore. Appaiono ormai evidenti i continui conflitti di interesse che coinvolgono ancora una volta la Boschi, che nonostante fosse Ministro non ha esitato un attimo prima di abusare del suo ruolo per chiamare Ghizzoni, sperando di salvare la banca di famiglia e poi, ad operazione non riuscita, di mandare al massacro 30 mila famiglie italiane facendo incenerire i loro risparmi con un decreto scandaloso e assurdo. Leggiamo che l'attuale sottosegretaria punta il dito su quella che lei chiama la macchina del fango contro lei e l'ex premier, ma vogliamo ricordarle che la vera macchina del fango, è stata banca Etruria, e come hanno gestito la risoluzione della banca.

Il closing Ubi-Etruria

Nel frattempo, continuano a rimbalzare le voci che riguardano il possibile closing tra Ubi e le tre good bank. Secondo le indiscrezioni che si sono susseguite per tutta la giornata il perfezionamento dell’operazione che porterà le tre ‘good bank’ sotto il definitivo controllo di Ubi sarebbe fissato per domani e a guidare Nuova Banca Marche, Nuova banca Etruria e Nuova Carichieti sarà un “presidente bergamasco doc”. E’ quanto scrive oggi il Corriere della Sera (edizione di Bergamo) precisando che si tratta dell’ex direttore generale della (ex) Popolare di Bergamo e membro del consiglio di gestione Osvaldo Ranica. Il closing, precisa il Corsera, avverrà domani, “dopo che tutte le caselle, tra autorizzazioni e accordi vari, sono andate al loro posto, nel rispetto dei parametri fissati”.