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Banca Etruria, Forza Italia: "Renzi dia buon esempio, niente Leopolda e rimborsi agli obbligazionisti"

Sulla vicenda di Banca Etruria interviene anche Forza Italia. Coordinamento provinciale, Coordinamento comunale e Gruppo Consiliare hanno infatti inviato una nota congiunta. In un momento di crisi economica perdurante, nonostante il...

Sulla vicenda di Banca Etruria interviene anche Forza Italia. Coordinamento provinciale, Coordinamento comunale e Gruppo Consiliare hanno infatti inviato una nota congiunta.



In un momento di crisi economica perdurante, nonostante il fastidioso ottimismo snocciolato dal Governo, aggravato dalle conseguenze dell’approvazione del decreto salvabanche che salvaguarda - solo per il momento - circa 6000 posti di lavoro ma che azzera i capitali di un numero più alto e non ben definito di risparmiatori, non ci pare un’operazione di buon gusto organizzare un convegno autoreferenziale come la "Leopolda", con costi e finanziamenti, seppur legittimi, probabilmente cospicui. Chi sottovaluta, e Renzi è il primo, le ricadute di questa operazione, o è sciocco o nasconde politicamente intenti poco chiari. Come ha detto il Presidente Berlusconi, azzerare il valore di obbligazioni subordinate e azioni delle quattro banche coinvolte (Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) non produce danni limitatamente ai risparmiatori e agli istituti di credito coinvolti, ma pone serie ipoteche sulla fiducia presente e futura che i cittadini ripongono e riporranno sull’intero sistema bancario. E’ vero che le normative europee, anche per responsabilita' dirette del Governo Renzi e di una Unione europea incapace di effettiva tutela del risparmio, lasciano -allo stato- poco scampo. Dovremo subire d’ora in poi la parificazione, in danno degli investitori, del rischio d’impresa per le banche come per qualsiasi altra azienda; - occorre invece porre dei correttivi all’intero mercato obbligazionario con il quale attualmente le banche italiane hanno raccolto sul mercato circa 60 miliardi di euro, denaro che oggi viene considerato a rischio dall’opinione pubblica a causa del precedente venutosi a creare il 22 novembre. E’ necessario un impegno diretto del Governo che miri a salvaguardare i titolari di questi titoli che all’epoca della sottoscrizione dei relativi contratti non erano per lo più consci del rischio maggiore a cui esponevano i propri risparmi, tanto meno della modifica della normativa imposta da Bruxelles, senza che a livello nazionale sia mai stata data dal governo Renzi completa informazione ed avvertenza dell'adeguatezza degli investimenti rispetto alla situazione delle singole banche in crisi. E’ infine opportuno evitare che questi investimenti siano in futuro rivolti - senza adeguata e rinnovata informazione pubblica, chiarezza e trasparenza anche normativa - ai piccoli risparmiatori, sui quali una ipotetica perdita di capitale produce effetti maggiormente negativi rispetto ai grandi investitori privati e istituzionali. Forza Italia resta dell’idea che gli obbligazionisti subordinati in primis, e se possibile anche gli azionisti di Banca Etruria e della altre tre banche debbano essere interamente tutelati, perciò sosteniamo con forza i sub emendamenti alla legge di stabilità presentati dall’On. Bergamini che vanno in questa direzione, siamo quindi contrari alla proposta del PD, per come presentata, con la quale si vuole istituire soltanto un fondo di solidarietà che garantirebbe un rimborso meramente parziale di capitale (si parla del 30%) e impegnerebbe economicamente anche lo Stato.
Ma visto l’andazzo preso dal PD, invitiamo Renzi a dare il buon esempio: annulli la Leopolda e convogli i fondi destinati ad essa in favore dei risparmiatori. Dia un buon esempio concreto, un segnale che la politica deve dare in questo difficile momento, promuovendo altresi in Parlamento una reale ed efficace modica del "salvabanche" a tutela integrale dei rispamiatori.

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