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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Comunali: tre ballottaggi in 16 anni. Lo storico di voti e percentuali, nel 2020 gli elettori crescono del 10%

Dal 2004 ad oggi per tre volte si è reso necessario il secondo turno di votazioni

Con quello che si svolgerà il 4 e 5 ottobre sono in tutto tre i ballottaggi vissuti da Arezzo negli ultimi 16 anni. Al primo turno di votazioni, svoltosi il 20 e 21 settembre scorsi, le urne non hanno dato alcun risultato definitivo. Nessuno degli otto aspiranti primi cittadini ha raggiunto la soglia del 50 per cento + 1 dei voti e pertanto gli elettori dovranno esprimersi una seconda volta. Nella storia contemporanea del comune, come detto, il ballottaggio si è reso necessario in altre due occasioni: nel 2004 e nel 2015.

Luigi Lucherini vs Monica Bettoni

Nel giugno del 2004 l’allora sindaco Luigi Lucherini si presentò per il secondo mandato. A sfidarlo l’ex senatrice ed ex sottosegretario alla sanità Monica Bettoni che, all’epoca, guidava la coalizione di centrosinistra. Il primo turno di consultazioni si tenne il 12 e 13 giugno e portò alle urne 62.026 elettori pari all’80,32% degli aventi diritto. Il sindaco uscente ottenne il 49,26% delle preferenze mentre la sua sfidante il 49,56%. Due settimane più tardi gli aretini, ben 58.492 ovvero il 75,74% degli aventi diritto, si recarono nuovamente ai seggi per il ballottaggio. Con 30.645 voti contro 27.112 Lucherini si impose conquistando il suo secondo mandato. Completamente ribaltato l’esito che, stando alle percentuali del primo turno, vedeva la ex senatrice in leggero vantaggio. Con 53,06% contro 46,94% la candidata del centrosinistra venne sconfitta.

Il mandato bis di Lucherini terminò il 21 febbraio del 2006 quando ad Arezzo arrivò il commissario prefettizio Carlo Striccoli, al quale seguì Melchiorre Fallica, che ebbe il compito di sostituire il primo cittadino coinvolto nella maxi inchiesta Variantopoli.

I due mandati di Giuseppe Fanfani

Nel maggio del 2006 gli aretini tornarono alle urne. In corsa Giuseppe Fanfani e Rossella Angiolini. I votanti furono 57.642 pari al 74,65% degli aventi diritto. L’ex parlamentare della Margherita, nonché nipote di Amintore Fanfani, vinse al primo turno con il 59,21% delle preferenze. Scenario analogo nel maggio del 2011. Le elezioni comunali videro tra gli sfidanti di nuovo Fanfani contro la candidata del centrodestra Grazia Sestini. Anche in questo caso il risultato fu chiaro al primo turno. Il 51,21% dei 55.601 elettori si espresse in favore del sindaco uscente.

2015: la scalata di Ghinelli

Alle amministrative del 2015 si presentarono 9 candidati e 44.680 elettori (57,43% aventi diritto). Matteo Bracciali, candidato per il centrosinistra ottenne 18.910 voti (44,21%) mentre ad Alessandro Ghinelli ne andarono 15.393 (34,87%). I due si affrontarono nel rush finale il 14 giugno. Alle urne si presentarono 37.672 (48,43% degli aventi diritto) ovvero 7.008 elettori in meno che al primo turno. I voti validi risultarono essere 36.694, Matteo Bracciali ne ottenne 18.043 (49,17%) mentre Alessandro Ghinelli 18.651 (50,83%) e venne eletto primo cittadino.

L’ultima tornata elettorale

Nelle scorse giornate gli aretini sono stati chiamati al rinnovo del consiglio comunale. Alle urne si sono presentanti in 52.107 (66,96%) ovvero, 7.427 elettori in più rispetto al 2015. Ghinelli si è fermato al 47 per cento delle preferenze mentre Luciano Ralli, sfidante del centrosinistra, al 35,1%.

Tutti i risultati che hanno portato al ballottaggio

Dal 1995 al 1999

Analizzando i dati elettorali degli ultimi 25 anni, emerge come Arezzo abbia vissuto altri due ballottaggi. Un nel 1995 tra Paolo Ricci e Pier Luigi Rossi. Il primo candidato per il centrosinistra e il secondo per il centrodestra. Al primo turno Ricci ottenne il 47,48% delle preferenze mentre Rossi il 34,66%. Al ballottaggio fu Ricci a spuntarla con il 60,85%. Nel 1999 invece, la battaglia che animò la città vide Paolo Nepi (centrosinistra) e Luigi Lucherini (centrodestra) fronteggiarsi fino all'ultimo voto per due turni. Al ballottaggio Lucherini conquistò il 51,56% dei voti diventando il primo sindaco di centrodestra eletto dal dopoguerra fino a quel momento.
 

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