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Bagarre a Sansepolcro: Il Pd attacca Cornioli. Il M5S: "Più sicurezza". Insieme Possiamo sulla sanità

Diventa incandescente la battaglia elettorale per le amministrative di Sansepolcro. Il M5S interviene sul tema sicurezza e sulle possibilità in mano al sindaco, Insieme Possiamo, invece, sulle (poche) speranze di salvare il distretto sanitario...

Diventa incandescente la battaglia elettorale per le amministrative di Sansepolcro. Il M5S interviene sul tema sicurezza e sulle possibilità in mano al sindaco, Insieme Possiamo, invece, sulle (poche) speranze di salvare il distretto sanitario valtiberino, infine il partito democratico passa all'attacco della coalizione capeggiata da Mauro Cornioli. Il dettaglio.

Il movimento 5 Stelle interviene sul tema sicurezza

Molto spesso ci dicono che i poteri dell’Amministrazione comunale sul tema della sicurezza sono molto limitati: questo non è affatto vero, dato che il Sindaco è il principale responsabile della sicurezza dei suoi concittadini.

Sicuramente, la situazione a Sansepolcro si è aggravata dopo che il comando dei Carabinieri di Sansepolcro è stato declassato a tenenza, caso quasi unico in Toscana. L'amministrazione PD non ha mosso un dito per impedirlo, obbedendo agli ordini dall'alto: e questo rende anche l’idea di quanto la nostra città sia attualmente poco considerata sul piano regionale. Il prossimo rischio concreto è quello di perdere anche il Commissariato di Polizia: non possiamo permetterci questo ulteriore taglio, e se avremo l’onore di essere scelti dai cittadini per amministrare Sansepolcro ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché questo non avvenga.

Il Sindaco, secondo noi, può e deve svolgere un ruolo attivo di coordinamento tra le forze dell’ordine presenti, affinché queste siano veramente presenti nel territorio, svolgendo quell’azione di presidio e controllo che è giustamente richiesta da tutti i cittadini di Sansepolcro.

Una città ben illuminata è anche una città più sicura: attualmente invece ci sono tantissime zone di Sansepolcro, sia quelle più centrali che quelle periferiche, che sono completamente al buio (basti pensare alla zona di Porta del Ponte, che per esempio anche ieri sera era completamente all’ombra). Anche in questo ambito, le promesse da parte dell’Amministrazione PD sono state molte, ma è sotto gli occhi di tutti che esse non hanno portato a niente di concreto. Uno dei punti principali del nostro programma è invece quello di dotare Sansepolcro, in ogni zona, di un efficiente sistema di illuminazione pubblica.

Per fare questo, si può ricorrere anche ai Fondi europei, che invece attualmente sono quasi del tutto inutilizzati. Questi finanziamenti si possono richiedere anche per un sistema di videosorveglianza. Ricordiamo che un sistema di videosorveglianza a Sansepolcro era stato realizzato, nel 2009, e anche pagato, ben 80000 euro di soldi nostri: fu poi però bloccato da quelle stesse forze politiche che adesso ne chiedono il ripristino, tra le quali militava anche qualche esponente dell’allora Alleanza Nazionale, che adesso sostiene a fasi alterne il candidato Cornioli insieme a Rifondazione Comunista. Per noi, un sistema di videosorveglianza può essere sicuramente un valido deterrente per i malintenzionati e un utile strumento per le indagini, quindi ne valuteremo attentamente le modalità più efficaci di realizzazione. Tale sistema inoltre, esso può essere utile anche per contrastare gli atti di vandalismo che anche recentemente si sono verificati nel Centro storico, soprattutto nella zona di Piazza Dotti.

Se saremo noi ad amministrare Sansepolcro, ci impegneremo fin da subito per renderla una città più sicura, ben tenuta e più vivibile. Non accetteremo tagli e altre imposizioni dall’alto né sprecheremo altri soldi per opere che sono poi abbandonate ancora prima di entrare in funzione.

Catia Giorni – candidata sindaco

Movimento 5 Stelle Sansepolcro

Insieme Possiamo interviene sul tema del distretto sanitario

Ad oggi le speranze di salvare il distretto sanitario valtiberino sono, purtroppo, davvero poche: da Firenze ci dicono, infatti, che il nostro comprensorio periferico non ha i numeri per mantenere l'autonomia e che quindi, quasi sicuramente, a breve saremo accorpati al Casentino. A quanto pare anche in questo caso saremo dunque costretti a recepire passivamente una soluzione pensata in maniera asettica dall'alto dei vertici regionali; una soluzione che non sembra tenere conto in alcun modo delle peculiarità geografiche e morfologiche del nostro territorio, cioè quelle di una terra di confine, prevalentemente montuosa e piuttosto carente di collegamenti.

Di fronte a questo disegno, da qualche mese anche alcuni comuni, sia valtiberini che casentinesi, si sono mobilitati per cercare di salvaguardare la reciproca autonomia dei due distretti, consapevoli che una soluzione come quella dell'accorpamento creerà necessariamente maggiori disservizi per entrambi.

Nel nostro caso tale timore non nasce da un infondato allarmismo, ma dal fatto che in Valtiberina abbiamo già da tempo sperimentato il principio della centralizzazione - nell'ambito del servizio idrico, in quello dei rifiuti, in quello della manutenzione del territorio, ecc. - e nonostante i tanti propositi (e proclami) non abbiamo mai visto realizzarsi quell'assioma secondo il quale ad un aumento dell'area di riferimento corrisponda un aumento dell'efficienza. E' dunque proprio a partire tale consapevolezza che sentiamo il bisogno di controbattere alle dichiarazioni del direttore dell'ANCI Toscana, Simone Gheri, e del direttore generale dell'ASL, Enrico Desideri, che nei giorni scorsi, nonostante le obiezioni sollevate dai sindaci e dai consigli comunali, hanno continuato a sponsorizzare l'accorpamento tra il distretto della Valtiberina e quello del Casentino.

Possibile che gli abitanti della Valtiberina debbano accettare un binomio con il Casentino quando per ragioni meramente geografiche sarebbe molto più pratico, economico, comodo e sensato ottimizzare le nostre risorse non con Bibbiena ma con Città di Castello e la vicina Umbria? Possibile che le soluzioni più logiche non possano essere contemplate dagli schemi e dalle logiche della politica? Ma soprattutto, dinnanzi al rischio tangibile di vedere saltare il nostro distretto sanitario, dobbiamo anche subire lo smacco di sentire le rassicurazioni di un sindaco che da Scandicci (!), con la stessa tessera di partito di chi ha varato l'attuale riforma sanitaria regionale, ci tranquillizza sul futuro dei nostri servizi sanitari? Francamente ci sembra troppo. Davvero troppo.

Il Pd attacca la coalizione per Mauro Cornioli sindaco

La sbandierata “trasversalità” Marzi-Guerrini si è ri-composta per le elezioni comunali del 2016 sotto la coalizione per Mauro Cornioli Sindaco dopo che, nel lontano febbraio del 2006, entrambi votarono per far cadere la maggioranza che sosteneva il Sindaco Ugolini (come ricordato di recente e con rammarico dallo stesso Guerrini), portando in dote alla città l’Amministrazione Polcri-Marzi, sulla quale gli elettori hanno già espresso il loro giudizio negativo.

Alcuni esempi a sostegno di questa tesi:

- l’isolamento completo di Sansepolcro dai livelli istituzionali di riferimento, come la Regione (per fortuna recuperati dall’Amministrazione Frullani);

- il cambio continuo di Assessori;

- una Comunità Montana priva di qualsiasi idea sul futuro dell’Ente;

- la carenza totale di una visione di sviluppo di vallata.

Oggi questa pretesa trasversalità viene esaltata e giustificata come il superamento di steccati ideologici e politici in favore di una formazione esclusivamente civica. Peccato che ciò sia contraddetto dallo stesso Marzi il quale ha recentemente scritto che lui, all’interno della coalizione, rappresenta il Centro Destra, riferendosi a un concetto politico e ideologico per eccellenza.

E poi, quand’anche fosse (e non è), siamo proprio certi che l’assenza totale del valore politico sia da vantare? Quale forza può avere una maggioranza che non ha un riferimento valoriale chiaro? Su quali basi può operare? Perché se è vero che le buche sulle strade non sono né di destra né di sinistra, è altrettanto vero che la costruzione di un’idea di città e di territorio ha bisogno di un respiro che vada ben al di là delle buche. Cosa si dice in materia di economia e lavoro? E riguardo alle privatizzazioni o ripubblicizzazioni? Come ci si rapporta con i cittadini non italiani? Cosa si dice riguardo all’edilizia e alla cementificazione? Quali misure si prendono in materia di sicurezza? Con chi si può interfacciare? Perché si può bussare indiscriminatamente a tutte le porte ma poi bisogna vedere se, senza un progetto serio e coerente alle spalle, queste porte verranno aperte …

Invitiamo dunque gli elettori a valutare quali garanzie di buona amministrazione e solidità decisionale può dare una simile compagine che non ha nessun collante di matrice politica, intenti programmatici o strategie per il futuro.

Alla luce di quanto avvenuto in questi giorni, a partire dalla presentazione delle liste agli elettori, viene proprio da pensare che i personalismi siano la cifra portante della coalizione per Cornioli Sindaco e che già da oggi si manifestino delle difficoltà di tenuta e condivisione talmente grandi da far venire più di qualche dubbio.

Infine, un’amara costatazione: queste vicende mettono in risalto il marginale ruolo politico dei Democratici per Cambiare che hanno preferito essere contro un progetto solido del quale condividevano in larga misura l’identità per abbracciare un’idea velleitaria e inconcludente.

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