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Bagarre a Palazzo Cavallo. La Maggioranza: "Nessuna crisi. Macrì fuori dalla coalizione"

Per l’opposizione è stata un’evidente falla sintomatica di una profonda crisi all’interno della coalizione di maggioranza. Dall’altra parte dell’aula di Palazzo Cavallo invece tutto è da imputare ad una mancanza di esperienza e da un equivoco...

Per l’opposizione è stata un’evidente falla sintomatica di una profonda crisi all’interno della coalizione di maggioranza. Dall’altra parte dell’aula di Palazzo Cavallo invece tutto è da imputare ad una mancanza di esperienza e da un equivoco.

Lunga giornata per la politica aretina che ha portato i riflettori direttamente sull’aula del consiglio comunale. Dopo lo svolgimento delle interrogazioni, l’assise cittadina si è soffermata nell’analisi della pratica di giunta riguardante la riorganizzazione dell’ente e dei dipendenti. Un argomento di particolare interesse non solo per il dibattito politico, ma anche per quello sindacale, visto lo stato di agitazione proclamato e l'ennesimo tentativo di conciliazione saltato. Sull’argomento è stato il consigliere Francesco Macrì di Fratelli d’Italia a presentare un emendamento con il quale, come sottolinea il leader aretino del partito della Meloni, “viene chiesto un sostanziale rinnovamento del quadro dirigenziale, un maggiore controllo del loro lavoro e delle voci riguardanti il salario accessorio”. In considerazione della proposta del consigliere di FdI, è stata richiesta dalla maggioranza una sospensione di dieci minuti al termine della quale però, è mancata la presenza di alcuni consiglieri per riprendere i lavori. Quattordici in tutto i presenti in aula. Tra gli assenti anche esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia. Il fatto si è ripetuto una seconda volta e, come previsto da regolamento, la seduta consigliare è stata sciolta. Immediate le reazioni da parte dell’opposizione che ha indetto una conferenza stampa per rimarcare come l’episodio accaduto in consiglio comunale "sia una chiara mancanza di unione all’interno della maggioranza di governo". Posizione smentita dalla Lega Nord che chiama ad Arezzo il proprio segretario regionale Manuel Vescovi, il quale afferma “quella di questa mattina, è stata solo un'uscita tecnica, non un'assenza strategica. Rinnoviamo ancora la fiducia al nostro assessore e ai nostri consiglieri che stanno spendendo grandi energie per il cambiamento di Arezzo, un cambiamento che sono certo ci sarà”. Posizione rimarcata anche dai gruppi di maggioranza che fanno eco a Vescovi con un’unica precisazione che riguarda proprio il consigliere Francesco Macrì. “In merito alla seduta odierna del Consiglio Comunale – si legge in una nota dei gruppi di maggioranza - si precisa che la maggioranza continua ad essere costituita dai soggetti politici che, con i loro comportamenti, hanno dato effettivo e leale contributo all'amministrazione ed alle scelte proposte dal Sindaco e dalla Giunta. In ciò il comportamento del solo consigliere Macrí Francesco è risultato palesemente contrario alla politica di maggioranza. Ne deriva la sua personale definitiva uscita dalla maggioranza del governo cittadino, ferma restando, salvo diretta smentita di Fratelli d'Italia, la partecipazione di FdI alla coalizione di governo. La mancanza del numero legale è stata determinata, per i consiglieri della Lega Nord, da motivazioni del tutto contingenti e giustificate. Sono stati piuttosto i consiglieri di minoranza che, con scarso senso istituzionale, pur presenti in aula e con 5 atti di indirizzo da loro iscritti all'ordine del giorno, non hanno risposto alla conta del numero legale impedendo il prosieguo dell'adunanza”.

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