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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Fiorentina / Via Emilia

Azione all'attacco: "No alla cementificazione del parco inaugurato nel 2016"

Le parole di Lucia Cherici: "Il 1° giugno di sette anni fa il taglio del nastro del sindaco Ghinelli e dell'allora vice Gamurrini. Oggi l'amministrazione cambia idea"

Nota da parte di Lucia Cherici, responsabile provinciale di Azione, riguardo l'area verde di via Emilia.

La nota di Azione

Il primo giugno 2016 il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli si vantava della riapertura dell’area verde di via Emilia: “un parco ecologico e Arlecchino”, diceva. Affermava il suo assessore del tempo Gamurrini: “Apriamo convinti di rendere un servizio alle famiglie, ai ragazzi e ai bambini che ne usufruiscono.”

Nel 2023 l’amministrazione Ghinelli cambia idea. E si apre all’ennesimo cantiere delle polemiche perché pare che la giunta Ghinelli progetti di cementificare il Parco di Via Emilia con 400 mq di edificio per la realizzazione di un nuovo Cas, con annessi necessari servizi.

Azione osserva come un Centro di aggregazione sociale di zona, il centro "Fiorentina", sia già collocato sul bastione di San Clemente (accanto al Tennis club). Azione si chiede piuttosto in che condizioni versi il Cas esistente, coperto com'è ancora di vecchi bandoni. Azione crede che sistemare quanto già esistente forse sia meglio che consumare nuovo suolo e comunque si chiede che tipo di intervento si pensa di attuare da parte dell’amministrazione e se non sia meglio che sia attuato sul Cas esistente e si chiede (ancora) soprattutto se questa sia una reale intenzione dell’amministrazione.

I cittadini del quartiere sono molto preoccupati di perdere in tutto o in parte il loro bel parco sul quale nel 2016 l’amministrazione Ghinelli aveva speso soldi cittadini per la sua riqualificazione e non sono di certo contrari alla sua miglioria. I cittadini incontrati dall’assessore sarebbero infatti propensi a suggerire la realizzazione di un piccolo chiosco ristorativo, che sarebbe una soluzione meno invasiva e di minore impatto ambientale.

Azione allora si domanda: interessa al Comune ascoltare la città e trovare alternative percorribili? O il Comune usa i percorsi partecipativi come specchietti per le allodole e poi dirige e determina le opere solo a suo volere?

Azione aspetta, come accade ultimamente in questa città, di vedere i progetti concreti dove sia tenuto di debito conto la voce della cittadinanza; attende di vedere le opere realizzate, piuttosto che ascoltare, ancora, generici proclami e dichiarazioni di intenti.

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