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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Scandalo Coingas. La "rivincita" di Boschi: "Ghinelli farà causa a sé stesso per danno d'immagine?"

La parlamentare del Pd, attraverso facebook, commenta la vicenda riguardante l'azienda ricordando quando un anno e mezzo fa il primo cittadino le puntò contro il dito per il crac Banca Etruria

Un attacco nudo e crudo. Senza tanti fronzoli, duro, diretto.
Arriva direttamente dalla parlamentare, nonché ex ministro alla reforme, Maria Elena Boschi l'ultima presa di posizione politica nei confronti della vicenda Coingas.
Ancora una volta le parole della politica viaggiano attraverso profili e pagine social ed arrivano a destinazione a suon di condivisioni e "like".
 

"Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, risulta indagato per favoreggiamento in una vicenda che coinvolge una importante società partecipata dal Comune - scrive la deputata - Ovviamente, sono sempre stata e resto garantista per cui spero che possa dimostrare di essere estraneo a questa vicenda.
Eppure, faccio fatica a non ricordare gli attacchi scomposti e beceri che Ghinelli mi rivolse per la vicenda Banca Etruria per la quale non sono nemmeno mai stata indagata. Anzi, arrivò a dichiarare che avrebbe promosso un’azione di risarcimento dei danni nei mie confronti a nome della città (ovviamente mai davvero avviata) pur di avere un trafiletto su qualche giornale nazionale. Gentile sindaco, non la ripagherò con la stessa moneta. Per me, si è innocenti sino a sentenza passata in giudicato.
Se lei fosse una persona seria adesso si dovrebbe scusare per come si è comportato in passato. O al massimo fare una bella causa di risarcimento danni a nome della città nei suoi stessi confronti".

Gli attacchi a cui fa riferimento l'onorevole Boschi sono quelli che il primo cittadino le rivolse durante la trasmissione di "KlausCondicio" condotta e trasmessa su YoutTube dal masmediologo Klaus Davi. L'amministratore, in quella stessa occasione, si era detto pronto, dopo il terremoto Banca Etruria e dopo il disastro legato agli obbligazionisti azzerati, ad intentare una causa contro Maria Elena Boschi e il padre Pier Luigi, ex vicepresidente dell’istituto bancario.
Le ragioni? Secondo una perizia, citata allora dal sindaco, l’impatto della vicenda Etruria avrebbe procurato un ritorno d’immagine negativo di milioni di euro.

"Arezzo guastata dalla vicenda Etruria. Farò causa per danno d'immagine"

Ghinelli rincara la dose: "Secondo me profili di responsabilità nei Boschi"

La replica di Maria Elena Boschi giunge dopo un anno e mezzo da quei fatti e coincide in tempismo con la conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Palazzo Cavallo e alla quale hanno preso parte gli esponenti locali del Partito democratico, oltre a Francesco Romizi di Arezzo in Comune, altro gruppo di opposizione in consiglio comunale.

"Sindaco dimettiti", l'opposizione alla carica

"I risvolti della vicenda giudiziaria Coingas li lasciamo alla magistratura, ma quelli politici sono sempre più gravi - sostendono i dem in una nota stampa arrivata al termine dell'incontro con i giornalisti - Avevamo chiesto all’assessore Merelli di chiarire e farsi da parte e anche per il sindaco Ghinelli vale lo stesso teorema, indipendentemente dai risvolti giudiziari. Riguardo Coingas, il sindaco ha intimato a Merelli di fare pressioni sui revisori contabili non compiacenti? E’ arrivato a chiedere la sostituzione di uno di loro? Basta questo per poter sostenere che il comportamento di Ghinelli sia stato sopra le righe, basta questo per chiedere al sindaco di dimettersi.

Al di là degli esiti dei tentativi di Ghinelli, che fortunatamente non si sono concretizzati visto che il parere dei revisori contabili è stato negativo e non ci sia stata alcuna sostituzione dei componenti dell’organo, quello che conta è l’atteggiamento politico del sindaco: un uomo pronto a forzare la mano per proteggere interessi che non sono quelli della comunità che amministra.

Di fronte ad una vicenda di spreco di denaro pubblico Ghinelli avrebbe chiesto la sostituzione dei revisori dei conti che non ravvisavano congruità in quelle consulenze da 440 mila euro. Si tratta di un fatto politicamente grave perché si è cercato di alterare un organo deputato al controllo dei soldi di Coingas, soldi degli aretini".

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