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Assemblea Pd, Gasperini: "Ecco perché ci siamo astenuti"

Una lunga lettera firmata dal portavoce di coloro che si sono astenuti all'assemblea comunale del Pd che ha portato all'elezione di Alessandro Caneschi come segretario. Una lettera che spiega le motivazioni dell'astensione e che indica questa come...

Una lunga lettera firmata dal portavoce di coloro che si sono astenuti all'assemblea comunale del Pd che ha portato all'elezione di Alessandro Caneschi come segretario. Una lettera che spiega le motivazioni dell'astensione e che indica questa come un'occasione non colta, visto che non è stata fatta una scelta unitaria. Ve la proponiamo in forma integrale:

Costruire il futuro significa realizzare solide radici, anche se queste si sviluppano su una bruciante e inaspettata sconfitta. Occorre ripartire dalle idee, dal progetto, perchè abbiamo perso le elezioni ma continueremo

a lavorare per la nostra comunità. Abbiamo perso e non possiamo autoconvincerci che abbiamo fatto tutto bene: molti errori, sottovalutazioni sono stati fatti. Queste responsabilità, come è giusto e trasparente che sia, spettano in primo luogo ad un gruppo dirigente che ha interpretato fino in fondo la vocazione maggioritaria, dentro e fuori il partito.

Riprendiamo, con determinazione e generosità, ad impegnarci per le sfide che ci attendono nel prossimo futuro fino alla scadenza elettorale delle comunali 2020. Le grandi sfide richiedono scelte pensate e condivise.

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, varie concause hanno influito sul risultato, da quelle nazionali fino a quelle locali. Sarebbe sbagliato e inutile addossare le responsabilità esclusivamente alla segretaria

dimessasi o al candidato. Elisa e Matteo non si sono nascosti: a loro va il ringraziamento per

il lavoro svolto e la sensibilità dimostrata. Non ha aiutato la congiuntura nazionale che stiamo vivendo, nè la discussione sorta in campagna elettorale su scelte regionali A livello locale hanno inciso molteplici elementi.

La precedente amministrazione ha governato in un contesto complesso, seppur con risultati importanti realizzati o che vedranno luce nei prossimi mesi, non valorizzati dalla conclusione anticipata della consiliatura: a titolo di esempio, Logge del grano, Teatro Petrarca, Fortezza.

La prolungata vertenza con il personale, come alcune scelte politiche, vedi il grande tema dei servizi educativi e dei servizi pubblici in generale, hanno contribuito a determinare un clima generale. Le primarie eccessivamente anticipate rispetto a quella che è stata la data del voto, non hanno prodotto il positivo effetto di lancio della campagna elettorale. Una sorta di vocazione all'autosufficienza ha pervaso le scelte politiche nella costruzione

della coalizione e non solo. Tutto ciò premesso, nel prendere atto delle dimissioni della segreteria, avremmo ritenuto necessarie per questa fase scelte inclusive e in discontinuità rispetto ai limiti evidenziati da un progetto politico uscito perdente dalle urne. Il senso di responsabilità e la possibilità di costruire una pagina nuova rispetto a tutto ciò che ha determinato l'attuale situazione potevano essere uno stimolo per un progetto di rilancio, di superamento dell'autosufficienza, di rinnovato dialogo a sinistra, di riconnessione del tessuto associativo e culturale della nostra città. Con questo spirito abbiamo visto positivamente il percorso di proposta di una soluzione ampiamente condivisa: esigenza che, emersa già negli incontri dell’Assemblea comunale, è stata rilanciata dal segretario regionale Parrini e promossa dal segretario provinciale Dindalini.

Ci siamo resi disponibili ad assumere responsabilità condivise nell'elezione del nuovo segretario, evidenziando come questo dovesse rappresentare un momento di discontinuità ed interpretare tutte quelle caratteristiche necessarie per ridisegnare metodi, organizzazione e contenuti.

Oggi, non possiamo che prendere atto come questa disponibilità sia stata superata dalla legittima facoltà della maggioranza congressuale di esprimere una propria candidatura in autonomia.

Rimane il rammarico per un’opportunità non colta. Miglior sorte avrebbe probabilmente avuto se avessimo scelto la strada di un dibattito più ampio fuori e dentro il partito prima di arrivare all’elezione del nuovo segretario. Rilanciare il tesseramento, promuovere incontri nel territorio, momenti programmatici: sono alcuni esempi di un lavoro che avremmo potuto fare nel giro di qualche settimana e che ci avrebbe portato ad offrire candidature attraverso un percorso di coinvolgimento non limitato ad un organismo dirigente indebolito da una pesante

sconfitta.

Ad Alessandro Caneschi auguriamo buon lavoro e saremo pronti a sostenerlo nell'attività quotidiana. La nostra astensione non vuole in alcun modo esprimere un giudizio sulle qualità personali di Alessandro, quanto evidenziare un disaccordo di metodo e di contenuto: questa fase doveva vedere una più chiara analisi di quanto è successo e relative responsabilità, promuovere maggiore coinvolgimento ed evidenziare punti di discontinuità, organizzativi e

politici che ad oggi non abbiamo visto. Ci aspettiamo, come DEMOCRATICI E RIFORMISTI che hanno scelto di astenersi, un programma di lavoro chiaro e concreto, una squadra rappresentativa e dinamica che si ponga come priorità la riorganizzazione del partito (rapporto con il territorio, tesseramento, media), un progetto che sappia tradurre e ampliare i contenuti del programma e con cui fare opposizione.

il portavoce Stefano Gasperini

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