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“Articolo Uno” nasce il comitato di Sansepolcro

Si è costituito a Sansepolcro il comitato di “Articolo Uno – Movimento democratico e progressista”. Nel nome e nel riferimento alla Costituzione è contenuto il messaggio fondamentale del movimento. “L’Italia è una Repubblica democratica fondata...

Si è costituito a Sansepolcro il comitato di “Articolo Uno – Movimento democratico e progressista”.

Nel nome e nel riferimento alla Costituzione è contenuto il messaggio fondamentale del movimento. “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, significa riconoscere che il lavoro fonda il patto sociale tra gli italiani e il loro stare insieme. Oggi richiamarsi alla centralità del valore e della dignità del lavoro significa purtroppo prendere coscienza che l’equilibrio sociale sul quale si reggeva la nostra società si è incrinato. I cambiamenti epocali degli ultimi decenni, l’instabilità dei mercati, la maggiore interdipendenza delle economie, rende urgente una riflessione profonda sul nuovo patto sociale che intendiamo adottare. È altresì evidente l’aumento delle disparità sociali, l’eterogeneità delle forme contrattuali di lavoro, l’ampia flessibità di tutti i fattori che concorrono alla produzione, le delocalizzazioni, la diminuzione stessa del lavoro ad opera dell’elettronica, l’informatica e la telematica. In questo senso, basta ricordare come era il nostro tessuto produttivo solo dieci o venti anni fa per comprendere le trasformazioni che sono in atto. Tutto questo determina, da una parte delle opportunità per nuove professioni e attività, nuovi modelli di lavoro e anche uno sviluppo di singoli settori, ma genera dall’altra esclusione, incertezza, indebolimento delle protezioni sociali per i lavoratori atipici.

Nell’epoca della trasformazione digitale siamo chiamati a decidere quale sistema produttivo e di convivenza democratica vogliamo scegliere, quali diritti e tutele per chi lavora, su quale modello di sanità pubblica intendiamo investire, quali prospettive offriamo per i giovani al di là dei semplici slogan. Basta citare il dato che nel nostro paese un terzo dei giovani compresi tra i 25 e 35 anni non studia (perché ha terminato gli studi) e non lavora (perché non riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro). Di quale modernità parliamo se così tante persone, spesso portatori di innovazione tecnologica, vengono private di un futuro? Il nostro paese ha bisogno di concordia e collaborazione, di una concezione diversa di organizzare le energie lavorative e di un sistema educativo e di apprendimento aperto. Questo approccio può essere sostenuto con una redistribuzione della ricchezza prodotta attraverso la progressività e semplificazione dell’imposizione fiscale, con delle proposte concrete per le generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro, offrendo loro la possibilità di esprimere quello che realmente sono e valgono. Per questi temi, riteniamo urgente una costituente che vada al di là del nostro movimento per coinvolgere le forze che si richiamano alla sinistra democratica e ragionevole, i sindacati e le associazioni che condividono questi obiettivi.

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