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Arezzo Possibile: "Una città libera dalla plastica, perché questo silenzio da parte del Comune?"

Il comitato rilancia la proposta per Arezzo "plastic free" e incalza l'amministrazione comunale

Il comitato Arezzo Possibile, dopo aver depositato in Comune una proposta per ridurre il consumo di plastica, rilancia l'esortazione all'amministrazione comunale per una politica "plastic free". Ecco il comunicato.

Pochi giorni fa è stato rinvenuto, ormai senza vita, un esemplare femmina di capodoglio, che si era spiaggiato a Porto Cervo, in Sardegna. Il suo stomaco conteneva 22 kg di rifiuti in plastica! Ecco l’ennesimo grido di allarme che ci arriva dai nostri mari, dove vanno a finire circa il 70% dei nostri rifiuti, in particolar modo le microplastiche e tutti i prodotti in plastica monouso, che consumiamo quotidianamente. Non dimentichiamoci che tutto ciò che finisce nella catena alimentare dei pesci, finisce poi anche sulle nostre tavole.

Per questo motivo, da tempo, in Italia, molti comuni hanno deciso di anticipare la direttiva europea recentemente approvata dall’Europarlamento, partendo già adesso con politiche “green”, perché le risorse della nostra Terra sono ormai giunte al limite, e non possiamo più aspettare altri segnali di allarme, come la morte, causata dalla plastica, delle specie abitanti i nostri mari; la direttiva europea infatti entrerà ufficialmente in vigore solo dal 2021. La proposta per una città “plastic free”, lanciata dal Comitato Arezzo Possibile, non solo prevede la progressiva eliminazione della plastica monouso dagli uffici pubblici, dalle partecipate e dalle scuole, come richiesto dalla direttiva, ma propone una visione più coraggiosa, attraverso l’attuazione di azioni e strumenti concreti, tra cui la progressiva sostituzione dei prodotti in plastica usa e getta anche da tutte le attività ristorative e ricettive del territorio e dagli eventi a tema alimentare, oltre all’attivazione di una campagna informativa ad hoc sul tema, per le scuole di ogni ordine e grado e per tutti i cittadini, residenti e non. Ultimo punto, ma non di minore importanza, l’installazione di eco-compattatori in comodato uso, soluzione già sperimentata in Italia, che porterebbe non solo ad una maggiore tutela dell’ambiente, ma anche ad un notevole risparmio sui costi di gestione della raccolta differenziata e ad un alleggerimento della tassazione sui rifiuti.

Tuttavia, l­­­­­a proposta, che­­­ è stata depositata in Comune a gennaio, non è ancora stata discussa in consiglio comunale.

Greta Thunberg, la studentessa svedese che ha dato vita alla bellissima battaglia contro i cambiamenti climatici a livello mondiale, rivolgendosi ai grandi della Terra, ha usato parole molto forti ma che ben descrivono lo stato di salute del nostro pianeta: “Dovete agire come se la vostra casa stesse andando a fuoco, perché sta davvero andando a fuoco. Non voglio la vostra speranza, voglio vedervi andare nel panico”. Quel fuoco di cui parla Greta ci riguarda tutti! Ma forse quell’onda che il 15 marzo si è riversata sulle strade e sulle piazze d’Europa e di Italia, Arezzo compresa, doveva essere di rifiuti, e non di giovani, perché qualcuno cominciasse seriamente a preoccuparsi e ad agire concretamente.

Ci chiediamo, ancora una volta, a cosa sia dovuto questo silenzio da parte della nostra amministrazione, che così facendo non mostra alcun interesse nel salvaguardare non solo l’ambiente che ci circonda, e che ci chiede aiuto ogni giorno, ma anche la salute dei suoi stessi cittadini, che è imprescindibile da un ottimale stato di salute dell’ambiente.

Ribadiamo che è compito delle amministrazioni comunali veicolare i cittadini verso le buone pratiche, attraverso decisioni che ci porteranno ad un nuovo approccio verso l’ambiente, ad una riduzione dell’inquinamento, ad una sensibilizzazione verso stili di vita ecosostenibili e invitiamo il nostro Comune ad adottare queste pratiche quanto prima, perché non abbiamo un pianeta di riserva. E’ tempo di agire, tutti, subito, anche ad Arezzo!

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