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Area Lebole, il sindaco: "Ordinanza di demolizione non possibile, si può chiedere ripristino della recinzione"

La risposta del primo cittadino è arrivata su interrogazione del consigliere comunale del Pd Alessandro Caneschi che ha chiesto delucidazioni dopo dichiarazioni non chiare da parte di assessori diversi della giunta Ghinelli stante lo stato di degrado dell'area Ex Lebole

Continua il dibattito in città sullo stato di abbandono e di degrado dell'area ex Lebole di fronte alla quale a breve sarà inauguarata una nuova clinica. A portare il tema in consiglio comunale è stato Alessandro Caneschi del Pd che ha interrogato la giunta sulla vera condizione in cui si torva la pratica dell'area di proprietà di privati, la famiglia Carrara, che sembra aver fermato ormai da lunghi mesi ogni colloquio con l'amministrazione per procedere con il progetto di nuova destinazione di quello che un tempo era uno degli stabilimenti più altamente produttivi di Arezzo.

Nel campanello ormai semi distrutto ci sono ancora impressi i cartellini di due cognomi, quello dei Lebole. e quello dei Marzotto. Il motore che tirava su la sbarra di ingresso del cancello centrale è ancora lì, malconcio. 

“Tra le dichiarazioni dell’assessora Francesca Lucherini e quelle dell’assessore Marco Sacchetti emerge una profonda contraddittorietà - ha detto Caneschi - Per la prima ci siamo quasi, per il secondo prevale la preoccupazione e di convenzioni non se ne parla. Sono 6 anni che il sindaco Ghinelli si è insediato e l’area resta nel degrado. A breve sarà aperta nei pressi anche una clinica privata e affacciandosi dalle finestre i degenti potranno ‘ammirare’ questo panorama. Qual è la reale situazione e quali sono le intenzioni della proprietà e dell’amministrazione”?

“Che non sia un bello spettacolo siamo tutti d’accordo – ha rilevato l’assessore Francesca Lucherini – ma io sono sempre stata ottimista. Parliamo pur sempre di un’iniziativa privata ma posso dire che il Comune ha fatto tutto ciò che era nella sua competenza, dal rilascio dei permessi a costruire alla stesura della convezione. Spero che la situazione si sblocchi presto. A oggi non registriamo invece criticità sul terreno della sicurezza”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha poi preso la parola: “ho dovuto prendere atto che gli edifici della ex Lebole non insistono sulla viabilità pubblica e dunque non ci sono i presupposti giuridici per intervenire su di essi con un’ordinanza, ad esempio, di demolizione. Si può imporre semmai un ripristino della recinzione per evitare che l’area diventi sede di rifugio notturno. Temo che questo brutto biglietto di visita ancora resterà per un po’ di tempo, al netto degli sviluppi futuri: quest’apparente inerzia, infatti, potrebbe essere interpretata come una volontà di cessione dell’area”.

In settimana era stato il consigliere del gruppo misto Bardelli a chiedere eventuali azioni sulla proprietà per ripristinare il degrado della zona che manca ormai dai 20 anni.

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