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Approvata legge sicurezza delle cure. Mattesini: "Così superata la medicina difensiva"

E’ stata approvata dal Senato la legge sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale titolata "Disposizioni in materia di sicurezza della persona assistita e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”...

E’ stata approvata dal Senato la legge sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale titolata "Disposizioni in materia di sicurezza della persona assistita e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.

“La nuova normativa risponde alla necessità di ricostruire quel patto di fiducia tra pazienti e operatori e organizzazioni sanitarie, riducendo l’enorme contenzioso fra pazienti, medici e aziende ospedaliere per danni provocati nell’ambito delle prestazioni sanitarie. Oggi ci sono oltre 300 mila cause legali per risarcimenti. Lo scopo della legge è anche quello di dare tempi certi ai risarcimenti a favore dei pazienti ma evitando fenomeni distorsivi”, commenta la senatrice Donella Mattesini, sostenitrice del provvedimento.

Ma c’è di più. “Fino ad oggi la cosiddetta ‘medicina difensiva’, cioè la quantità enorme di esami che i medici prescrivono per tutelarsi, costa allo Stato intorno a 13 miliardi di euro l’anno, più di un decimo della spesa sanitaria complessiva – spiega Mattesini – con questo provvedimento si volta finalmente pagina, perché si tengono insieme due aspetti inscindibili: la sicurezza delle cure e la responsabilità professionale degli operatori sanitari.”

Come garantire l’appropriatezza delle cure?

“Con una nuova organizzazione e con un cambiamento culturale. Con la riorganizzazione del rapporto tra ospedale e territorio, degli standard di assistenza ospedaliera, dell’accesso al pronto soccorso e dell’assistenza territoriale. Ma anche con una diversa governance dei processi organizzativi e gestionali interni alle strutture, rafforzando l’azione di monitoraggio. C’è poi l’aspetto culturale che passa da un rinnovato rapporto tra l’operatore e il paziente. Il tempo dedicato al paziente è elemento centrale per l’appropriatezza delle cure. Curare vuol dire accogliere, ascoltare, conoscere. Una visita medica non può essere eseguita come all’interno di una catena di montaggio.”

Ma cosa cambia per pazienti e operatori?

“Con la nuova legge si responsabilizza tutta la ‘filiera della salute’, dallo specialista al medico di famiglia, dalla struttura ospedaliera fino all’assistenza territoriale e domiciliare. Sia delle strutture pubbliche che private e convenzionate. Si istituisce un Centro per la gestione del rischio e del paziente e un Osservatorio che ha il compito di monitorare le buone pratiche e la formazione del personale. Inoltre si introduce una pubblicità dei dati di ogni struttura sanitaria e si favorisce l’accesso dei pazienti alla documentazione. Insomma si garantisce trasparenza e si accorciano le distanze tra erogatori e fruitori del servizio sanitario, nell’interesse di tutti, pazienti, professionisti e strutture”.

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