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Angelo Rossi resiste e resta in maggioranza

Preciso come un orologio svizzero, anzi preciso come un radicale. Così dopo due giorni dal consiglio comunale che ha visto l'approvazione dell'atto di indirizzo sulla teoria gender, contro l'accattonaggio molesto ed il rifiuto di aderire...

Preciso come un orologio svizzero, anzi preciso come un radicale. Così dopo due giorni dal consiglio comunale che ha visto l'approvazione dell'atto di indirizzo sulla teoria gender, contro l'accattonaggio molesto ed il rifiuto di aderire nuovamente alla rete Ready, Angelo Rossi ha deciso che resterà nella maggioranza e questo nonostante la sua visione, praticamente opposta su questi temi. Angelo Rossi, eletto nelle fila della lista civica OraGhinelli, aveva manifestato tutto il suo disappunto nel corso del consiglio comunale di lunedì, con un duro intervento, facendo appello ai suoi colleghi della maggioranza perché non lo lasciassero solo come ultimo baluardo del pensiero liberale.

Aveva detto di prendersi due giorni per riflettere se restare in maggioranza, così ha fatto, decidendo alla fine di non uscire dal gruppo di OraGhinelli, con il suo ruolo che lo ha sempre contraddistinto di contrappeso, perché tra i banchi della maggioranza non prendano il sopravvento le posizioni reazionarie.

Dichiarazione del consigliere comunale Angelo Rossi (Ora Ghinelli)

In queste quarantott’ore ho ricevuto decine di messaggi e telefonate di sostegno che mi hanno aiutato a maturare questa importante decisione, ma le cose che hanno pesato maggiormente sono la mia convinta adesione fin dal principio al progetto civico di Alessandro Ghinelli e il comportamento tenuto del gruppo consiliare della lista civica Ora sia in fase di voto che successivamente.

Sono ben quattro i consiglieri del gruppo Ora che hanno preso le distanze dalla controversa mozione sulla cosiddetta “teoria gender” e che voglio ringraziare uno a uno per il loro supporto: il voto contrario del capogruppo Giovanni Bonacci e i due non-voto, rafforzativi del no, della consigliera Donata Pasquini e del consigliere Giovanni Romanini. Proprio a dimostrazione che quello del gruppo consiliare Ora è stato un vero voto di coscienza che rende onore alla natura civica degli eletti rispetto al resto della maggioranza che ha votato compatta pur con qualche mal di pancia inespresso.

Ho valutato anche che una mia fuoriuscita porterebbe solo a un indebolimento di quella componente civica, moderata e liberale, che ha sostenuto contribuendo in maniera determinante alla vittoria del progetto civico di Alessandro Ghinelli, Sindaco della Città e alternativo al sistema PD, spostando di fatto il baricentro politico di questa maggioranza verso una destra reazionaria con la quale si può e si deve dialogare, collaborare e progettare insieme per il bene e il cambiamento di questa città devastata da 9 anni di cattiva amministrazione, ma con la quale bisogna mostrarsi fermi e risoluti quando si vanno a intaccare diritti civili e libertà individuali.

I cittadini ci chiedono a grande voce di rispettare quanto abbiamo promesso in campagna elettorale: maggiore sicurezza, combattere il degrado, operare un rilancio economico e una rivoluzione della macchina amministrativa. Per questo siamo stati eletti, votati e sostenuti e su questo ci dobbiamo concentrare.

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