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Ancora un crollo nel tetto di eternit della ex Toscana Tabacchi. Mugnaini: "Pericolo estremo, a 300 metri c'è la scuola"

Il consigliere comunale di Bucine Jerry Mugnaini interviene sulla questione dello stabilimento ex Toscana Tabacchi dopo l’ultimo crollo di parte della copertura del tetto avvenuto il 20 marzo scorso. I residenti della zona hanno raccontato come...

Il consigliere comunale di Bucine Jerry Mugnaini interviene sulla questione dello stabilimento ex Toscana Tabacchi dopo l’ultimo crollo di parte della copertura del tetto avvenuto il 20 marzo scorso.

I residenti della zona hanno raccontato come il 20 marzo scorso alle 22 circa abbiano sentito un forte boato provenire dallo stabilimento, segno di come un’altra traversina abbia ceduto. Nell’ultimo anno e mezzo si sono registrati 3 crolli parziali della copertura in eternit dell’edificio e ciò non fa altro che allarmare sempre di più la cittadinanza, la quale si sente ormai inerme difronte a questa situazione; ricorderei anche che a seguito di una interrogazione in comune da me presentata e di un provvedimento analogo in Regione venne emessa ordinanza sindacale in data 3 ottobre 2016. Beh credo sia il momento di dare esecuzione a quell’atto e comunque emanare ogni provvedimento necessario ed urgente per l'immediato ripristino e soluzione del problema. Venerdì scorso al teatro di Ambra, si è tenuto un importante e partecipato incontro sul tema dell’amianto organizzato dall’Associazione per la Valdambra con la partecipazione della Proloco di Ambra; nell’incontro è emerso come la situazione di estremo pericolo esistente al centro nella frazione di Ambra sia ormai pienamente conosciuta e compresa dalla cittadinanza locale la quale chiede invano ormai da anni una soluzione a questa vicenda. Bisogna ricordarsi come in prossimità dell’edificio sono presenti numerose civili abitazioni, oltre ad alcune aziende del territorio; la cosa più preoccupante è che a soli 300 metri dalla struttura sorge il polo scolastico della Valdambra dove ogni giorno vanno i nostri bambini. Ho il dovere di dire che il ripetersi di tali eventi dimostra come la situazione sia tutt’altro che sotto controllo da parte delle autorità pubbliche; quest’ultime inoltre non sembrano occuparsi della vicenda con quella attenzione e solerzia che sarebbe doverosa data la gravità della situazione. Senza mezze parole, si può affermare che qui è in gioco la salute pubblica dei nostri concittadini e cioè il più importante diritto di ognuno di noi; le istituzioni, intese nel senso più ampio del termine, devono intervenire a garanzia della comunità. E’ palese ormai a tutti come in quel complesso industriale sia tuttora pericolante l’intera copertura a seguito di un fenomeno di sfaldamento determinato dall’abbandono ormai ultradecennale dell’edificio stesso. Pacatamente faccio presente che non è soltanto la presenza dell’amianto, il solo pericolo esistente in quel sito industriale; risulta infatti dai verbali redatti dal corpo forestale dello Stato a seguito del sequestro dell’intera area avvenuto nel 2013, come all’interno dell’edificio versino in totale stato di abbandono bidoni di acido, soda caustica, materiali oleosi e derivanti dalla raffinazione del greggio, imballaggi contaminati da sostanze infiammabili ed altamente volatili, fanghi industriali ed altre sostanze tossiche derivanti dal ciclo produttivo. Vi sono altresì, sempre secondo quanto comunicato dal nucleo operativo della forestale, tonnellate di materiali isolanti e plastici, lana di vetro, imballaggi e polveri di natura varia oltre ad apparecchiature elettriche di vario genere, circa 10.000 chilogrammi di sottoprodotti del tabacco e numerosi pozzi a cielo aperto completamente incustoditi. Occorre intervenire al più presto.

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