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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Affreschi di Piero, Maratonina, rischio idraulico, Arezzo Fiere e PUMS. Le interrogazioni in consiglio

Gli Affreschi di Piero della Francesca, le problematiche denunciate dagli organizzatori della Maratonina e della Scalata al Castello, rischio idraulico ed il PUMS. Sono solo alcune delle interrogazioni portate in aula dai consiglieri comunali...

Gli Affreschi di Piero della Francesca, le problematiche denunciate dagli organizzatori della Maratonina e della Scalata al Castello, rischio idraulico ed il PUMS. Sono solo alcune delle interrogazioni portate in aula dai consiglieri comunali

Paolo Sisi del Pd nella prima interrogazione della giornata ha posto la questione delle casse di espansione: “se alcune di esse sono completate, ad esempio quella sul Castro, tale bacino non è più pericoloso. O lo è meno di prima. Non è il caso di rivedere il regolamento urbanistico sulle zone a rischio idraulico, per le aree a valle delle casse di espansione per consentire maggiori interventi edilizi per i fabbricati lì ubicati?”.

“Di fatto – ha replicato il sindaco Alessandro Ghinelli – le casse di espansione riducono il rischio idraulico per le esondazioni con tempi di ritorno brevi. Non eliminano il rischio cosiddetto duecentennale, che è quello che come sappiamo desta le maggiori preoccupazioni. Gli uffici comunali dovranno valutare se, da un punto di vista normativo, potrà essere ridotta la classe di rischio idraulico nelle zone a valle, in funzione delle opere realizzate”. Claudia Maurizi del Pd ha fatto riferimento alle recenti dichiarazioni degli organizzatori di Maratonina e Scalata al Castello: “la frase che abbiamo sentito di più è stata: siamo stati trascurati. Si tratta di due eventi che fanno da traino a tutto un movimento sportivo e che danno visibilità ad Arezzo. Più in generale, emerge la problematica del turismo sportivo, c'è una programmazione per intercettarne i flussi? Il prossimo anno il Comune di Arezzo dovrebbe candidarsi per ospitare una importante manifestazione di atletica che porta migliaia di persone fra atleti e pubblico”.

“Quando ci è stato chiesto il patrocinio per la Maratonina – ha sostenuto l'assessore allo sport Lucia Tanti – non abbiamo avuto problemi a concederlo. Se si chiede però un patrocinio e dopo pochi giorni si richiede personale comunale per il sabato e il lunedì, siamo fuori da questa richiesta. Doveva essere fornita la collaborazione organizzativa. Se è stato chiesto il patrocinio, noi ci siamo mossi nell'ambito giuridico di questo perché per questa amministrazione è fondamentale il rispetto delle regole. Non era possibile fornire personale comunale il sabato e il lunedì per motivi assicurativi. Il turismo sportivo porta ad Arezzo 24.000 presenze all'anno, sono dati del Coni, per non rimanere nel campo delle buone intenzioni lavoreremo con le categorie economiche per consolidare e implementare questi dati”.

Francesco Romizi di Arezzo in Comune: “su facebook ho letto un post del vicesindaco Gamurrini dove viene sostenuto che il Pums è un veicolo con le quattro frecce attive, fermo al 2009. In realtà la Giunta precedente lo aveva approvato. L'approvazione in Giunta del Pums è sufficiente per partecipare ai bandi regionali. Ad esempio, proprio perché avevamo fatto questo passo di adozione, abbiamo ottenuto finanziamenti per le piste ciclabili, punto qualificante del Pums. Perché Gamurrini si è lanciato in simili affermazioni? Intende questa Giunta portare a conoscenza dell'aula il lavoro di analisi sui flussi di traffico della precedente amministrazione?”.

“Se Gamurrini ha parlato in questi termini – ha risposto il sindaco Alessandro Ghinelli – ha detto che un Pums esiste ma è fermo. Personalmente sul Pums necessitano alcune puntualizzazioni. Il lavoro messo a punto dall'amministrazione precedente discende dal lavoro di una società esterna svolto nel 2006. Sono dunque rilevazioni di qualche anno fa e aggiornati dagli uffici comunali nel 2009. Quello che manca è l'indagine cosiddetta origine-destinazione, cioè i dati sulle strade che la gente percorre per andare al lavoro o svolgere qualsiasi attività. Quella domanda di traffico del 2006 va dunque aggiornata, incentrandola non tanto sui passaggi ma sulle abitudini: sulla base di questo sarà possibile disegnare il nuovo schema del piano del traffico. Ma con due novità: la diversa utilizzazione del parcheggio Baldaccio sul quale stiamo lavorando per acquisirlo in maniera conveniente, e realizzare opportuni collegamenti con il centro cittadino, tema che il vecchio piano urbano della mobilità aveva trascurato: e la chiusura dell'anello tangenziale a nord, un'infrastruttura che completi la tangenziale per allentare la presenza veicolare nel semi-anello esistente. Solo questi due elementi portano a una revisione forte di qualsiasi piano pregresso. Quello precedente è dunque interessante ma non esauriente, contiene dei numeri da cui magari partire per andare oltre. Per diventare strumento di pianificazione territoriale, il piano dovrà passare dal Consiglio Comunale”. Paolo Lepri (Movimento 5 Stelle): “viene paventata la chiusura della basilica di San Francesco al culto dal 2017 e l'abbandono della città da parte dei frati francescani. Che fine farà la fruizione delle opere di Piero della Francesca, peraltro oggetto di una querelle? Il presente e il futuro della basilica dovrebbero essere garantiti a vantaggio di tutti, gli affreschi non dovrebbero essere solo una macchina per fare soldi”.

“Nell'ultimo colloquio con sua eccellenza il vescovo – ha sostenuto Alessandro Ghinelli – ho colto che questo rischio di abbandono dell'ordine francescano non è effettivo. C'è il problema della fruibilità della cappella Bacci da parte degli aretini. Ho a tale proposito convocato a palazzo comunale il direttore del polo museale toscano proprio per parlare qui sul tema degli affreschi di Piero in San Francesco. È un nodo essenziale in vista del prossimo anno, 600 anni dalla nascita di Piero della Francesca e anno santo. Papa Francesco lo ha dichiarato tale e ha specificato che va celebrato non solo a Roma ma anche nelle diocesi. Il vescovo di Arezzo ha destinato al pellegrinaggio la cattedrale e San Francesco. Non c'è dubbio che attualmente quest'ultima non è compatibile con l'afflusso preventivato di pellegrini. La mia proposta allora è che, per lo meno per il 2016, si rimuova l'accesso a pagamento per quella chiesa perché tutti devono essere liberi di entrare, assistere al culto e vedere gratuitamente gli affreschi. Cosa avverrà dopo il 2016? Auspico qualsiasi soluzione che tenga conto della compatibilità tra esigenze di culto ed esigenze culturali. Capisco che un numero eccessivo di persone dentro la cappella cozzi con l'esigenza di conservazione del bene, ma possiamo pensare a un percorso obbligato con un conta-persone da installare in chiesa e che consenta di tenere monitorata sempre la situazione”.

Ancora Francesco Romizi sui lavori in Guido Monaco: “la riqualificazione fra piazza Guido Monaco e stazione, concepita dalla precedente amministrazione, prevedeva allargamento marciapiedi, riduzione stalli autovetture, piste ciclabili e alberature. Le piste ciclabili limitrofe, via Crispi e via Petrarca sono molto usate. Molte dichiarazioni fanno paventare una modifica a tale progetto con l'eliminazione della funzione ciclabile. Ho letto anche di uno slittamento dei lavori”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “sì, ci sono modifiche al progetto: abbiamo voluto non tanto penalizzare la pista ciclabile ma dare più respiro alla parte pedonale. Inoltre non era stato pensato che questo asse ottocentesco finisce a San Francesco e non in piazza Guido Monaco. Per cui le modifiche che abbiamo voluto fare sono funzionali a uniformare l'assetto visivo lungo tutta questa direttrice. Così si riconquista un asse, non inserendoci a forza una pista ciclabile. È un elemento estetico che questa città si merita. Arezzo è città d'arte e per renderla più bella occorre fare riferimento a questo elemento estetico ogni volta che si prende una penna in mano”. Paolo Lepri (Movimento 5 Stelle): “abbiamo appreso che nella trasferta a New York il sindaco era accompagnato da 9 vigili urbani. Non esiste alcun atto di spesa: dunque perché 9 dipendenti erano in missione per il Comune di Arezzo ma hanno affrontato il viaggio per conto proprio?”.

“Devo invertire i termini della questione – ha precisato Alessandro Ghinelli – sono stati 9 vigili a chiedermi di accompagnarli. Il viaggio era programmato da tempo, ben prima di giugno. Sono andato a spese mie, come loro: è una forma di generosità per la quale chiederei addirittura un plauso per i vigili che hanno voluto attuarla”.

Francesco Romizi (Arezzo in Comune): “con i lavori della Fortezza sono emersi tesori impensabili, dalle chiese antiche alle ville romane. Sono state organizzate visite guidate nei mesi scorsi. Ora un assessore ha dato disposizione di interromperle. Si è tolto altresì alle guide locali un'opportunità di lavoro”.

“Le visite sono state interrotte – ha dichiarato l'assessore Marcello Comanducci – perché l'atto della precedente amministrazione che le disciplinava, le aveva aperte praticamente a chiunque. Se tutta la città avesse visitato la Fortezza durante i lavori, avremmo tolto appeal all'inaugurazione e al manufatto completato. Siamo a pochi mesi dalla fine del cantiere, ci è parso naturale stoppare questo pellegrinaggio continuo che per un cantiere pareva inopportuno”. Francesco Macrì (Fratelli d'Italia-Alleanza per Arezzo): vorrei capire i criteri che hanno portato alla nomina di Michele Morelli quale rappresentante del Comune in Arezzo Fiere e Congressi. Stimabile ma politicamente esposto, dall'Idv al legame con l'ex consigliere regionale Marco Manneschi, al suo impegno nel centro-sinistra. Esprimo perplessità non tanto perché sono valorizzati esponenti della società civile ma perché sono scelti per incarichi non di vigilanza o controllo ma di sotto-governo. L'esperienza recente di Morelli in Fidi Toscana, membro del comitato esecutivo e nominato dal governatore Enrico Rossi, non è stata esattamente edificante. Fidi Toscana, prima di Morelli, era in netto attivo poi ha cominciato ad accumulare perdite enormi. Se il profilo tecnico era trovare un risanatore del centro affari, la scelta è caduta su un esponente che mi pare poco adeguato. Più in generale: cosa si vuole fare di Arezzo Fiere e Congressi. Va bene fare pagare le imposte, fare rispettare le regole ma poi perché non si sottoscrive l'aumento di capitale? Dobbiamo riflettere: Arezzo è stata spogliata di tutte le aziende speciali, non abbiamo più la gestione diretta di alcun servizio. Perdere anche Arezzo Fiere, strumento importantissimo di promozione economica e turismo congressuale sarebbe grave. Oggi non ci sono più banca e provincia, due enti che facevano da collettori. Restano questa amministrazione e la Camera di Commercio: spero che non mollino gli ultimi scampoli di sovranità che abbiamo. Il limite della struttura è sempre stato che il Comune non ha mai potuto esprimere una politica incisiva, quella necessaria per contare di più”.

Alberto Merelli – ha precisato il sindaco – ha nominato Michele Morelli su mia indicazione. La posizione del Comune di Arezzo su Arezzo Fiere è chiarissima. Abbiamo l'11%, come la provincia, il socio di maggioranza è la regione che ha finanziato il recente ampliamento. Il Comune non può fare a meno di quella struttura e del suo auditorium. Vogliamo trarre per quanto possibile vantaggio dalla sua esistenza. Ciò che non può fare è non richiedere l'Ici, come fanno gli altri Comuni per i centri congressuali. Mi pare che questo sia stato compreso pure da Arezzo Fiere e la polemica si è sopita. Il Comune ha fatto di tutto per alleviare una mazzata, spalmando il debito Ici su otto anni, il massimo che ci era consentito. Per valorizzare la presenza di Arezzo Fiere bisogna rinnovare le sue leve manageriali. Facciamo caso: spenti i riflettori su Oro Arezzo, Agritour e Forum Risk, è il deserto. Occorre cambiare politica e dunque il management. Il Comune di Arezzo non ha nominato alcun rappresentante del Comune finché il presidente Rossi non ci ha dato l'assicurazione che la gestione di Arezzo Fiere costituisce un problema. Solo dopo che il problema era sentito dal socio di maggioranza relativa, il sindaco Ghinelli ha agito. Il mandato dato a Michele Morelli è capire perché si è arrivati a questa situazione. Ma il problema è anche nella struttura. L'auditorium stesso è una bella sala dalla quale non si può accedere alla parte espositiva. L'architettura è nata male funzionalmente e deve essere modificata”.

Alessandro Caneschi (Pd): “negli ultimi mesi assistiamo a un aumento dei fenomeni criminali. Vogliamo capire quali azioni mette in atto questa amministrazione. Peraltro lo stato di agitazione della PM che presidia il territorio è un ulteriore elemento critico. È vero che nell'ultima riunione in prefettura il sindaco non era presente e non aveva delegato nessuno a parteciparvi? Non è opportuno dedicare maggiore attenzione a questo tema al di là delle enunciazioni in campagna elettorale?”.

L'assessore Barbara Magi: “sono stata venerdì 16 ottobre a una riunione tecnica sulla sicurezza, se il consigliere si riferisce alla riunione del 9 ottobre a cui non ho partecipato, essa non era il comitato ordine pubblico ma un'occasione per sottoscrivere un protocollo per l'installazione di telecamere tra prefettura, forze di polizia e associazione tabaccai. Il Comune era invitato alla firma per un atto di cortesia. Il 16 ottobre è invece cominciata una collaborazione per le apparecchiature di videosorveglianza. Abbiamo mappato tutte le telecamere e ragionato su come integrarle e attivarle. Pionta, ex Standa e Campo di Marte: lo abbiamo considerato un triangolo sul quale riunire un comitato per l'ordine e la sicurezza ad hoc. Intanto l'ipotesi di usare le strutture al Pionta per accogliere migranti è stata scongiurata grazie all'impegno del sindaco che ha convinto di ciò il prefetto”.

“Sulla videosorveglianza – ha aggiunto il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – posso dire che il sistema del Comune è abbastanza scollegato, alcune telecamere si reggono sulla adsl, altre sulle fibre, alcune risultano con qualità di immagini scarse, non si legge una targa a 10 metri. Vogliamo razionalizzare il sistema, la tecnologia si evolve. Una volta messo sotto un'unica forma il sistema ci sarà una fase di implementazione, con possibilità per i privati di installare telecamere e agganciarle alle nostre. Nella variazione di bilancio ci saranno 30.000 euro da destinare a queste operazioni”.

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