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Affido: la controriforma Pillon discrimina donne e bambini ed espone i figli ai genitori violenti

Il disegno di legge del senatore leghista Pillon rappresenta una vera e propria controriforma dell'istituto dell'affido. Le donne dell'associazione Towanda - Dem di Arezzo hanno quindi organizzato un'iniziativa per lunedì 24 settembre, con inizio...

Il disegno di legge del senatore leghista Pillon rappresenta una vera e propria controriforma dell'istituto dell'affido. Le donne dell'associazione Towanda - Dem di Arezzo hanno quindi organizzato un'iniziativa per lunedì 24 settembre, con inizio alle ore 17, nei locali dell'hotel Minerva. Interverrà l'avvocata Giovanna Ruo, docente universitaria, esperta di diritto familiare e minorile e Presidente Associazione "In-Cammino".

"Il disegno di legge Pillon - commenta Towanda-Dem - è in aperto contrasto con le Convenzioni Internazionali sottoscritte anche dall'Italia e rappresenta una pericolosa deriva etica e civile. Discrimina infatti donne e bambini e vanifica i progressi ottenuti sul tema della tutela delle persone dalla violenza".

Il disegno di legge Pillon "spezza in due la vita dei bambini, togliendo loro sicurezze e serenità. Non viene tenuto in nessun conto dell'età, del bisogno della presenza della figura materna nella tenera età, né del bisogno di autonomia nella fase adolescenziale. Viene violato il diritto all'ascolto del minore come sancito dalla convenzione sui diritti del fanciullo del 1989. Viene introdotto il riconoscimento della PAS (Alienazione Parentale) che è disconosciuta a tutti i livelli dal mondo medico-scientifico. Introdurre la PAS vuol dire, ad esempio, che tutte le paure dei bambini vittime di violenze, abusi, che di conseguenza mostrano rifiuto verso il genitore indicato come violento, sono valutate pregiudizialmente e automaticamente, come espressione di alienazione, causata dalla manipolazione dell'altro genitore, nella quasi totalità la madre. Viene previsto l'allontanamento coatto del bambino che si rifiuta di stare con un genitore, collocandolo in una Comunità. Viene previsto l'obbligo del ricorso al Mediatore Familiare, gratuito il primo incontro e poi a totale carico dei genitori. Viene eliminato l'assegno di mantenimento in favore del genitore economicamente più debole, questione che non tiene conto dei genitori che non hanno un lavoro o che magari vi hanno rinunciato per la famiglia o che ha un reddito inferiore".

L'associazione Towanda Dem evidenzia altri elementi negativi e pericolosi della controriforma Pillon. "Prevede l’obbligo della permanenza ‘paritetica' del figlio fra i due genitori indipendentemente dalla situazione che ha portato alla separazione. Questo rischia di far deflagrare il conflitto anche nelle separazioni consensuali, dove l'esercizio del diritto alla permanenza diventerà termine di minaccia e ricatto ad ogni scontro, dissapore o equivoco tra ex coniugi. Stabilisce poi la 'soglia minima di permanenza' in 12 giorni al mese, compresi i pernottamenti, sotto la quale non si può scendere. Tale soglia può essere superata solo in caso di comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica del minore. Quindi non basterà la condanna per violenza o abusi ma il Giudice dovrà anche rilevare un comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psicofisica del bambino. Quando poi si parla di violenza o abuso sessuale, bisognerà attendere una sentenza passata in giudicato e quindi 3 gradi di giudizio e lunghi anni di dure e pesanti accertamenti processuali. Quindi anche ai figli vittime di violenze (fisiche, psicologiche, sessuali, assistita) viene imposto di frequentare il genitore violento, in nome della 'bigenitorialità'".

Towanda-Dem sottolinea infine che "il disegno di legge Pillon prevede che chi non ha la possibilità di ospitare il figlio in spazi adeguati non ha il diritto di tenerlo con sé nei "tempi paritetici". Il corto circuito normativo è evidente: il genitore più povero rischia di perdere anche la possibilità di vedere il figlio. Infine se la casa viene, in modo del tutto eccezionale, assegnata ad uno dei due genitori, costui deve versare all'altro una 'indennità di occupazione' che però, sarà soggetta a tassazione. Fino ad oggi la legge prevede che il Giudice debba tener conto del valore dell'assegnazione nella regolamentazione dei rapporti tra genitori. Con questa proposta di legge invece ci sarà un passaggio di denaro e, dunque, nuove tasse".

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