Sarebbe opportuno che il Governo Renzi, facesse subito chiarezza su quanto sta accadendo ad Arezzo, dove un gruppo di cittadini ha avuto la sospensione della fornitura di acqua. Quanto si è verificato in queste ore è un fatto grave, se non gravissimo perché negare un bene fondamentale come l'acqua è qualcosa di inumano.Infatti la legge vigente non prevede distacchi ma solo una limitazione dell'erogazione. Sono vicino ai cittadini colpiti e al Comitato Acqua Pubblica di Arezzo che sta portando avanti una lodevole battaglia di "obbedienza civile": la presunta morosità è un fatto tutto da accertare" lo dichiara Samuele Segoni, deputato toscano di Alternativa Libera annunciando di aver presentato un'interrogazione scritta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui si chiedono spiegazioni e una risoluzione della vicenda che ha colpito i cittadini che hanno omesso il pagamento della quota relativa alla remunerazione del capitale investito, quota (che varia tra il 10 e il 13%) non più esigibile per effetto del referendum del Giugno 2011, il cui esito è stato recepito nel D.P.R. n.116 del 18 luglio 2011.

"Desta particolare sconcerto - aggiunge Segoni- la tempistica dell'azione del gestore: infatti in contemporanea alla Camera dei Deputati sta andando in scena lo stravolgimento della legge di ripubblicizzazione del servizio idrico, che di fatto permetterà di lucrare sull'acqua come prima e più di prima, in barba al referendum del 2011.

È evidente un'accurata orchestrazione dietro a queste mosse, con il governo che disbriga le pratiche di chi lucra su un bene comune" conclude.