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8 marzo, Veneri: “Formazione, prevenzione, certezza della pena. Così combattiamo la violenza sulle donne”

Approvata dal consiglio regionale la mozione di FdI con gli emendamenti della consigliera Rosignoli (Pd): “Promuovere il numero verde 1522, rafforzare l’assistenza sanitaria e il supporto psicologico alle vittime di abusi e ai loro figli”

“Formazione, prevenzione, informazione e certezza della pena. Così combattiamo la violenza sulle donne” dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri la cui mozione contro la violenza sulle donne, è stata approvata in consiglio regionale con gli emendamenti della consigliera del Pd Elena Rosignoli.

“Vogliamo impegnare la Regione a continuare a promuovere il numero verde 1522 antiviolenza, con campagne pubblicitarie in radio, tv, social media, campagne informative sui mezzi pubblici, in scuole, università, supermercati, centri sportivi, prevedere la stampa del numero 1522 negli scontrini fiscali degli esercizi commerciali; rafforzare la prevenzione, l’assistenza sanitaria ed il supporto psicologico alle donne vittime di abusi e ai loro figli; sostegno ai soggetti che gestiscono Centri anti violenza e Case rifugio, occupandosi della presa in carico delle vittime di tali reati, nonché dedicare maggiori risorse ai progetti di recupero degli uomini maltrattanti; sollecitare una formazione specifica per forze dell’ordine, giudici, avvocati, medici e insegnanti; attivarsi nella Conferenza Stato-Regioni per rivisitare norme, pene e misure cautelari per i reati di violenza sulle donne”.

“La pandemia, che ci ha sconvolto per oltre 2 anni, ha aumentato le emergenze sociali, in particolare maltrattamenti, violenze domestiche e femminicidi - sottolinea Veneri. Sono molto frequenti i casi di violenza “annunciata”, ovvero denunce da parte di donne che non ricevono l’adeguata protezione e che poi subiscono maltrattamenti, fino all’omicidio. Una delle problematiche più serie è l’eccessiva lentezza della giustizia. Secondo i dati Istat, per i maltrattamenti in famiglia, l’intervallo medio di tempo tra la data del commesso reato e la sentenza è di 31 mesi nel primo grado e di 58 mesi in appello. L’intervallo medio di tempo tra la data di una violenza sessuale e la sentenza, nel primo grado, è di 32 mesi, che salgono a 46 se si tratta di violenza sessuale di gruppo”.

“La Regione - spiega Elena Rosignoli, consigliera regionale del Partito Democratico - è in prima fila nella lotta e il contrasto alla violenza di genere, non da ultimo con la proposta di istituire un reddito di libertà di mille euro al mese per tre anni per le donne vittime di violenza fisica e psicologica. Questo, insieme al progetto del Codice Rosa e al numero di pubblica utilità 1522 attivo 24 ore su 24, sono solo i principali progetti che bisogna continuare a promuovere con sempre maggiore. Ancora troppo spesso i reati di violenza contro le donne non trovano giustizia. Bisogna lavorare perché a livello statale venga promossa una rivisitazione delle norme e delle procedure”.

“Non è un caso che la mozione sia stata votata e approvata proprio il giorno dell’8 marzo, festa della donna. Lo abbiamo voluto, vogliamo far passare il messaggio univoco che su questo delicato tema dobbiamo lavorare insieme e velocemente”.

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