rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Da Arezzo i messaggi di Rossi al Pd. Caremani: "Il Sì in provincia non mi sorprende"

Il Comitato Basta un Sì analizza a caldo  i dati aretini in controtendenza e la schiacciante vittoria del No a livello nazionale in un'assemblea pubblica, c'è chi festeggia sui social network la vittoria, chi condivide delusioni e lacrime con il...

Il Comitato Basta un Sì analizza a caldo i dati aretini in controtendenza e la schiacciante vittoria del No a livello nazionale in un'assemblea pubblica, c'è chi festeggia sui social network la vittoria, chi condivide delusioni e lacrime con il premier Renzi.

Ieri sera alla Casa dell'Energia è andata di scena la reunion tra chi ha sostenuto attivamente le ragioni del Sì intorno alla figura del dottor Marcello Caremani:
“Non mi sorprende – ha commentato il coordinatore del Comitato Basta un Sì Arezzo, Marcello Caremani – nei cinque mesi di campagna elettorale abbiamo ed ho incontrato numerosi cittadini che hanno riconosciuto la bontà della proposta presentata dal governo. Avevano davvero visto in questa riforma una possibilità concreta per cambiare le cose. E questo credo che sia merito anche dell'ottimo lavoro di informazione svolto dai tanti volontari che si sono impegnati per diffondere al meglio il messaggio del Comitato. Persone diverse. Giovani con una grande voglia di fare politica nel modo giusto e di essere vicini alle esigenze della popolazione. Per questa ragione sono convinto che tutto questo potenziale non vada affatto sprecato ma che al contrario vada coltivato al meglio. Con Marco Donati lavoreremo per creare dei progetti che continuino a valorizzare questo percorso. Insieme abbiamo dato l'immagine di una politica sana e bella”.

rossi-ghinelli-museo-oroMa da ora in poi? Ognuno ha la sua idea, a partire dal governatore della Regione Toscana Enrico Rossi che ha sostenuto le ragioni del Sì, ma che da tempo non nasconde le proprie mire per riportare a sinistra il Pd, tentando quindi di arrivare a guidarlo come segretario nazionale. Potrebbe essere questo il momento della sua ascesa e lui ha ribadito di essere a disposizione proprio da Arezzo in concomitanza con la firma sulla nascita del museo dell'oro nel palazzo di Fraternita:
"Sono convinto che occorra un Pd diverso con una segreteria diversa. E sono convinto anche che si debbano ricucire le lacerazioni interne al partito. Per questo io mi candido per riportare a sinistra l’asse dell’intero gruppo”

Le dimissioni dalla segreteria nazionale del Pd non sono affatto scontate anche se in via del Nazzareno le rese dei conti sono già iniziate, dopo la notte di lacrime amare per i renziani di ferro.

Ad Arezzo si fanno sentire anche le varie componenti che hanno composto il variegato mondo del fronte del No.

federico-scapecchi-consiglioFederico Scapecchi di Forza Italia per il Comitato per il No esprime grande soddisfazione per la schiacciante vittoria nazionale, ma non evita di commentare i dati aretini dove ha prevalso il Sì, ma non nel paese che ha dato i natali a Maria Elena Boschi, ministro che ha messo la firma sullaa riforma costituzionale bocciata con il voto di domenica 4 dicembre:
"La Provincia di Arezzo è andata in parte in controtendenza rispetto al dato nazionale, ma non può passare inosservato sul piano politico il sostanziale pareggio nel capoluogo e la vittoria del NO, seppur di misura, a Laterina ed in altri comuni. Riteniamo comunque il risultato locale altamente positivo, perché a differenza dei sostenitori del Si, abbiamo portato avanti la nostra campagna con qualche piccolo evento e con i nostri umili gazebo, senza alcun tipo di finanziamento, senza il sostegno di parlamentari del territorio, senza gli “endorsement” che nella nostra provincia sono stati espressi pubblicamente e più volte a favore del Si da esponenti di spicco della vita pubblica ed economica. Ciò è avvenuto in tutti i campi, dandone pubblicità a mezzo stampa fino all’ultimo giorno utile. Adesso - conclude Scapecchi - la speranza è che si proceda presto con un nuovo percorso riformatore, prendendo spunto dalle esperienze del passato che hanno affossato i precedenti tentativi di riforma. Occorrerà massima condivisione delle forze politiche e minima ingerenza da parte del Governo, la revisione della costituzione dovrà partire dal Parlamento e da una nuova Assemblea Costituente."

tenti_fausto1Fausto Tenti per il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Arezzo accoglie con grande soddisfazione l’esito del voto, "a coronamento di un lavoro molto impegnativo, durato mesi e mesi, per illustrare i reali contenuti delle modifiche alla Costituzione del 1948 sottoposti al giudizio degli elettori."





La netta vittoria del No – con pochi casi diversi, come in Toscana – è stata la risposta popolare a una “riforma” costituzionale portata avanti da una maggioranza parlamentare fittizia, in quanto non rappresentativa della maggioranza dei cittadini, come sancito dalla sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale. La campagna referendaria ha messo in luce, se ce ne fosse stato bisogno, un patrimonio di saperi, passione civile e relazioni che si è organizzato in questi mesi, e potrà ora dare un contributo essenziale alla effettiva realizzazione dei Principi su cui la nostra Costituzione è fondata.





massimo_ricciAnche dal Movimento Cinque Stelle di Arezzo, che negli ultimi giorni di campagna ha portato in piazza il tour di Alessandro Di Battista, arriva la soddisfazione del consigliere comunale Massimo Ricci:


"Una vittoria della democrazia ed una dimostrazione lampante che quando un referendum non ha il quorum la partecipazione al voto è enorme. Gli Italiani hanno difeso una Costituzione in cui si riconoscono e chiedono che venga finalmente applicata, perché ad oggi è spesso calpestata. Ora una legge elettorale che rispetti la costituzione e poi il voto."


Sui risultati interviene anche Insieme Possiamo:


Questo voto, con queste premesse, mette in luce la possibilità di costruire qualcosa di radicalmente nuovo a “Sinistra” del PD e a questo nettamente alternativo. Insieme Possiamo ritiene sia necessario ripartire da questo punto cercando di compattare quelle forze che hanno gli stessi valori, che hanno una visione comune della società, del suo sviluppo, della democrazia, della difesa dei beni comuni ed anche alcuni obiettivi immediati per uscire dalla difficile situazione che viene lasciata in eredità.

Come membri attivi di Insieme Possiamo restiamo convinti che la difesa della Costituzione sia stata un'operazione dovuta, ma non sufficiente, a modificare lo stato di cose esistente. In perfetta coerenza con la nostra formazione nel periodo elettorale, con il nostro statuto e il documento politico del 10 aprile scorso che ha sancito la nascita dell’associazione politico/culturale riteniamo che la priorità sia continuare nell’azione di opposizione ferma e decisa cercando di cancellare le leggi imposte da una maggioranza drogata (nei numeri) da una legge dichiarata anticostituzionale: il Jobs Act, lo Sblocca Italia, il Piano casa, la Riforma della scuola, ecc.

Su queste intendiamo continuare la lotta e chiediamo alle forze che su questi valori si riconoscono, di costruire un fronte comune al quale diamo la nostra disponibilità



Dal live nella notte dello spoglio alle prime reazioni: Tutto sul referendum costituzionale

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da Arezzo i messaggi di Rossi al Pd. Caremani: "Il Sì in provincia non mi sorprende"

ArezzoNotizie è in caricamento