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Bernini (Confindustria) sul nuovo governo: "Crescita prima di tutto"

Sta all’Italia approfittare di quest’ottima occasione, non certo adottando comportamenti irresponsabili come potrebbe essere quello di chiedere più flessibilità per ampliare il debito pubblico, ma proponendosi, al contrario, come responsabile attore di primo piano nell’orientare le regole europee per la crescita e gli investimenti

"La crescita deve essere il faro di questo nuovo Governo, la priorità fondamentale e non più rinviabile per il nostro Paese”. Non ha dubbi Fabrizio Bernini (Presidente di Confindustria Toscana Sud Delegazione di Arezzo) che aggiunge, con la concretezza dell’imprenditore:

“In questo momento abbiamo davanti una grandissima opportunità: lo spread si è stabilizzato intorno ai 150 punti base e questo si traduce per l’Italia in circa 10 miliardi di euro derivanti dal risparmio di spesa per interessi sul debito, al contempo, in Europa c’è una congiuntura favorevole alle riforme e un’apertura particolare al nostro Paese, espressa in più di un’occasione; infine Paolo Gentiloni è stato nominato proprio oggi nuovo Commissario agli Affari economici e finanziari dell’Unione europea. Sta all’Italia approfittare di quest’ottima occasione, non certo adottando comportamenti irresponsabili come potrebbe essere quello di chiedere più flessibilità per ampliare il debito pubblico, ma proponendosi, al contrario, come responsabile attore di primo piano nell’orientare le regole europee per la crescita e gli investimenti. L’Italia, come ha detto recentemente il nostro presidente nazionale Vincenzo Boccia, potrebbe mettersi alla testa di un'interessante stagione riformista in Europa che punti su investimenti sovranazionali da finanziare anche attraverso Eurobond, un robusto piano infrastrutturale di 500-1.000 miliardi i cui effetti anticiclici darebbero nuova linfa all’asfittica economia del nostro continente. Sempre avendo come faro la crescita, considerando una vicina Germania in recessione e l'economia globale che arretra, il Governo dovrebbe agire molto velocemente sul lavoro – continua Bernini – ed intervenire sugli effetti distorsivi prodotti dal Decreto Dignità. Consideriamo infine importante che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbia richiamato più volte l'attenzione sul ruolo cruciale dell'innovazione come volano per l'economia reale e la competitività. L’istituzione di un specifico Ministero a ciò deputato è una decisione sicuramente strategica che avvalora la tematica dell’innovazione e della digitalizzazione, potente driver di crescita della nostra industria che oggi necessita sempre più di nuove competenze professionali. Serve una maggiore cultura sulla digitalizzazione che consenta di beneficiare delle grandi opportunità di sviluppo con la creazione di nuovi posti di lavoro ed una integrazione tra tecnologia e forza lavoro. Penso da sempre che quella digitale sia una sfida culturalmente irrinunciabile che dobbiamo raccogliere, in quanto il futuro delle imprese e della loro capacità di competere sui mercati passa inevitabilmente dall'innovazione e dall'alta tecnologia a prescindere dal settore in cui operano le aziende: la divulgazione dei temi inerenti la Digital Transformation è infatti una delle priorità del mio mandato di presidenza. Confidiamo a questo punto che si voglia continuare ad investire sulla digitalizzazione, proseguendo sulla strada tracciata con Impresa 4.0 per andare incontro all’era dell’Intelligenza artificiale” conclude Bernini.

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