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Violenta grandinata: lucernari rotti e lunotti spaccati. Mele, pesche e cocomeri: massacro in campagna

Precipitazioni ghiacciate con chicchi che hanno raggiunto anche il diametro di 3-4 centimetri

Una violentissima grandinata si è abbattuta su Arezzo e dintorni. Precipitazioni ghiacciate con chicchi che hanno raggiunto anche un diametro di 3-4 centimetri. Chiamate ai vigili del fuoco per lucernari rotti. Spaccati alcuni lunotti delle auto in sosta. Preoccupano i possibili danni alle coltivazioni fuori dalla città.

Quanti danni nel Nord della Valdichiana

Le prime segnalazioni di danneggiamenti da parte della grandine arrivano da aziende della Valdichiana. Nelle aree della vallata prossime ad Arezzo la grandine ha rovinato i raccolti di meleti e pescheti. "L'azienda agricola Tonioni di Tegoleto lamenta la perdita del 50% della produzione di mele. Ma ci sono altre realtà in cui le stime sono anche peggiori. Danni anche agli ortaggi, ai meloni, ai cocomeri", spiega Gianluca Ghini di Confagricoltura Arezzo.

La grandine si abbatte su Arezzo

Immagini tratte anche dalla pagina Facebook "Sei di Arezzo se..." e dal gruppo "Contro i cialtroni"

L'allerta meteo continua

Poco prima della grandinata delle 16,40, il Comune di Arezzo aveva annunciato l'allerta meteo, valida da mezzanotte di questa serata, martedì 9 luglio, fino alle 13 di domani mercoledì 10 luglio, con un comunicato, rilanciando quello della Regione Toscana.

Codice arancio per temporali forti e rischio idrogeologico

L'avviso, codice arancione, è stato inoltrato per "temporali forti, rischio idrogeologico ed idraulico, ed eventi pericolosi e diffusi con possibili danni a strutture e infrastrutture e con possibile rischio per la popolazione".

Potrebbero verificarsi - scrive il Comune di Arezzo - allagamenti diffusi nelle zone depresse, nelle sedi stradali e nelle aree a maggior pericolo di alluvione, oltreché innesco di frane nelle aree ad elevata pericolosità idrogeologica. Inoltre in caso di temporali potrebbero verificarsi fenomeni violenti con fulmini, grandine, vento forte, caduta di alberi e danni a coperture e strutture. È raccomandata la massima prudenza al momento del verificarsi di tali fenomeni. 

L'analisi di Coldiretti

Il maltempo ha colpito a macchia di leopardo anche la Toscana, dopo un giugno che si è classificato come uno dei più secchi della storia, sono arrivate le piogge di questi ultimi giorni che hanno provocato gravi danni all’agricoltura Dall’inizio dell’estate sono già 117 gli eventi climatici estremi che hanno flagellato l’Italia con tempeste di grandine, nubifragi, trombe d’aria, fulmini, pioggia violenta e forte vento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati della banca dati europea ESWD sugli eventi estremi.

Il maltempo ha colpito a macchia di leopardo anche la Toscana – sottolinea la Coldiretti regionale - dopo un mese di giugno che si è classificato come uno dei più secchi della storia, sono arrivate le piogge di questi ultimi giorni che hanno provocato gravi danni all’agricoltura in un momento particolarmente delicato con le coltivazioni di cereali e verdura e frutta prossime alla raccolta. Tra le zone maggiormente colpite dalla forte pioggia di questi giorni si trovano quelle della Lunigiana e della Carfagnana oltre che la provincia di Pisa e di Livorno.

Si sta verificando - riporta Coldiretti - una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. La nuova ondata di maltempo tra l’altro ha provocato allagamenti e danneggiato mais e cereali in campo, aggravando il conto dei danni nelle campagne, in un 2019 segnato da forti anomalie con i primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato ed un mese di giugno tra i più caldi di sempre.

Difronte al ripetersi di eventi estremi ed imprevedibili – commenta il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi - diventa inderogabile e non più rimandabile la manutenzione quotidiana del nostro territorio. I danni all’agricoltura sono ormai diventati una consuetudine e, in alcuni casi il bilancio delle aziende agricole propende più per le perdite che per il raccolto. Anche nei prossimi giorni – prosegue Filippi – la situazione in alcune zone della regione sembra non andare a migliorare – cresce la consapevolezza che, con i cambiamenti climatici in atto, per le nostre aziende agricole sarà sempre meno facile svolgere il lavoro quotidiano.

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