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Quarantena e isolamento: come, quando e chi deve farli. Cosa rischia chi infrange gli obblighi

I tempi di durata della quarantena e isolamento domiciliare e le sanzioni previste per chi viola i vincoli. Il quadro aretino tra denunce e testimonianze di disservizi

I regimi di quarantena, per tutti coloro che sono venuti in contatto con il virus Sars Cov2, variano a seconda dei casi e delle modalità attraverso le quali è avvenuta l'interazione con soggetti risultati infetti. Molte le segnalazioni arrivate in questi ultimi giorni che raccontano i disagi di cittadini alle prese con la gestione di isolamenti domiciliari, tamponi di conferma e tempi incerti riguardanti il termine delle quarantene. E poi ci sono anche casi in cui vengono commesse violazioni, episodi dove, per un motivo o per un altro vengono infranti i vincoli dell'isolamento e della quarantena. Soltanto ad Arezzo, e soltanto nella giornata di martedì, gli agenti della polizia municipale hanno denunciato quattro persone per il mancato rispetto delle discipline sanitarie a cui sono sottoposte.

Vale la pena ricordare che sono previste sanzioni da 400 a mille euro per chi non rispetta l'obbligo della quarantena. Mentre chi ha contratto il Covid-19 ma non rispetta le restrizioni può incorrere in una sanzione penale con l'arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un'ammenda da 500 a 5.000 euro. Può infatti essere denunciato per epidemia colposa.

Ma torniamo ai tempi della quarantena. Per fare chiarezza circa il comportamento da tenere, riproponiamo le linee guida del ministero della salute che, basandosi sulla circolare del 12 ottobre 2020, aggiorna le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico l'11 ottobre 2020.

Anzitutto un chiarimento sui termini. L’isolamento dei casi di documentata infezione da Sars Cov2 si riferisce alla "separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione". La quarantena, invece, si riferisce alla "restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi".

Casi positivi asintomatici

Le persone asintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale venga eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

Casi positivi sintomatici

Le persone sintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

Casi positivi a lungo termine

Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

Contatti stretti asintomatici

I contatti stretti di casi con infezione da Sars Cov2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso, oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

Nella circolare si raccomanda di:

  • eseguire il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze;
  • prevedere accessi ai test differenziati per i bambini;
  • non prevedere quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità
  • promuovere l’uso della App Immuni per supportare le attività di contact tracing.

La circolare ridefinisce i criteri per porre fine all'isolamento/quarantena ed è applicabile dal momento in cui è stata pubblicata. Pertanto, tali criteri potranno essere applicati anche a chi era già in isolamento/quarantena al momento della loro emanazione.

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