Giornate Fai d'autunno insieme alla delegazione di Arezzo e all'istituto Buonarroti-Fossombroni
Il 24 e il 25 ottobre si terranno le visite al complesso del Monastero Benedettino delle SS Flora e Lucilla e alla Badia, due tesori nascosti del nostro territorio. A fare da guida a questa iniziativa organizzata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), saranno gli alunni dell'indirizzo Turisitco dell'Istituto Buonarroti -Fossombroni di Arezzo. Il Monastero Benedettino Sante Flora e Lucilla e Badia offre, con la sua storia e con la sua evidenza monumentale, interessanti suggestioni di storia locale e non solo. Lo straordinario complesso edilizio sorge nel pieno medioevo, quando il nascente libero Comune di Arezzo impone ai monaci dell'Abbazia di Santa Flora di abbandonare la loro antica sede fuori città, sul colle di Torrita, ove costituivano un potere feudale in antitesi a quello comunale. Con i monaci della nuova "Badia" entrano in città le rendite di territori sconfinati, estesi dal Pratomagno alla Valdichiana. Il chiostro maggiore, grande ma armonioso, è il simbolo di questo splendore economico e culturale: Giuliano da Maiano lo disegna nel 1470 mettendovi a frutto gli insegnamenti del Brunelleschi. Soppresso nel 1810 da Napoleone, il monastero consegna i suoi grandi spazi a usi civici fino a quello, odierno, di scuola superiore. Nell'aula magna è stato riproposto in copia il più grande dipinto su tavola mai realizzato: le nozze di Ester ed Assuero che Giorgio vasari dipinge in loco per quello che era il grande refettorio dei monaci. Generazioni di Aretini hanno passato la loro adolescenza, come studenti dell’istituto Buonarroti-Fossombroni, intorno al chiostro maggiore: un "cortile" scolastico che ha i ritmi e le forme del nostro Rinascimento e si candida anche per questo ad esser un luogo del cuore per la nostra città. La costruzione della chiesa che ospita le reliquie delle Sante martiri Flora e Lucilla, ha avuto varie fasi, cominciando da quella gotica ad un'unica navata del 1278. Nel 1315 fu rifatto anche il monastero. È databile al 1319 la "Croce" dipinta di Segna di Bonaventura. Nel 1489 fu realizzato il chiostro progettato da Giuliano da Maiano. Quattrocentesco è l'affresco con san Lorenzo di Bartolomeo della Gatta, datato 1476. La chiesa è stata completamente trasformata su progetto di Giorgio Vasari a partire dal 1565. I lavori si protrassero fino al Seicento e nel 1650 fu costruito il campanile. La chiesa è a tre navate composte da campate d'identica grandezza, quadrate quelle centrali e rettangolari quelle laterali. Il presbiterio è dominato dal complesso monumentale dell'altare realizzato da Giorgio Vasari per la cappella della sua famiglia nella pieve di Santa Maria nel 1563 e qui trasportato nel 1865. Capolavoro di artificio barocco è la finta cupola dipinta su tela da Andrea Pozzo nel 1702 e posta al di sopra dell'altare maggiore. All'interno della chiesa è conservato anche un ciborio, probabilmente di Benedetto da Maiano. Gli orari delle visite sono:
Sabato 24 : pomeriggio 15.30 e 16.30 Domenica 25 : mattino 11.30 e 12,30 pomeriggio 15,30 e 16,30 I Percorsi saranno effettuati con scrupolosa osservanza delle norme di sicurezza riguardo la pandemia a cura della organizzazione. Percorsi accompagnati e illustrati dagli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Tecnico Buonarroti Fossombroni. Percorsi su prenotazione online su www.fondoambiente.it oppure telefonando a 349 6888608 Antonia Greco