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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'indagine tra i giovani aretini: 2 su 3 leggono al massimo un libro all'anno

Quinto appuntamento con il giornale "La voce del Colonna", realizzato dagli studenti del Liceo Vittoria Colonna in collaborazione con ArezzoNotizie. Oggi si parla di lettura tra i giovani

Nuova puntata de "La voce del Colonna". Il giornale è stato realizzato dagli studenti del Liceo Vittoria Colonna in collaborazione con ArezzoNotizie. Oggi, quinto appuntamento, si parla di lettura tra i giovani.

I giovani e la letteratura: perché si legge così poco?

di Filippo Guadagni e Filippo Stanganini

Negli ultimi anni in Italia la percentuale di lettori è stata costantemente bassa, come hanno dimostrato più volte dati ufficiali. La causa principale è, secondo un’indagine dell’Istat, la mancanza di tempo.

Lo sostiene il 30% degli italiani che non leggono. Il 23,7% di chi non legge preferisce altri svaghi rispetto ai libri, il 15,9% ha motivi di salute che allontanano dalla lettura e il 9,1% è troppo stanco dopo aver svolto altre attività. Le ragioni economiche sono indicate dall’8,5% dei non lettori. Televisione, radio, PC e cinema hanno la prevalenza sui libri per il 6,5% dei non lettori. Secondo “Open”, per quanto riguarda gli 11-14enni i non lettori sono il 25,7% dei ragazzi e il 17,7% delle ragazze, mentre le percentuali salgono tra i 45-54 anni al 44,2% degli uomini e il 29,4% delle donne. La scarsa propensione alla lettura è legata anche al livello di istruzione: indici di non lettura più alti si trovano tra le persone che hanno la sola licenza elementare (il 78,4% degli uomini e il 63,5% delle don ne) rispetto ai laureati (il 12,3% degli uomini e il 9,7% delle donne). “La mancanza di tempo” ha affermato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) “è sempre stata la motivazione principe che i non lettori portano per giustificare il loro rapporto con il libro e la lettura. È certamente vero, soprattutto all’interno degli odierni ritmi di lavoro, spostamento, occupazione del tempo. In realtà credo che dietro questa affermazione si nascondano delle dinamiche più complesse. Dietro questo dato penso ci sia piuttosto un disinteresse verso la lettura più in generale che non si vuole dichiarare, un posizionamento del libro e dell’attività del leggere vissuto come qualcosa di non completamente positivo”.

Se questo fosse vero, diventerebbe centrale il ruolo che i soggetti delegati alla socializzazione della lettura, e in primo luogo scuole e biblioteche, dovranno svolgere nei prossimi anni.

Parlando proprio della scuola, il Colonna si allinea in parte ai dati delle indagini. Il questionario sottoposto ad oltre 500 alunni ha riportato che il 17% non legge nessun libro in un anno, mentre il 50% circa ne legge almeno uno. Si equivale la percentuale di alunni che legge tra i 5 ed i 10 libri in un anno e quella che ne legge più di 10: entrambe sono il 17%. La maggior parte degli alunni afferma, dunque, di non trascurare del tutto la lettura, ma è interessante osservare il tipo di relazione che può avere con essa. Solo il 20% dei ragazzi sostiene, infatti, di leggere volentieri e di farlo spesso, mentre il 29% non trova la lettura piacevole. La maggioranza (51%), in linea con i dati nazionali, sostiene di non avere abbastanza tempo per leggere e che vorrebbe farlo più spesso.

Queste cifre portano a pensare che i più giovani, al contrario dell’opinione generalizzata, sono in gran parte inclini alla lettura, ma sono limitati da condizioni esterne. Torna dunque in primo piano il ruolo delle istituzioni nel supporto ai ragazzi, come anticipava il presidente dell’Aie.

Un esempio pratico di questo supporto è il Bonus Cultura, nato proprio per incentivare la diffusione della cultura fra le fasce più giovani della popolazione. Consiste, come suggerisce il nome, in un bonus di 500 euro a favore di coloro che hanno compiuto 18 anni, e può essere speso, entro un anno dalla richiesta, in ambito culturale ovvero per libri, cinema, concerti e non solo. Secondo i dati 2018 le richieste sono state 600mila.

L’80% del Bonus a livello nazionale è stato speso proprio in libri, anche se in gran parte scolastici. Con iniziative di questo tipo, la cultura lettera ria potrà diffondersi sempre di più, arricchendo enormemente le nuove generazioni.

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