rotate-mobile
Scuola

"Noi giovani aretini senza ideali e distanti dalla politica. Ci hanno reso incapaci di sognare"

L'indagine condotta da alcuni studenti del Liceo Vittoria Colonna tra i propri coetanei. L'approfondimento è contenuto nel giornale "La Voce del Colonna", realizzato con la collaborazione di ArezzoNotizie: oggi la prima puntata

Come lo scorso anno, alcuni studenti del Liceo Vittoria Colonna di Arezzo hanno realizzato un lavoro di indagine, analisi e stesura giornalistica: una produzione giunta al termine di un corso pomeridiano che ho avuto il piacere di tenere online nei mesi scorsi. Sotto la supervisione degli insegnanti, sono nati articoli e approfondimenti che gettano uno sguardo fresco sulla realtà aretina, soprattutto giovanile. Alcuni lavori sono entrati a far parte di un giornalino scolastico, "La voce del Colonna", ideato, impostato e curato dagli stessi ragazzi del liceo. Attualità, sociale, scuola, cultura, sport: ecco alcuni dei temi affrontati. Molti articoli sono frutto di analisi di dati, raccolti dai giornalisti in erba tra i coetanei, e raccontano interessanti spaccati di vita giovanile aretina. Di seguito l'introduzione e il primo articolo, dal titolo "Il nichilismo nei giovani". Nelle prossime settimane, a puntate, pubblicheremo l'intero giornale.

Il direttore di ArezzoNotizie
Mattia Cialini

La voce del Colonna

Durante lo scorso anno scolastico è stata ideata e messa in atto una interessante novità per il nostro liceo: La Voce del Colonna, un giornale che ha permesso di far conoscere alcune delle ricerche nel campo delle scienze umane effettuate dagli studenti con l’aiuto dei professori.

In questa terza edizione si è deciso di puntare ancora più in alto, lasciando a noi studenti la totale gestione della redazione degli articoli e della loro pubblicazione. Mattia Cialini, giornalista di ArezzoNotizie, ha collaborato al progetto guidandoci nell’impostazione, dandoci una formazione iniziale ed importanti spunti.

Lo scopo del nostro giornale è dunque quello di mantenere qualità e correttezza formali ma con la forte imposizione del punto di vista studentesco, come dimostrano anche i questionari da cui prendono spunto alcuni di questi articoli e che sono stati sottoposti a tutti gli alunni, per essere davvero la voce del Liceo Colonna. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un progetto destinato a continuare e migliorare ancora con le successive redazioni.

I caporedattori
Giulio Volpe
Filippo Stanganini
Filippo Guadagni

Il nichilismo nei giovani

di Giulio Volpe, Filippo Stanganini e Filippo Guadagni

Secondo l’opinione comune la nostra generazione si dimostra disinteressata verso l’attualità, oltre che poco motivata a comprenderla o addirittura a rendersi attiva al suo interno. A questo si associa, spesso, la percezione di una forte disillusione nei confronti del futuro e anche delle nostre possibilità. Ciò ha portato alcuni studiosi di diversi ambiti e in particolare sociologi a definire i giovani di oggi come “nichilisti”, ovvero senza più ideali o convinzioni.

Guardando ad alcuni dati, la situazione appare effettivamente preoccupante in vari ambiti.

Il nostro paese è caratterizzato dalla forte presenza dei Neet, ovvero i giovani tra i 15 e 34 anni che non lavorano e non studiano. Secondo i dati del 2022, l’Italia è al quarto posto in Europa per numero di Neet, con il 25% dei giovani in questa condizione. Il 70% in più della media europea.

Il rischio maggiore derivante da questa condizione giovanile tanto diffusa è la perdita di interesse verso le attività lavorative e sociali che dovrebbero stimolare la crescita dell’individuo e del Paese. Questa inattività ha conseguenze anche in ambito politico: secondo i dati Istat 2020, quasi il 30% dei giovani non ha alcuna conoscenza della dimensione politica e non si informa sugli eventi che hanno luogo quotidianamente.

Da questa mancanza di interesse deriva poi una bassissima affluenza alle urne, come riportano quotidiani come La Stampa o Il Sole 24 Ore già nel 2018. Tra i ragazzi dai 18 ai 20 anni, appena il 35% vota. I numeri sono preoccupanti anche nella fascia dei 25-30 anni, dove non superano il 40% di partecipazione. Questo dipende da una grave mancanza di fiducia nei partiti e dall’idea che l’opinione del popolo non venga ascoltata e che perciò sia inutile esprimersi attraverso il voto.

Anche nella rappresentanza i numeri sembrano confermare l’assenza dei giovani.

Dai dati del 2018 sulla composizione della classe politica, risulta che i giovani sono assenti in quest’ambito. Non ci sono politici sotto i 30 anni, e quelli che ne hanno meno di 40 non arrivano al 20%. La maggior  parte la si ritrova in una fascia che va dai 40 anni di età fino ai 60 anni.

Questa spirale autodistruttiva non potrà che portare, in futuro, ad un mondo nel quale i giovani saranno ignorati dalla politica poiché privi di rappresentanza. I dati raccolti attraverso un questionario sottoposto agli alunni del Liceo Vittoria Colonna confermano questi numeri.studenti-colonna-2

Degli oltre 500 ragazzi intervistati, sono il 27% coloro che affermano di non informarsi mai (8,2%) o quasi mai (19,5%) relativamente a ciò che concerne la sfera politica.

studenti-colonna1-2

Le cifre crescono ancora quando si parla della difficoltà nel prendere una scelta in questo campo, infatti ben il 75% dei ragazzi afferma che non sarebbe pronto a prendere una decisione nel caso in cui fosse chiamato a votare un loro rappresentante tra gli attuali partiti politici, confermando il presentimento di un forte distacco tra la politica e i giovani.

studenti-colonna2-2

Inoltre c’è da aggiungere che i ragazzi sembrano essere consapevoli di tale problema, infatti ben il 79% degli intervistati, crede che i coetanei seguano poco (50,5%) o per niente (28,5%), la politica.

studenti-colonna3-2

Nonostante questo, agire in maniera concreta nel mondo che ci troviamo attorno e che ci appartiene rimane fuori dalle priorità principali del 75% dei ragazzi che hanno risposto al questionario. Questo può derivare da una mancanza di educazione ed emancipazione culturale nella nostra generazione, mancanza che viene osservata anche da eminenti specialisti nell’ambito delle filosofia e della sociologia. Ad esempio il professor Umberto Galimberti sostiene che i giovani, anche se non sempre ne sono consci, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che caratterizzano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui.

studenti-colonna4-2

Le famiglie si allarmano, la scuola non sa più cosa fare, solo il mercato si interessa a loro per condurli sulle vie del divertimento e del consumo, dove ciò che si consuma non sono tanto gli oggetti che di anno in anno diventano obsoleti, ma la loro stessa vita, che più non riesce a proiettarsi in un futuro capace di far intravedere una qualche promessa.

studenti-colonna5-2

Il presente diventa un assoluto da vivere con la massima intensità, non perché questa intensità procuri gioia, ma perché promette di seppellire l’angoscia che fa la sua comparsa ogni volta che il paesaggio assume i contorni del deserto di senso.

Interrogati, i ragazzi non sanno descrivere il loro malessere perché hanno ormai raggiunto quell’analfabetismo emotivo che non consente di riconoscere i propri sentimenti e soprattutto di chiamarli per nome.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Noi giovani aretini senza ideali e distanti dalla politica. Ci hanno reso incapaci di sognare"

ArezzoNotizie è in caricamento